La Donna Camel

Che burloni gli scrittori


Sulla Repubblica di carta di venerdì, nella pagina della cultura, ho letto una cosa interessante. L’ho letto solo oggi, vabbè, ho avuto da fare, e comunque non era una cosa urgente. E’ la storia di uno scrittore inglese che non riusciva a pubblicare il suo romanzo. L’aveva mandato a un sacco di editori e tutti gli rispondevano che non valeva la pena, che non era nella loro linea editoriale, che era interessante ma non per loro e tutte quelle belle frasette che usano gli editori in questi casi qui. Insomma, un po' seccato da tutti questi rifiuti, invece di piantare un chiodo nel suo studio per infilzarceli dentro come ha fatto qualcun altro, 'sto tipo furbetto, che si chiama David Lassman, ha pensato di fare un esperimento e ha copiato i primi tre capitoli di tre romanzetti già editi, di una scrittorina sconosciuta che si chiamava Jane Austen che tanto è morta e quindi non se la prende, avrà pensato lui, ha cambiato i nomi dei personaggi e i titoli e li ha mandati. Che poi, visto che deve essere anche uno spiritoso, ha pensato bene di mettere come indirizzo del mittente quello del Jane Austen Centre di Bath, aggiungendo altri piccoli indizi che non sto qui a raccontarvi parola per parola, leggetevelo anche voi l'articolo di Repubblica di venerdì 20 luglio. La cosa divertente è che dei diciotto editori a cui aveva mandato il manoscritto, solo uno ha riconosciuto l’origine e gli ha risposto “cattivello, il plagio non si fa, non sta bene”. Tutti gli altri gli hanno rifilato il solito ciclostilato, bontà loro che hanno risposto. Il giornalista che ha scritto questo bell’articolo ha ironizzato sull’ignoranza degli editor inglesi, che non si sono accorti che stavano leggendo l’incipit di Orgoglio e pregiudizio, che è un po’ come se uno mandasse a Mondadori una cosa che comincia con “Quel ramo del lago di Garda”, per dire, fatte le debite proporzioni, tanto questa scrittorina è nel cuore e nell'orecchio degli inglesi (e non solo;). A leggere di questa bella burla mi è luccicata la S. Chissà perché io non credo affatto che gli editori inglesi siano tanto somari. Sarò malfidata, come dicono i miei amici, ma mi sa che quei manoscritti non sono stati neanche letti, ma neanche aperti. Chiccazz’è sto David Lassman? Nessuno? Via, via, non ci interessa… Meno male che questa storia è successa in Inghilterra. Che in Italia non succede mica così. In Italia gli editori li leggono sempre con interesse gli scrittori esordienti, soprattutto se non sono già famosi, se non sono calciatori, sindaci o parenti di qualche celebrità. Ma anzi, forse è tutta una bufala, nemmeno google ne sa niente, forse non è successo nemmeno in Inghilterra, è stato il giornalista di Repubblica a immaginarsi tutto. Ma no, che dico: sono io che mi sono sognata di aver letto Repubblica. Manco la compro, io, Repubblica. E invece siete voi! che vi state inventando? Voi non avete letto proprio niente. Questo blog non esiste nemmeno.