LA DONNA PENSANTE...SICURAMENTE QUALCUNO FRAINTENDERà COME AL SOLITO! |
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« Oggi compio 18anni ! | Messaggio #47 » |
"Dolce-ridente Saffo coronata di viole" la chiamò Alceo di Mitilene
che ebbe la fortuna di conoscerla. A tutt'oggi, a duemila e settecento
anni di distanza, Saffo continua a incantare l'umanità.
Perché la poetessa di Lesbo
cantò i più delicati e sottili moti dell'anima,
l'enigma dell'innamoramento, la forza struggente della passione,
il distacco, la nostalgia, la melanconia;
fu la prima voce a parlare di sé stessa della letteratura
greca e dunque dell'intera letteratura occidentale.
Pochi frammenti sono pervenuti della sua opera
ma la loro forza è immensa.
Quella di Saffo fu una figura straordinaria,
anche se troppo a lungo si è insistito,
forse con eccessiva malizia,
sul tiaso da lei fondato per educare le fanciulle
al culto delle Muse e sugli strani dolci amori che là fiorivano.
Ma non bisogna dimenticare che proprio in quel luogo privilegiato
nasceva un nuovo modo d'intendere la poesia.
Una poesia struggente e di rara bellezza,
capace di piegare piegare l'esperienza eroica
di Omero all'impeto dei sentimenti.
Solo il cuore di una donna poteva arrivare
a tanto e sfiorare l'Assoluto nei suoi versi d'amore.
"...In mezzo a uomini rudi e ignoranti Saffo,
spinta dalla sua intelligenza vivace e dal suo ardore,
frequentò le cime del Parnaso, cioè dello studio perfetto.
Il suo coraggio e la sua audacia la
resero compagna gradita alle Muse,
cioè alle arti e alle scienze. E penetrò nella foresta piena
di allori e di piante di maggio, di verzura e di fiori multicolori
dai soavi profumi, e di diverse erbe,
là dove dimorano tranquille Grammatica, Logica,
la nobile Retorica, Geometria, Aritmetica.
Avanzò talmente su questo cammino
che entrò nella caverna profonda di Apollo, dio del sapere,
e scoprì le acque della fontana Castalia;
imparò a suonare l'arpa pizzicando le corde con il plettro
e danzava con le ninfe,
cioè secondo le leggi dell'armonia e dell'accordo musicale..."
(Boccaccio)
"Passione D'amore"
Quei parmi in cielo fra gli Dei, se accanto
ti siede, e vede il tuo bel riso, e sente
i dolci detti e l'amoroso canto!
A me rapente,con più tumulto il core urta nel petto:
more la voce, mentre ch'io ti miro,
su la mia lingua nellefauci stretto
geme il sorriso.
Serpe la fiamma entro il mio sangue, ed ardo:
un indistinto tintinnio m'ingombra
gli orecchi, e sogno: mi s'innalza al gaurdo
torbida l'ombra.
E tutta molle d'un sudor di gelo,
e smorta in viso come erba che langue,
tremo e fremo di brividi, ed anelo
tacito, esangue.
"Sei Giunta"
Sei giunta: hai fatto bene: io ti bramavo.
All'animo mio, che brucia di passione, hai dato refrigerio.
"Mi pare simile a un Dio"
Mi pare simile a un dio
l'uomo che ti siede accanto
e ti ascolta così, mentre parli
con lieve sussurro e ridi amabile:
questo mi stringe il cuore nel petto!
Basta che ti getti uno sguardo
e subito la voce mi manca
la lingua si spezza, subito
un fuoco sottile mi scivola
sotto la pelle,
lo sguardo s'offusca, rombano le orecchie,
un freddo sudore mi cola, tutta
mi scuote un tremito,
e più verde dell'erba divento
e poco manca che muoia.
Ma bisogna che tutto sopporti...
"Nozze"
Sposo beato,le nozze dei tuoi sogni sono compiute.
E' tua la fanciulla che ami.O sposa,tu sei tutta grazia:
i tuoi occhi sono dolci ,e il tuo bel viso è tutto amore...
O sposo ,felice sposo,noi fanciulle canteremo stanotte,
il tuo amore e la tua sposa profumata di viola,
canteremo questa notte...
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