Imperituri pensieri d'autunno battono contro un terreno fradicio, viscido, non hanno briglie né lacci, devastano le curve del tempo e rastrellano l'evidenza vellicando la pelle vicina all'intreccio. Sono carme di carne che sdrucciola lungo tutta la spina dorsale, appendici nascoste che divocano brividi e determinano piacere. Nel loro spavaldo andirivieni, odorosi inevitabilmente tornano a far capolino vittoriosi, mentre con forza ripetutamente li palpo e stringo, nudi appesi ai polsi mugolano. Sono giorni, ore, minuti che dondolano nell'aria già colma e che tra i miei seni e tra le cosce pallide strepitano, convulsi, liquefatti, dove la tua lingua s'accuccia e il mio desiarti scioglie la pelle.
LaLigneNoir
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il 07/07/2017 alle 23:03
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il 30/05/2017 alle 14:53
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