TraLeStelleDell'Orsa

Giardini di pietra 2


Le foto che posto oggi risalgono a qualche settimana fa, esattamente al giorno dopo la mia visita al parco eolico di Grottole durante il lungo week end del 1° Maggio. Questa volta però, invece di pubblicarle semplicemete voglio raccontarvele, portarvi con me...Quel mattino, di buon ora, decisi di andare in uno de luoghi meno frequentati qui nei paraggi, il fondo della Gravina di Matera. Le Gravine sono erosioni geologiche, simili ai  canyon, che spaccano l'altopiano murgico in più punti. Non è difficile che sul loro fondo scorrano piccoli corsi d'acqua, a carattere torrentizio, che hanno favorito il sorgere di insediamenti umani di vario tipo fin dalla preistoria, come testimoniano diversi reperti venuti alla luce risalenti al paleolitico, alcuni dei quali sono custoditi nel Museo archeologico nazionale "Domenico Ridola", o i villaggi trincerati del neolitico....dopo aver lasciato la macchina in un punto conosciuto dai materani come Madonna delle Vergini, per la piccola chiesa rupestre che vi sorge (una delle circa 150 censite fin'ora nella murgia materana), comincio la discesa, non prima ovviamente di aver goduto del panorama...
La mia intenzione è di raggiungere la sommità di quella collina rocciosa che si intravede sul lato destro della foto e che sembra fare da spartiacque all'interno della gravina, anche se oggi il torrente ne la lamibisce solo su un lato.Di tanto in tanto mi fermo per cogliere qualche qualche scorcio, questo ad esempio mi ha colpito per la bellezza dei colori della vegetazione e delle formazioni rocciose...
..e tra una foto ed uno scivolone, eccomi arrivato... ci sono angoli in cui sembra che il tempo si sia fermato...
Per la destinazione finale dovrei andare verso destra, ma visto che ho tutta la mattinata a disposizione decido di fare prima una passeggiata, andando verso sinistra.Nascosta da una dozzina di alberi da frutto, sotto una parete rocciosa che la minaccia da secoli, ecco la vecchia chiesetta della Madona di Monteverde, aihmé in rovina.
Mi trovo più o meno alle spalle di questa gola, attraverso la quale scorre il torrente Jesce (del quale vi ho parlato in questo post), che pochi metri più avanti confluisce nel torrente Gravina... le ennesime immagini di schiuma e rifiuti ve le risparmio.Torno indietro seguendo a distanza il percorso del torrente. Raggiungo un sentiero appena accennato che si arrampica su quella formazione rocciosa, il mio punto d'arrivo è proprio lassù. Ma prima c'è qualcosa che voglio farvi vedere...
Il percorso non è per niente facile e dove il sentiero sembra confondersi tra le rocce non posso far altro che salire per dritto. All'arrivo un leggero fiatone mi convince a sedermi su una prominenza rocciosa per riprendere fiato, e ne vale la pena...
Mi trattengo un'oretta, non è un caso se sono venuto fin quassù (il perché lo vedrete in un prossimo post) e quando decido di tornare il cielo è ormai coperto ed è quasi ora di pranzo. Meglio che mi sbrighi... Ridiscendo e risalgo dall'altra parte, per raggiungere la macchina. Un po' di fatica non rischia di togliere il piacere di visitare questi luoghi magari non molto accessibili, ma forse per questo più sugggestivi... un ultimo sguardo indietro...
...ed un inusuale modello fa da soggetto per lìultimo scatto.