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Il paese dei non

Post n°233 pubblicato il 25 Maggio 2012 da edy.21

C' era una volta una Non- persona. Era una Non persona, e NON una persona, perché NON voleva ammettere di avere esigenze, e bisogni da persona.
Era come convinta (era una Non-persona-femmina) di vivere in una specie di film, o meglio, di libro. Nei libri i personaggi sono per te come un libro aperto, per l' appunto. Non hanno angolini bui e tu sai tutto di loro. Lei voleva essere allo stesso tempo lettrice e personaggio, in modo da essere sempre certa di sapere quello che le stava capitando.
Le persone funzionano diversamente. Purtroppo nessuno ha scritto quello che succederà loro (per quanto la Non-persona amasse credere nel destino), e il loro comportamento NON segue le regole dell' unità d'azione o  alcun tipo di coerenza, e spesso sorprendono sé stesse.
Per questi motivi la Non-persona NON voleva essere una persona. Perché era convinta che essere una Non- persona l' avrebbe tutelata dagli imprevisti delle persone, consentendole allo stesso tempo di vivere ogni sorta di avventure.

Un giorno la Non-ragazza (possiamo anche chiamarla così) iniziò una non- storia con un Non-so-chi-sono.
Il Non-so-chi-sono era indeciso se continuare ad essere una persona come era sempre stato, o diventare una Non-persona, come pensava che sarebbe stato tutto più semplice.
Era molto gentile e aveva un grosso uccello e la Non-ragazza e il Non-so-chi-sono si fecere molte scopate, queste per nulla "non", nei posti più assurdi e improponibili.
Sì, perché nella sua vita da persona, il Non-so chi-sono aveva costruito una Storia, con una non- ragazza.
Non parleremo di questo, adesso, perché siamo nel Paese dei Non.

La Non-ragazza e il Non-so-chi-sono portarono avanti la loro Non-storia per qualche mese, e divennero amici. Tra alti e bassi cercarono a turno di interrompere la Non-storia per motivi logisitici ma finivano sempre per tornare sui loro passi.

La Non-ragazza si accorse che qualcosa non andava (era più allenata del Non-so-chi-sono che per quanto dotato in certi ambiti e senz' altro intelligente NON  aveva molto intuito per queste cose).
Il fatto era che il Non-so-chi-sono era ancora sotto l' influenza della sua esistenza da persona, e finiva per comportarsi di conseguenza, inquinando la loro Non-storia, comportandosi come se fosse una Storia.
Le parlava della sua vita e del suo lavoro e la cercava quando era triste e lei iniziò a fare lo stesso.
Iiniziò a comportarsi in modo sempre più strano e il fatto che il non-so-chi-sono non capiva quello che gli succedeva non aiutò la Non-ragazza a recuperare il bandolo della matassa.
Anzi lei era sempre più confusa e si riprometteva sempre di porre fine a quella non-storia:
" Questa non-cosa deve finire, non si può andare avanti così."
Però poi era troppo curiosa di vedere cosa sarebbe successo e non faceva niente.

Un giorno il Non-so-chi-sono venne a trovare la Non-ragazza e le disse che avrebbero passato la serata insieme, e anche la notte, e avrebbero dormito insieme e non avrebbero mai smesso di scopare e si sarebbero svegliati e avrebbero scopato di nuovo.
La Non-ragazza era molto contenta del programma e acconsentì.
Non si rese conto che stavano facendo cose da Storia e NON da Non-storia.
Cose tipo mangiare una pizza assieme e guardare un film e parlare delle rispettive cose delle loro vite.
Lei pensava che bastasse mettersi a scopare furiosamente per tutelarsi da quello che stava succedendo.
Ma NON aveva ragione.

Quello che le stava succedendo era la fatale tentazione di togliere i NON.
Di diventare una Persona, di avere una Storia, di potersi mostrare in pubblico e fare sempre cose da storia.
Senza per questo smettere di scopare, benintesto.

Si addormentarono abbracciati ( lei cercò di soprassedere sul fatto che lui russava come un cinghiale).
Però durante la notte accadde qualcosa di orribile.
Il Non-so-chi-sono cadde in preda ad un terribile attacco di senso di colpa notturna, mentre la Ragazza dormiva.
Al mattino quando lei aprì gli occhi lui era seduto sul bordo del letto con l' espressione di chi si è appena accorto che è finita la carta igienica ma è troppo tardi.
Era più che mai un Non-so-chi-sono, persino i suoi contorni stavano diventando sfocati.

La Ragazza non capiva perchè fare sesso non lo facesse sentire in colpa e dormire assieme sì. O forse un po' lo capiva.
Lo accompagnò alla porta dicendogli di cercare di stare bene  e avere cura di sé.
Chiuse la porta.
Sentiva tutta una serie di non-emozioni dentro. Si disse che era pronta per diventare una donna fatta e finita, però non ora, perché sennò si sarebbe sentita triste.
Si ripromise di ricominciare ad essere una persona non appena fosse passato un intervallo di tempo sufficiente perché potesse considerarsi al sicuro da qualunque emozione fuori luogo in merito a quella non-storia, per cui non era pronta.
Dopo tutto, si disse, è una non-storia, tutto qui.

L' anestesia non è ancora finita, però la Ragazza ha già iniziato a mettere in ordine un po' di cose. spera tanto di riuscire a mantenere i suoi buoni propositi.

Ma quanto è lungo quell' intervallo?!

 
 
 
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