Un blog creato da forever_with_you il 01/07/2007

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Ci stiamo spogliando…
piano piano ogni velo cade a terra
e la nudità della nostra anima si mostra
liberando agli occhi i nostri peccati.
I mantelli scuri che ci proteggevano nella notte
sono calati scoprendo la parte più buia di noi
e lasciando che volasse via
insieme alle parole sussurrate da lontano,
chiusa dentro a quell’attimo di silenzio
in cui ho intuito i tuoi pensieri.
Mi mostro disarmata, senza alcuna inutile difesa,
tra le mani solo il coraggio di volerti
e l’incoscienza di lasciarti entrare
dove già una parte di te dimora da tempo.
Non temo il futuro che mi porterai,
tu non temere il mio.
Il passato piega le nostre spalle
ma il tempo del cuore non è ancora spento,
e le nostre anime già si sono scelte
per continuare un pezzo di strada insieme.
Il corpo attende silenzioso.
Nella pace della notte
una parte di noi si è liberata di un carico pesante
e ci ha donato la libertà di poter credere.
Tra le nostre mani solo un libro dalle pagine bianche
con una rosa scarlatta scolpita sulla copertina
che la notte ha protetto con quel manto nero
sceso delicatamente dalle nostre spalle .
Sulla prima pagina la tua firma…
la mia la porterò ai piedi delle tue labbra.

 
 
 
 
 
 
 

 

 
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Post N° 308

Post n°308 pubblicato il 25 Febbraio 2008 da forever_with_you

L'AMORE E LA PAZZIA

Si racconta che un giorno si riunirono in un luogo della terra tutti i sentimenti e le qualità degli uomini. Quando la noia si fu presentata per la terza volta, la pazzia, come sempre un po' folle propose: "Giochiamo a nascondino!" L'interesse alzò un sopracciglio e la curiosità senza potersi contenere chiese: "A nascondino? Di che si tratta?" "E' un gioco, - spiegò la pazzia - in cui io mi copro gli occhi e mi metto a contare fino a 1.000.000 mentre voi vi nascondete e, quando avrò terminato di contare, il primo di voi che scopro prenderà il mio posto per continuare il  gioco." L'entusiasmo si mise a ballare, accompagnato dall'euforia. L'allegria fece tanti salti che finì per convincere il dubbio e persino l'apatia alla quale non interessava mai niente... Però non tutti vollero partecipare. La verità preferì non nascondersi. Perché, se poi alla fine tutti la scoprono? La superbia pensò che fosse un gioco molto sciocco(in fondo ciò che le dava fastidio era che non fosse stata una sua idea) e la codardia preferì non arrischiarsi. "Uno, due, tre..." cominciò a contare la pazzia. La prima a nascondersi fu la pigrizia che si lasciò cadere dietro la prima pietra che trovò sul percorso. La fede volò in cielo e l'invidia si nascose all'ombra del trionfo che con le proprie forze era riuscito a salire sulla cima dell'albero più alto. La generosità quasi non riusciva a nascondersi. Ogni posto che trovava le sembrava meraviglioso per qualcuno dei suoi amici. Che dire di un lago cristallino? Ideale per la bellezza. Le fronde di un albero? Perfetto per la timidezza. Le ali di una farfalla? Il migliore per la voluttà. Una folata di vento? Magnifico per la libertà. Così la generosità finì per nascondersi in un raggio di sole. L'egoismo, al contrario trovò subito un buon nascondiglio, ventilato,  confortevole e tutto per se'. La menzogna si nascose sul fondale degli oceani (non è vero, si nascose dietro l'arcobaleno). La passione e il desiderio al centro dei vulcani. L'oblio...non mi ricordo...dove? Quando la pazzia arrivò a contare 999999 l'amore non aveva ancora trovato un posto dove nascondersi poiché li trovava tutti occupati, finché scorse un cespuglio di rose e alla fine decise di nascondersi tra i suoi fiori. "Un milione!" - contò la pazzia. E cominciò a cercare. La prima a comparire fu la pigrizia, solo a tre passi da una pietra. Poi udì  la fede, che stava discutendo con Dio su questioni di teologia e sentì  vibrare la passione e il desiderio dal fondo dei vulcani. Per caso trovò l'invidia e poté dedurre dove fosse il trionfo. L'egoismo non riuscì a trovarlo. Era fuggito dal suo nascondiglio essendosi accorto che c'era un nido di vespe. Dopo tanto camminare, la pazzia ebbe sete e nel raggiungere il lago scoprì la bellezza. Con il dubbio le risultò ancora più facile, giacché lo trovò seduto su uno steccato senza avere ancora deciso da che lato nascondersi. Alla fine trovò un po' tutti: il talento nell'erba fresca, l'angoscia in una grotta buia, la menzogna dietro l'arcobaleno infine l'oblio che si era già dimenticato che stava giocando nascondino. Solo l'amore non le appariva da nessuna parte. La pazzia cercò dietro ogni albero, dietro ogni pietra, sulla cima delle montagne e quando stava per darsi per vinta scorse il cespuglio di rose e  cominciò a muoverne i rami. Quando, all'improvviso, si udì un grido di dolore: le spine avevano ferito gli occhi dell'amore...! La pazzia non sapeva più che cosa fare per discolparsi; pianse, implorò, domandò perdono alla fine gli promise che sarebbe diventata la sua guida.

Da allora, da quando per la prima volta si giocò a nascondino sulla terra, l'amore è cieco e la pazzia sempre lo accompagna!!!

 
 
 
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Nuove parole vorrei inventare,
parole che vorrei trovare quando l’orgoglio mi fa tacere,
quando la notte mi fa pensare.
Un dolce bacio, una tremante carezza
che vorrei cercare, che vorrei scoprire, quando tutto viene a mancare
quando tutto non può finire,
e tutto quello che non sono riuscito a dirti
vorrei lo sentisse sussurrare direttamente il tuo cuore
nell'irreale silenzio
di un bacio

 
 
 
 
 
 
 

E ricominciare

tra quelle lenzuola disfatte

ad amarsi ancora

desiderarti

in ogni angolo del tuo corpo

in ogni tuo respiro

e in ogni tuo sussulto.

Riaverti qui con me

finalmente

a saziarmi d'amore

e a non bastarmi mai,

qui

tra le mie gambe

a domare quel fuoco

che non si vuole domare,

a condurmi per mano

fino all'apice del piacere 

e rotolare poi

insieme

in orgasmi infiniti

ripetuti

dolcissimi...

E crollare d'amore

e di passione

ansanti, umidi, accaldati,

ascoltare insieme

nel silenzio

il parlare dei nostri cuori...

e poi.... ricominciare...

di nuovo avidi

di noi, di me, di te,

come posseduti 

da un fuoco che non si estingue

se non continuando

questa alternanza

infinita

di salite e di discese

di carezze e di baci

di fremiti e di sorrisi,

incuranti noi

del mondo là fuori,

due corpi uniti

un corpo solo,

un amplesso d'amore

di dolcezza e di passione

da far tremare gli increduli.

 
 
 
 
 

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