La Quarta "T"
Una raffineria in piena città. Oltre a Tette, Torrone e Torrazzo, a Cremona incombe la "T" di Tamoil, o di Tricloetilene, solvente cancerogeno rilasciato nel terreno, o, se preferite, la "T" di terrore...
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I termini della questione
Post n°2 pubblicato il 16 Luglio 2007 da QuartaT
Parliamoci chiaro: Cremona è una città per molti aspetti bella, gradevole, te la giri a piedi e in bicicletta senza soffocare (eccessivamente) nello smog del traffico, ha un centro storico da mozzare il fiato. Legambiente l’ha premiata per due volte di fila, negli scorsi anni, come città più vivibile nel rapporto “Ecosistema urbano”. Ma è anche un luogo dove si vive pericolosamente vicini a industrie pesanti, come se mai fosse stato espresso il concetto di “delocalizzazione”. Ovvero lo spostamento delle attività nocive per la salute a distanze di sicurezza: lo si è fatto persino a Milano. Nel cerchio rosso l’area della raffineria Nel cerchio blu l’ubicazione dei centri sportivi e delle piscine Nel cerchio giallo il quartiere Po Nel cerchio rosa il resto della città. La linea azzurra segue il corso del Po Non sono uno di quelli che dice di “no” a tutto: finché saremo costretti a servirci in dosi massicce del petrolio le raffinerie saranno necessarie. Quello che non è necessario, e anzi è criminale, è mantenerle così vicine ai centri abitati. Perché, nonostante venga garantito l’impegno a monitorare costantemente l’impatto ambientale e a ridurre le emissioni, i danni ci sono. E sono danni gravi, come verrà illustrato. E sono danni, ahimé, che chi ha interessi in gioco fa di tutto per nascondere. (Segue) |