Creato da giovannaferrari_1988 il 06/10/2014 |
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Post n°6 pubblicato il 09 Dicembre 2014 da giovannaferrari_1988
Via via che i paesi del mondo si sviluppano, aumentano urbanizzazione e reddito pro capite, si assiste anche a una trasformazione delle abitudini alimentari, che si spostano maggiormente verso cibi ricchi di zuccheri e grassi raffinati e prodotti come la carne di manzo, che richiedono uno sfruttamento intensivo dei terreni agricoli.
Insieme con il suo collaboratore Michael Clark, Tilman ha analizzato in modo approfondito i costi ambientali e umani delle attuali abitudini alimentari nel mondo e le correlazioni tra dieta, salute e crescita della popolazione.
Secondo i dati raccolti, con l'aumento del reddito pro capite mondiale avvenuto tra il 1961 e il 2009, le persone hanno consumato una maggiore quantità di proteine animali, di calorie "vuote", cioè alimenti che non forniscono altro nutrimento oltre all'apporto calorico, ed è quindi cresciuto il numero di calorie totali per persona.
Se si prolunga verso il futuro questa tendenza, incrociandola con i dati relativi alla crescita demografica e all'aumento del reddito, si scopre che nel 2050 le diete conterranno una quota di porzioni di frutta e verdura significativamente inferiore, ma il 60 per cento in più di calorie "vuote" e dal 25 al 50 per cento in più di porzioni di maiale, pollame, manzo, prodotti caseari e uova.
Questi cambiamenti saranno prevedibilmente legati a un incremento di diabete di tipo 2 (già considerato dall'Organizzazione mondiale della Sanità come un'epidemia globale), malattie coronariche e alcune forme tumorali. Sul fronte dell'impatto ambientale, le analisi del ciclo di vita di diversi sistemi produttivi alimentari, dimostrano che se prevale l'attuale trend, nel 2050 le emissioni di gas serra dovute a questo comparto produttivo saranno più elevate dell'80 per cento rispetto ai livelli attuali, con una contemporanea distruzione degli habitat per fare spazio ai terreni agricoli.
Chiaramente, non si tratta di misure facilmente adottabili, soprattutto su scala globale, considerando i numerosi fattori che influenzano le scelte alimentari, ma le previsioni di Tilman e Clark valgono a definire i rischi degli attuali trend alimentari in modo da sensibilizzare l'opinione pubblica.
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