la mia seconda vita

Ma.. secondo voi.. una scelta và fatta con ponderatezza?.. riflettendoci su per un tempo non stabilito?.. analizzando tutti i fattori che potrebbero influire?.. magari cercando di immaginare scenari positivi e negativi?.. Secondo voi andrebbe vagliata con saggezza?.. chiedendo consigli?.. Oppure sarebbe meglio lasciarsi guidare dall’istinto?.. dall’intuito?.. dal fiuto che in quel momento muove corde particolari dell’anima?.. dall’irrazionale che non vede però può azzeccare?.. e lasciarsi dirigere dal fato?.. Ieri sera pensavo proprio a questo!...

Certo che l’economia (scienze delle scelte n.d.r.) non è mai stata il mio forte..

Sicuramente se ci fosse stato mio nonno, mi avrebbe aiutato senza darmi la risposta giusta.. come spesso faceva, mi avrebbe portato con lui a passeggiare.. in giro senza meta tenendomi per mano e regalandomi perle di saggezza dettate e costruite sull’esperienza che aveva solcato rughe antiche sulla sua pelle.. e regalatemi con l’amore che solo un nonno riesce a dare..

Lui non mi avrebbe detto “fai così o fai in un altro modo”.. no.. lui non mi ha mai detto.. Per lui dire era solo perdita di tempo.. era appuntare un qualcosa su un piccolo foglio di carta che presto sarebbe andato perduto.. o magari presto dimenticato.. Per lui, la cosa essenziale, era dirigermi alla risposta.. farla cercare a me.. iniziarmi per la via.. per poi lasciarmi andare da solo a cercare l’uscita.. e la sua grandezza stava proprio nel darmi il punto di partenza e quello di arrivo.. poi la strada la dovevo trovare da solo..

Era solito sorridermi e con tantissima tenerezza, e con voce bassa e lenta, dirmi che le strade le devi solcare di persona per poterle in futuro riconoscerle.. e che solo facendo errori, dopo, posso davvero imparare.. e si.. poi, nella vita, ho capito che di errori se ne fanno.. e da essi si trae giovamento.. e spesso li si fanno perché a volte la buona sorte appaga.. il destino ti va incontro a braccia aperte.. ti gratifica.. ti fa fare la mossa giusta al momento giusto con la persona giusta.. e ti sembra che sempre sia così.. Come quella volta, in una domenica di inverno, un’anonima domenica mattina di fine inverno, mentre andavo a piedi a fare compere.. incontrai una ragazza, che frequentavo da poco, una di quelle che non riesci mai a dipingerci un ruolo.. una che non sai mai se è meglio invitarla a cena fuori per conoscerla meglio o lasciarla perdere definitivamente e cancellarla anche dai ricordi.. Ora esattamente non so cosa sia stato.. o cosa mi abbia fatto agire in una determinata maniera.. ma ci sono momenti nei quali la testa pensa una cosa e la lingua ne dica un’altra completamente diversa.. quel giorno andò proprio così.. Dopo la classica stretta di mano e dopo il rituale del “..ci prendiamo un caffè?”.. il mio cervello inizia a dare segnali evidenti di dissociazione folgorante acuta iniziando a elargire irriverenti apprezzamenti sapientemente camuffati da lusinganti ed vellutati complimenti arrecando alla “commensale” arrossamenti ed imbarazzi evidenziati con frasi del tipo “ma dai.. non poi come dici tu.. quasi quasi ci credo..” e così discorrendo..

Comunque l’attacco su tutti i fronti iniziò a sortire il suo risultato.. risultato che si materializzò con il “borbottare” della caffettiera di casa mia dove siamo andati a goderci un po’ di relax in santa pace.. Il tutto seguendo l’istinto del “questa volta sarà sicuramente la volta giusta!”.. pensiero che mi percorreva in maniera incontrollata la mente come una palla pazza possa rimbalzare ripetutamente in una scatola giù da un burrone..

Ma.. ma mi sono perso per strada?.. ha smarrito la retta via?.. quella che del dubbio e della scelta, con la quale avevo iniziato e che aveva fatto per me ieri una sorta di rebus amletico, non lo ritrovo più.. La domanda che mi ponevo, sostanzialmente non era altro se continuare l’ultimo filone di post che nell’ultimo periodo ho pubblicato o riprendere quel sottile filo soft-piacevole che avevano caratterizzato i primi.. forse ci dovrò pensare ancora un po’.. nella speranza che qualcosa scardini i pensieri che spesso rimangono inermi e nascosti negli angoli più remoti della mente..

Ci ripenserò.. e da solo.. anche perché io un nonno non l’ho mai avuto.. e.. giurateci.. vi farò sapere…