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La bambina dagli occhi tristi

Post n°6 pubblicato il 29 Agosto 2009 da Formica_Malinconica
Foto di Formica_Malinconica

La bambina dagli occhi tristi, ritagliava la carta per costruire un aquilone che un bel dì l’avrebbe portata lontana.
E mentre ritagliava, dai suoi occhi neri lacrime di tristezza colavano e bagnavano quel grande foglio di carta bianca che pian, piano, si tingeva d’azzurro come il colore dei suoi sogni.
Quando l’aquilone un giorno fu terminato, la bambina decise di liberarlo per vedere dove sarebbe arrivato.
Ma una volta c’era poco vento … un’altra c’e n’era troppo … al tentativo successivo c’era la nebbia a toglierle la visuale.
Così passarono degli anni.
Un giorno l’aquilone disse alla bimba dagli occhi tristi: “Perché non proviamo un volo che oltrepassi le nuvole. Potremo vedere cosa c’è!”
Alla fanciulla brillarono gli occhi dall’entusiasmo, legò un lembo dello spago all’aquilone mentre l’altro lo annodò al polso.
Poi sporse l’aquilone fuori dalla finestra e si affidò alle possenti ali dell’aquilone per quella che sarebbe stata un’avventura straordinaria.
L’aquilone si adagiò verso il basso, ma poi con un colpo di coda riacquistò quota, mentre la bambina era sempre aggrappata al filo.
Le correnti erano loro favorevoli, l’aquilone fremeva di gioia, visto da terra sembrava grandioso, come un enorme aereo di carta e la bimba non aveva più gli occhi tristi, ma sorrideva come se lo fosse stata da sempre.
Prima di raggiungere le nuvole, un generoso raggio di sole accarezzò i due viaggiatori.
L’aquilone atterrò e dal loro punto di osservazione intravedevano case di cioccolato, lampioni di zucchero filato colorato che trasmettevano luci soffuse e poi bambini, tanti bambini felici che giocavano con giocattoli mai visti prima.
Che mondo era quello? Perché nessuno gliene aveva mai parlato?
La fanciulla venne avvicinata da un bimbo che sorridendogli gli disse:
“Vuoi una patatina? Tieni, prendine quante ne vuoi, ma ti avviso che tanto qui non ti serviranno penne magiche. Qui sarai felice per sempre. La tua penna puoi gettarla via!”
La fanciulla fiduciosa lanciò lontano la penna e prese una manciata di patatine.
La nuova vita era appena iniziata.

 
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