Blog
Un blog creato da tomthumb il 20/08/2007

Le Labrene

Father was teaching us that all men are just accumulations dolls stuffed with sawdust swept up from the trash heaps where all previous dolls had been thrown away the sawdust flowing from what wound in what side that not for me died not

 
 

ULTIMI COMMENTI

a volte.. tornano! :-)
Inviato da: elf_8
il 17/04/2010 alle 01:19
 
Tom?!? :)... notizie please! ;)
Inviato da: fata_dibosco
il 17/04/2010 alle 01:09
 
che palle
Inviato da: buknowski
il 05/04/2010 alle 06:06
 
Con rispetto..ti aspetto, Milena
Inviato da: ladymiss00
il 04/04/2010 alle 10:26
 
E dunque ci siamo... me ne dispiace ma capisco. Mi associo...
Inviato da: ellafurospia
il 22/03/2010 alle 10:27
 
 

AREA PERSONALE

 

ULTIME VISITE AL BLOG

ma.centiniBrimbrilla88alexzoninmarcantoniopandrea.marion1991tomthumbspagnologspaololivia.di_colat.cangemimarios1959sntluipb_torinogres0brittoli1945grazianari
 

FACEBOOK

 
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 
 

 

« Il buono, il brutto, il cattivoOrson e il disappunto »

Sweet Cesspool

Post n°173 pubblicato il 18 Febbraio 2009 da tomthumb

Ho già scritto di Javier Marìas e del suo libro "Domani nella battaglia pensa a me" e se adesso torno a scriverne è perchè avendo letto qualche giorno fa un articolo dello stesso Marìas sull'attore britannico George Sanders, un particolare del libro mi è tornato in mente, qualcosa che mi ha davvero colpito.
Non so molto di George Sanders ma l'articolo di Marìas mi ha spinto, come spesso accade, ad approfondire e poi quel particolare di cui parlavo prima, che rileggendo l'articolo ho ricordato di aver letto anni fa nel romanzo, quel particolare, continuo a dire, mi si è piantato nella memoria.
George Sanders era specializzato in ruoli di cattivo anche se di una malvagità tutta psicologica, non un violento manesco insomma come Jack Palance (che tra l'altro aveva fatto in gioventù anche il pugile e che aveva quella faccia incredibile, rassicurante come una lama di coltello) ma i personaggi da lui interpretati suscitano disagio forse proprio in virtù di quella violenza immateriale che riescono a trasmettere.
Ho ritrovato e guardato vecchi filmati, naturalmente in bianco e nero, in cui emerge l'incredibile freddezza, quasi spaventosa di Sanders, uno che ha scelto, uno che è consapevole fino in fondo di essere malvagio, direbbe Marìas e che tuttavia persegue il Male.
Ma il più curioso tra i vari spezzoni non proviene da un lontano film degli anni quaranta, salta fuori invece da una trasmissione un pò stupida della TV americana, anni cinquanta o giù di lì, in cui un gruppo di concorrenti bendati doveva indovinare dalla voce e dalle parole dette un attore o un'attrice che gli stava di fronte.
Così ho visto il filmato con un timido Errol Flynn e addirittura un giovanissimo Paul Newman con relativa consorte e poi naturalmente George Sanders, che sembra un po’ fuori luogo, un po’ imbarazzato e poi quando qualcuno lo riconosce dalla voce (quella voce particolare, un marchio caratteristico) quasi ansioso di ringraziare ed andare via.
Con quell’aria particolare di esiliato che aveva nei film, grandissimo attore, splendido malvagio ma appunto uomo probabilmente in esilio perenne, come se fosse quasi per caso capitato sul set, anche se capace poi di adeguarsi con disinvoltura ed eleganza, ironia e distacco, anche in quei B-movies che girò alla fine della sua vita.
E quindi alla fine  ecco il particolare che mi impressiona, quel che avevo già letto in “Domani Nella Battaglia pensa a me” e che poi ho ritrovato altrove, quel che non riesco per ora a dimenticare; poche righe in inglese per il suo biglietto d’addio, poche parole beffarde (una beffa quasi deliberata, programmata), in cui il malvagio dello schermo si congeda ultrasessantenne dalla vita e dall’esilio aiutandosi, con cinque bottiglie di Nembutal:

Dear World, I am leaving because I am bored. I feel I have lived long enough. I am leaving you with your worries in this sweet cesspool. Good luck.


Credo che stesse girando l’ennesimo B-movie in Spagna ed infatti fu nei pressi di Barcellona che avvenne, credo nel 1972.

Il suo grande amico (e altro grande attore inglese) David Niven, nell’autobiografia Bring On The Empty Horses scrisse che Sanders diceva, nel 1937, a 31 anni, che l’avrebbe fatto all’età di 65 anni, qualcosa di deliberato e programmato forse, come la deliberata e programmata, talvolta sorridente malvagità con cui ci guarda dallo schermo in quei vecchi film.

Immagine: George Sanders

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963