Non so se ricordo bene, è passato d'altronde tanto tempo, stamattina ho bevuto pure qualche bicchiere di prosecco (ebbene sì, piccola festicciola in ufficio, non scivolate pure voi sull'insidioso piano inclinato del facile moralismo) e il prosecco potrebbe intorbidirmi ulteriormente la memoria, però però ecco, voglio scrivere lo stesso che tanti anni fa, quando facevo l'insegnante terrone in Padania, ho veduto questo tizio in Galleria a Milano, seduto impettito e compiaciuto in un caffè, con un'orrenda giacca a quadretti e poi i capelli pettinati a quel modo, una faccia che immediatamente ti fa capire il significato della parola "pirla" che da quelle parti usano con tanta dovizia.
Questo tizio, che ricordo ora con occhiali dalla montatura rossa, che forse vorrebbe essere il Montanelli della nostra triste epoca, è veramente un animale curioso, una specie sui generis, ogni volta che lo vedo mi viene da ridere, ogni volta che leggo la sua truce prosa da gaglioffo invertebrato mi scompiscio.
Un servo del signor B.? Ma no, lui è uno che ci crede veramente nelle incredibili puttanate che scrive, quasi sempre un concentrato di luoghi comuni e mediocrità a go-go, pensate alla cosa più triviale che possano dire gli avventori di un bar di periferia ed ecco che scoprite che Feltri in realtà l'ha già scritta, lui che vorrebbe essere il Montanelli della nostra epoca, ed è in realtà un pover'uomo di Bergamo, un'assoluta nullità che pure ha vinto qualche premio di giornalismo, ma che resta un padano microscopico con la faccia da pirla ed orribili occhiali e l'eloquio che sotto sotto è quello di un Borghezio qualsiasi.
Tutta questa campagna che il suo giornale conduce contro la "sinistra gossippara" e contro Repubblica è veramente comica: Feltri sfotte i moralisti che attaccano Er Merda e non si rende conto che coi suoi fondi anche sgrammaticati scivola lui stesso tra De Sica e Boldi (quando ancora non s'erano divisi).
Così il titolo "siamo tutti Berlusconi" che vorrebbe essere provocatorio è semplicemente la prova provata della sua comica demenza, del suo affanno di imbrattacarte patentato, dei tentativi rabbiosi di un impotente cerebrale che cerca di salvare un ultrasettantenne ricchissimo puttaniere (forse impotente sessuale a sentire lo stesso Feltri) sfoderando il suo cinismo d'accatto.
Così pure gli attacchi a Veronica Lario "velina ingrata" rappresentano l'abisso di comicità da valle leghista in cui il Nostro è sprofondato.
Un pover'uomo di Bergamo che si crede un grande giornalista di destra e che ha in più l'aggravante di essere padre.
Ebbene sì anche il figlio di Feltri scrive, non ho mai letto un suo articolo, questo è vero, ma ho visto in compenso la sua faccia. Somiglia moltissimo al padre.
Inviato da: elf_8
il 17/04/2010 alle 01:19
Inviato da: fata_dibosco
il 17/04/2010 alle 01:09
Inviato da: buknowski
il 05/04/2010 alle 06:06
Inviato da: ladymiss00
il 04/04/2010 alle 10:26
Inviato da: ellafurospia
il 22/03/2010 alle 10:27