Nell’oscuro parcheggio di Rebibbia, capolinea della metro B, cammino nelle tenebre irrimediabili della mezzanotte che avvolgono la romanità periferica e che cazzo mi procurerà questa birra di troppo, cosa cazzo mi procurerà, mi chiedo, mentre cammino nel buio irrimediabile e denso delle cose dimenticate da Dio scansando la prostituta invitante e guardando l’insegna luminosa di una pizzeria semivuota e poi entro in macchina, la mia vecchia Volkswagen.
Sono un po’ brillo o meglio parliamo pure di ubriachezza profonda mentre guardo questi sedili, questo cruscotto che non riconosco: quando cazzo ho deciso di cambiare l’interno della macchina, (l’orribile tappezzeria a fiori che si stampa dolorosamente nel mio cervello offuscato), quando lo ho fatto?, mi chiedo dolorosamente stupito prima di realizzare che sono entrato in una macchina diversa dalla mia senza accorgermene, stesso modello e colore della mia vecchia Polo che mi guarda beffarda parcheggiata appena qualche metro più in là, qualche ora prima, qualche secolo prima.
La notte è profonda.
Inviato da: elf_8
il 17/04/2010 alle 01:19
Inviato da: fata_dibosco
il 17/04/2010 alle 01:09
Inviato da: buknowski
il 05/04/2010 alle 06:06
Inviato da: ladymiss00
il 04/04/2010 alle 10:26
Inviato da: ellafurospia
il 22/03/2010 alle 10:27