13:39 - I ricercatori del San Raffaele di Milano hanno messo a punto un nuovo inibitore in grado di ridurre efficacemente la formazione di vasi sanguigni tumorali, ritardando o addirittura arrestando la crescita dei tumori. La molecola impedisce o rallenta una funzione chimica e il risultato della ricerca ha guadagnato la copertina della rivista Cancer Cell di aprile. Lo studio è coordinato da Michele De Palma e da Luigi Naldini.
Il dottor De Palma è un ricercatore del San Raffaele mentre il professor Naldini è direttore dell'Istituto San Raffaele-Telethon per la Terapia Genica e docente presso l'Università Vita-Salute San Raffaele.
La ricerca ha dimostrato che l'angiopoietina-2 (ANG2), una molecola prodotta dai tumori, rappresenta un potente stimolo alla formazione di vasi sanguigni in diversi tipi di tumore sperimentale. I ricercatori hanno quindi rilevato che l'attività "pro-angiogenica" dell'ANG2 può essere bloccata efficacemente mediante un nuovo inibitore specifico sviluppato da AstraZeneca. Si è infatti osservato che l'inibizione dell'ANG2 riduce notevolmente la formazione dei vasi tumorali e conseguentemente ritarda e in alcuni casi arresta la crescita dei tumori.
"L'importanza della scoperta - spiega De Palma - sta nell'aver dimostrato che l'inibizione dell'ANG2 non induce resistenza al trattamento, anche a seguito di trattamenti prolungati nel tempo o in tumori che normalmente sviluppano resistenza, limitando così la più insidiosa conseguenza del tumore: le metastasi". La nuova ricerca dimostra che l'inibizione selettiva di ANG2 può quindi fornire una doppia arma contro il cancro: inibire i vasi sanguigni e allo stesso tempo indebolire l'attività di particolari cellule (TEM) che ne promuovono la formazione.
Questo risultato si traduce nell'inibizione a lungo termine dei tumori sperimentali e delle loro metastasi a siti distanti. A questo punto, concludono i ricercatori, "è importante sottolineare che, nonostante il nostro lavoro abbia fornito una incoraggiante prova di principio in modelli sperimentali, sarà ora importante valutare gli effetti dell'inibizione di ANG2 in pazienti oncologici"
La ricerca ha dimostrato che l'angiopoietina-2 (ANG2), una molecola prodotta dai tumori, rappresenta un potente stimolo alla formazione di vasi sanguigni in diversi tipi di tumore sperimentale. I ricercatori hanno quindi rilevato che l'attività "pro-angiogenica" dell'ANG2 può essere bloccata efficacemente mediante un nuovo inibitore specifico sviluppato da AstraZeneca. Si è infatti osservato che l'inibizione dell'ANG2 riduce notevolmente la formazione dei vasi tumorali e conseguentemente ritarda e in alcuni casi arresta la crescita dei tumori.
"L'importanza della scoperta - spiega De Palma - sta nell'aver dimostrato che l'inibizione dell'ANG2 non induce resistenza al trattamento, anche a seguito di trattamenti prolungati nel tempo o in tumori che normalmente sviluppano resistenza, limitando così la più insidiosa conseguenza del tumore: le metastasi". La nuova ricerca dimostra che l'inibizione selettiva di ANG2 può quindi fornire una doppia arma contro il cancro: inibire i vasi sanguigni e allo stesso tempo indebolire l'attività di particolari cellule (TEM) che ne promuovono la formazione.
Questo risultato si traduce nell'inibizione a lungo termine dei tumori sperimentali e delle loro metastasi a siti distanti. A questo punto, concludono i ricercatori, "è importante sottolineare che, nonostante il nostro lavoro abbia fornito una incoraggiante prova di principio in modelli sperimentali, sarà ora importante valutare gli effetti dell'inibizione di ANG2 in pazienti oncologici"
QUANDO SI DEVE ESSERE FIERI DEI SUCCESSI ITALIANI