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Post n°14 pubblicato il 27 Dicembre 2005 da latosinistrodelcuore
Un commento (il che smentisce il mio messaggio precedente), invece, al film di Amenabar, "Il mare dentro". Prima ho visto il film, mi era stato detto che dovevo vederlo. Non posso che esser concorde: è un film da vedere assolutamente, qualunque siano i pensieri personali verso l'eutanasia. Guardandolo mi sono ricordata vagamente che questa storia la conoscevo, ho cercato e visto che avevo ragione. La vicenda umana di Ramon Sampedro è stata fra le più emblematiche rispetto a un problema di così difficile soluzione morale. Amenabar ne ha fatto una carezza di vento, una corolla aperta, un poetico narrare, privo di romanticismi inutili, ma denso di fantasie metaforiche, sognanti, estatiche. E, pur così, ci ha lasciato integro e presente, il distacco lancinante tra scelta sociale e scelta personale. Un distacco, un abisso che non solo per il problema dell'eutanasia si pone. E' un film che ti vibra dentro, che ti entra nel sangue come un dolce e lento canto, è un film che suona le magiche corde dell'anima e ti fa considerare l'essere umano e la sua lotta, "quale essa sia", in un mondo che non sempre ha "misura" umana. Il mare dentro parte da Ramon, ma è solo partenza. Continuo insistentemente a dire che si comprende un singolo essere umano, poi si è in grado di "vedere" le necessità degli altri. Ci sono stati neonati morti in Africa perchè "generosamente" la società civile ha inviato loro "latte in polvere" (dimenticando forse il "piccolo" particolare che in quelle zone l'acqua è infetta). E' stato detto che i semi transgenici risolveranno il problema della fame nel mondo. Peccato che tali semi vadano acquistati ogni anno (quasi tutti hanno un componente, il terminator, che li rende sterili l'anno successivo), mettetevi un po' nei panni degli agricoltori africani, per esempio, invece di prodursi da se i semi saranno costretti a comprarli. Peccato che le multinazionali stiano facendo pressioni per diffondere il trasgenico uccidendo così "realmente" l'agricoltura mondiale. Questa è una cosa che so da anni, ma nelle varie reti televisive c'è tanto spazio per "isole" e "fratelli". Poco per gli agricoltori, anche italiani. Non mi pare che loro stiano facendo salti di gioia con l'avvento "del transgenico". Non vendo cimici camuffate da dive di Hollywood, andate a questo link: http://www.comitatomst.it/stedin37.htm Se sbaglio, se dico qualcosa che non è, lo accetto e "chiedo" di essere smentita! E ringrazio anche, sapere di più serve sempre e in qualunque caso. Leggo il titolo di quel film come la metafora (oltre il film, oltre la storia) di ciò che un essere umano ha dentro, in altre storie, come tutto ciò che è celato, nascosto, ignorato. Milioni di bocche che non hanno voce. Se avete tamburi :suonateli! Patrizia. |
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