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« IL GOVERNOI'm sorry! »

PARTITO DEMOCRATICO ?

Post n°80 pubblicato il 22 Maggio 2006 da fra.gas
 

CONTRIBUTO DEL CIRCOLO AL CONVEGNO: 

La Margherita Rifiorirà? (titolo provvisorio)

(data da definire a fine giugno?) HOTEL SAVOIA BOLOGNA

 

  Le Premesse per la nascita di un Partito Democratico Italiano ed Europeo

 

Aderire al gruppo EuroSocialista od EuroPopolare? I rapporti con l’Internazionale Socialista? I rapporti con la Chiesa Cattolica?

E’ una premessa assolutamente ineludibile da cui partiremmo per verificare le compatibilità delle anime del possibile partito Democratico.

Ci sono tre storie: La plurimillenaria storia della chiesa, la bicentenaria storia del Partito socialista con le sue diaspore, scissioni e deviazioni Comunista e Fascista-Sociale (di cui come socialisti dobbiamo farci carico per ritrovare un’ identità laburista-socialista) e la secolare storia Popolare alias Democristiana ( di cui debbono farsi carico per superare una certa “confessionalita” e sposare culture assolutamente laiche). Ciascuno deve trovare la pace con il proprio passato e l’equilibrio tra le giuste idealità e trascorse ideologie. Ciascuna delle anime deve lavare   pubblicamente i propri panni sporchi e mondare i propri peccati. Deve esplicitare il limite alle rinunce alle proprie radici ed all’accettazione di quelle altrui. E’ la premessa draconiana e necessaria anche solo per avviare il discorso. Individuate le radici comuni e la compatibilità delle parti irrinunciabili degli altri, fatte le dovute autocritiche occorre verificare la necessaria sostenibilità di ciò che è comunemente accettato! Altro discorso ancora è costruire uno statuto democratico dei principi e degli obiettivi strategici e dei percorsi ragionati per arrivare al teoricamente voluto Partito Democratico Italiano PDI. Verificato il teorema, occorre dimostrarne la validità, non solo e non tanto in termini di assioma per una minor emoraggia  di voti e di salvaguardia delle poltrone, come sono partite a spron battuto le Direzioni Nazionali, espressione più del passato che del futuro. Occorre valutare un’ipotesi di percorso federativo sui comuni minimi denominatori, tra cui non può neppure essere incluso il superato antiberlusconismo, a ieri l’unico collante, oggi il consolidamento del Potere raggiunto! Occorre passare dai processi assolutistici di vertice ai processi democratici di base con un ampio dibattito su questi temi e sui significati di un’evoluzione politica che risponda agli infiniti problemi sul tappeto a partire dal metodo elettorale: proporzionale o maggioritario, premi o non premi di maggioranza; assetto istituzionale: premierato si o no, repubblica presidenziale? Quale federalismo: no a quello padano! No a quello delle modifiche al Titolo V! Sì quello fiscale, ma detto così sa di struzzo, perché non esplicita cosa comporta!

Occorre una prima analisi su premesse, principi e percorsi da parte degli organismi a ciò deputati: i congressi! Che devono in primis chiarire all’interno dei partiti “conferenti”, già di per sé compositi, la loro vera natura, la loro mission, la loro espressione e rappresentanza delle anime che già caratterizzano le basi popolari!

Occorre una verifica sul campo del rispetto della vera volontà popolare uscita dalle ultime elezioni:

  • Lavoro
  • Sviluppo
  • Supporto alla Famiglia
  • Diminuzione della pressione fiscale
  • Grandi opere
  • Sicurezza
  • Nessuna nuova tassa

 

 L’inizio lascia già dei dubbi: Di Pietro che vuole una poltrona in più (ma gli italiani all’estero non hanno affondato l’unico ministro a ciò deputato nei 140 anni di Unità nazionale?), sul significato della famiglia invece di agire si crea confusione con le unioni di fatto ed i pacs, il neo Ministro dei Trasporti il prof. Alessandro Bianchi, reggino, cassa il ponte di Messina, senza neppure un ministro siciliano nella compagine governativa (ma vogliamo capire cosa ne pensano i Siciliani del loro isolamento?).

  Fino ad arrivare a definire se l’Europa Unita è un a Repubblica o una Monarchia!

Occorre una costituzione su basi politiche, non solo economiche, chiara e leggibile che fissi i veri principi unificanti, e lo dico da agnostico, riconosca le radici Cristiane dell’Europa, e se è no all’ entrata della Turchia, oggi già indesiderata economicamente, si individueranno costituzionalmente i meccanismi di partenariato!

   Le assisi congressuali dovranno valutare in primis le esperienze, il livello dei rapporti nelle amministrazioni locali, il rispetto delle reciproche valenze di Margherita e DS! Valutare il percorso per le sperimentazioni, quali i gruppi consiliari “unificati”, per quelli  parlamentari è però mancata ogni  forma di assenso di base ed ogni dibattito preliminare. Riteniamo che i dictat siano inaccettabili, prima di tutto metodologicamente! Ed in democrazia sia l’ultimo degli iscritti che il Segretario nazionale devono aver diritto di parola!

 
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Commenti al Post:
fra.gas
fra.gas il 22/05/06 alle 23:35 via WEB
Non sono in grado di rispondere alla tua antologia di eventi problematici . O meglio, la loro quantità mi disorienta e mi impedisce di decidere su quale interloquire . Allora ti intrattengo su un fatto che tu non hai citato perché è piccolo piccolo e recente recente : calciopoli . Già ho scritto una lettera, che ti allego, a Maro Adinolfi (lo conoscerai, penso), ma l’ altro giorno la mia attenzione è stata attratta da un fatto accessorio della vicenda : questa famosa GEA attorno alla quale ruota gran parte dei loschi traffici di cui oggi si parla è amministrata e/o diretta da : - il figlio del sig. Moggi, direttore della squadra pluricampione, - il figlio del sig Lippi, allenatore della Nazionale e come tale leader del calcio italiano, - la signorina Geronzi, figlia del signor Geronzi presidente di Capitalia, la banca che più ha investito (dicono) nel mondo del pallone . Problemi di trasparenza e di opportunità non se ne parla neanche, vero ? Ma, a parte le questioni morali, la riflessione che mi è venuta è che io, a differenza di quegli importanti babbi, non potrò dare a mio figlio la possibilità di diventare subito il manager di una importante società né nel campo del calcio, che non conosco, ma neanche nei campi in cui sono più ferrato . Per avere un posto eccellente dunque non bisogna guadagnarselo col sacrificio, bisogna essere il figlio del babbo giusto . Questa forse è sempre più una società dove i figli dei notai fanno i notai, i figli dei professori universitari fanno i professori universitari, i figli dei manager delle coop fanno i manager delle coop, i figli dei loschi personaggi del calcio fanno i loschi personaggi del calcio, e così via . E per la nostra generazione non era così . Come vedi, l’ elemento morale (il “losco”) è una componente secondaria . La componente primaria è che non c’ è mobilità sociale . E la questione è molto grave : significa che c’ è un esteso deficit di democrazia in tutti gli organismi della società . Significa che da noi ci sono regole per cui chi ha un potere in un partito, in un’ azienda o anche in una bocciofila ha la possibilità di usare le risorse di cui dispone per garantire e ampliare e il suo potere senza troppo preoccuparsi di produrre quegli eccellenti risultati che sono l’ unica seria motivazione per il mantenimento di un potere . E se questo permea tutti gli organi della società fatalmente i migliori saranno umiliati e i peggiori avranno successo . Non mi piace scomodare la parola democrazia perché da noi se ne fa un certo abuso (e poi mi ricordo sempre che la DDR era “democratica”) ma in questo caso mi pare che se ne possa proprio parlare . E quello che manca è una democrazia diffusa che deve entrare nei meccanismi di formazione della classe dirigete di ogni organismo sociale, dal partito alla bocciofila . Mobilità sociale, possibilità per tutti di arrivare a ogni traguardo, eliminazione dei poteri gelosi : questo dovrebbero chiedere i nostri giovani, altro che l’ eliminazione del precariato . Ti ricordi ? Napoleone diceva che ogni soldato aveva nello zaino il bastone da maresciallo ed era così davvero perché prima gli ufficiali erano tutti nobili e, con la rivoluzione, erano tutti scappati ; i nuovi ufficiali venivano dalla truppa e dovevano meritarselo ; e infatti se lo meritarono . Noi invece abbiamo ancora gli ufficiali che vengono dalla nobiltà . Ciao Guido
(Rispondi)
 
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