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Post n°114 pubblicato il 26 Maggio 2006 da fra.gas
GLI SBIRRI all'Università di Bologna Mercoledì 24 maggio 2006, presso l'Aula Absidale dell'Università di Bologna, in via de' Chiari 25 / A, verrà presentato il libro di Valerio Evangelisti Gli sbirri alla lanterna. La plebe giacobina bolognese (1792-1797), ed. Derive Approdi, 2006. Oltre a Evangelisti, presenteranno il libro: Pier Ugo Calzolari, rettore dell'Università di Bologna Gian Paolo Brizzi, direttore del Museo Europeo degli Studenti Marco A. Bazzocchi, docente dell'Università di Bologna Valerio Romitelli, docente dell'Università di Bologna L'invito è stato esteso a molte autorità cittadine. Il prof. Valerio Romitelli, del Dipartimento di Storia, è anche l'autore della prefazione al volume. Il libro racconta, sulla base di una documentazione prima inedita, vari tentativi insurrezionali di fine Settecento ispirati alla Rivoluzione francese, tra cui quello degli studenti-martiri Zamboni e De Rolandis; e, capovolgendo le interpretazioni correnti, dimostra una partecipazione diretta delle classi popolari bolognesi al giacobinismo, poi represso dallo stesso Napoleone all'epoca del consolato. Zamboni e de' Rolandis 1794 Sono sempre gli studenti a percepire, per primi, il vento del cambiamento. Quelli universitari, in specie, rappresentano la cartina di tornasole delle inquietudini che scuotono le certezze del potere, degli eventi epocali che si vanno preparando. E' sempre stato così, era così anche ai nostri tempi, allorquando le idee della Rivoluzione francese infiammarono i nostri cuori ben prima che le sue truppe entrassero a Bologna. Nella generosità che ogni giovane deve spendere per lasciare traccia di sé e un mondo migliore di quello che ha trovato, abbiamo cercato di diffondere le idee di libertà, uguaglianza e fraternità che accendevano nuove speranze in una nuova storia. Di fronte alla risposta dura di un vecchio mondo che non voleva morire, organizzammo la rivolta. Fummo schiacciati, prima che dalla mano del boia, dal retaggio della tradizione culturale dell'ancien régime, che proprio dentro l'Università aveva trovato la sua roccaforte. LUIGI ZAMBONILa nostra scuola è dedicata a Luigi Zambini, come una delle strade principali di Bologna, che collega le Due Torri all'Università. http://kidslink.bo.cnr.it/ic16-bo/zamboni/zamboni.htm Luigi Zamboni fu uno dei primi martiri per la libertà dell'Italia. Giovane entusiasta e avventuroso, egli riteneva che solo un governo repubblicano fosse “degno degli uomini”. I congiurati pensavano che tutti i cittadini li avrebbero seguiti ed avevano preparato coccarde bianche, rosse (i colori del comune di Bologna) e verdi ( forse il colore della speranza di un'Italia libera e unita) da distribuirsi quali contrassegni ai rivoltosi. Il piano non funzionò e le guardie del Palazzo pubblico presero Zamboni e De Rolandis e li chiusero in prigione. L. Zamboni si suicidò mentre De Rolandis fu impiccato nella piazza del Mercato attuale piazza Otto Agosto il 23 aprile insieme a tutti gli altri. Nell'autunno del 1794 ideò insieme a Giovanni Battista De Rolandis un piano per rovesciare il governo pontificio a Bologna. Durante la notte avrebbero disarmando le sentinelle di guardia al Palazzo Pubblico e le avrebbero poi trattenute come ostaggi; in un secondo tempo avrebbero aperto le carceri e armato i prigionieri con le armi degli arsenali. I congiurati pensavano che tutti i cittadini li avrebbero seguiti ed avevano preparato coccarde bianche, rosse (i colori del comune di Bologna) e verdi ( forse il colore della speranza di un'Italia libera e unita) da distribuirsi quali contrassegni ai rivoltosi. Il piano non funzionò e le guardie del Palazzo pubblico presero Zamboni e De Rolandis e li chiusero in prigione. L. Zamboni si suicidò mentre De Rolandis fu impiccato nella piazza del Mercato attuale piazza Otto Agosto il 23 aprile insieme a tutti gli altri. Solo due mesi dopo il loro sacrificio, i francesi trionfatori entravano a Bologna portando al loro seguito le idee per le quali i due eroici giovani avevano dato la vita. Le loro spoglie rinchiuse in un'urna furono poste con grande solennità sulla colonna eretta fin dal 1656 ai piedi della Montagnola. Molti riconoscono a Luigi Zamboni e a Giovanni Battista De Rolandis il merito di avere per primi creato un simbolo comune che in tutta l'Italia divisa e sottomessa potesse raccogliere intorno a sé la coscienza nazionale: la bandiera tricolore. Giovanni Battista De Rolandis 21/1/2006 Giovanni Battista Gaetano De Rolandis II vento della Rivoluzione francese che spirò in Europa alla fine del XVIII secolo, giunse in Asti e si diffuse nel nostro paese, influenzando nobili, religiosi, popolani, ma soprattutto cittadini della media borghesia toccando intelligenze fertili, predisposte da un lungo giogo totalitario.
IN QUESTA CASA ------------------------------------------------------------------------------------------ testi tratti dal Calendario Comunale di Castell'Alfero 2005 Biografia di Valerio Evangelisti http://www.eymerich.com/biografia.htm Valerio Evangelisti è nato a Bologna nel 1952. Si è laureato in scienze politiche, indirizzo storico-politico, e ha intrapreso una carriera accademica interrotta verso il 1990, alternata all'attività di funzionario del ministero delle finanze. Dopo avere pubblicato cinque volumi e una quarantina di saggi di storia, si è dedicato interamente alla narrativa. Nel 1994 è uscito il suo primo romanzo, Nicolas Eymerich, inquisitore, che ha vinto il Premio Urania. Sono seguiti Le catene di Eymerich (1995), Il corpo e il sangue di Eymerich (1996), Il mistero dell'inquisitore Eymerich (1996); Cherudek (1997), Picatrix, la scala per l'inferno (1998), Il castello di Eymerich (2001), pubblicati da Mondadori. L'antologia Metallo urlante (1998) e il romanzo Black Flag (2002) sono stati pubblicati da Einaudi. Nel 1999 è uscito in tre volumi, anch'esso presso Mondadori, Magus. Il romanzo di Nostradamus, tradotto in nove lingue e in tre continenti. Nel 2000 l'Ancora del Mediterraneo ha pubblicato la raccolta di saggi Alla periferia di Alphaville. Interventi sulla paraletteratura. I romanzi centrati su Eymerich sono tradotti in Francia, Spagna, Germania e Portogallo. Hanno valso all'autore, nel 1998, il Grand Prix de l'Imaginaire e, nel 1999, il Prix Tour Eiffel: i premi più prestigiosi riservati in Francia alla letteratura fantastica e di fantascienza. Il quotidiano Le Monde ha pubblicato un racconto di Evangelisti in un supplemento speciale. Il Venerdì di Repubblica, nel 1996, ha proposto un suo romanzo a puntate. Attualmente, dopo avere conseguito nel 2000 il Prix Italia per la fiction radiofonica, scrive sceneggiature per radio, cinema, televisione e fumetti. Ha fatto parte della delegazione ufficiale degli scrittori italiani al Salon du Livre di Parigi del 2001. Valerio Evangelisti è tornato sabato 20 maggio da Puerto Escondido, Messico, dove possiede una casa in cui soggiorna alcuni mesi all'anno. Queste le notizie e le anticipazioni trovate al suo ritorno:
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