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Il Museo dell'Immigrante.

Post n°91 pubblicato il 17 Dicembre 2007 da GIOGIU06

  La macchinetta fotografica in mano e ...via per le strade...di Buenos Aires...

Oggi sono stata all'ufficio Immigrazione. Devo ammettere che qui sono tutti, dico tutti, molto educati e gentili. Non c'era la fila disagevole che mi attendevo. Molta gente s”, ma tutto filava bene.  Qui gli emmigrati arrivano dal Cile e dal Paraguay per la maggior parte. Mamme con i bambini che giocano ai loro piedi, coppie con gli occhi grandi che risaltano sulla pelle scura, giovani uomini in cerca di lavoro o che vogliono prolungare il loro soggiorno qui in Argentina.

Vicino c'e' il Museo dell'Immigrante. Oggi sono riuscita ad andarci. Le jacarande sono anche li', nel bel giardino, fuori l'ingresso principale. ma ci sono anche altri alberi: ho visto alcune palme, degli ibiscus, un albero enorme dal tronco panciuto di cui non conosco il nome ... Qualcuno sulle panchine adombrate chiaccherava, alcune donne leggevano...Sono entrata ed e' stato emozionante fin dall'inizio.

Nel grande salone grigio stagnano ancora, a distanza di tanti anni l'odore,  le incognite, le angosce, le speranze, i brusii, di tanta gente che e' passata da qui. Ora alle pareti ci sono foto, nel grande spazio ci sono oggetti che ricordano l'arrivo di queste persone, di famiglie intere che decidevano di cambiare completamente vita gia' alla fine del 1800. Gli oggetti per misurare la vista, per la pulizia personale, per il viaggio, per il lavoro, per il gioco.

Foto e oggetti di persone ormai scomparse, ma che ancora hanno la capacita' di trasmettere ricordi, sensazioni, sentimenti, dolore sopito...

Ho fotografato tutto o quasi: fra quelle foto, fra quelle cose, cercavo le persone dei miei ricordi di bambina, delle lettere azzurrine in carta aerea con i racconti, le notizie degli altri parenti, le immagini dei cugini, delle feste, della prima comunione, della caccia di pernici...

Ho parlato poi con una mamma e il suo bambino. Le origini di questa giovane donna sono argentine, spagnole, italiane e anche siriane, da parte del nonno del marito.

Toma's, il bimbo, ascoltava in silenzio, pensieroso, guardando la vecchia carta geografica appesa alla parete ...

 
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