Le Dormeur Du Val - Sogni tra il Sonno e la Morte
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Osteria

La sera della festa. E in piazza già i bambini gridano tra i vicoli. E il profumo del pane, che attraversa la musica delle giostre e dell’orchestra, che arriva forte, come epifania. E i ricordi vanno a quand’ero bambino, quando, in quella festa, giocavo ad esser grande. Ora, che la mia età dice che son…
 

Solitudine

Qualche anno fa, forse era il 1991 complice la lettura di "Vita nei boschi" di Henri David Thoreau, ma soprattutto a causa dell'ennesima disputa con la consorte, trascorsi il mese di febbraio nella sperduta casera Laghetto, in alta Val dei Frassini. Volevo starmene in pace, a contatto con la natura e i miei pensieri. Caricai…
 

Di fronte ad un opera di Giuseppe Boschetti

L’odore delle carte, che rimane sulle mani ancora per qualche ora, anche quando ormai gli animi si sono placati, e la saracinesca si abbassa con un tuono.E il fumo, sui vestiti, sui capelli, che ingiallisce muri e oggetti, che filtra di giallo anche gli animi degli avventori.Chiudendo l’ultima imposta, mentre la luna abbaglia la campagna,…
 

"La notte"

In principio non c'era la notte. Non si conoscevala notte. C'era soltanto la luce ed eracosì intensa, ai tropici pareva di andareper ere di azzurro, di vermiglio, di verde.Era così forte la luce che pareva di fluttuarenei colorinelle piante.Quel che non aveva parola si parlavasi parlavano gli alberi e pensavano coi fiori.Nessuno conosceva il nerosoltanto…
 

PITA PITELA

Non è questo o altro la tenerezza della voce ricreata il sorriso dentro per un incontro vissuto dopo quando ognuno trova la strada della sua giornata Mi basta sapere che esiste un pensiero dentro di me sguardo che nuota nel tuo acquario di luci una scaglia di vetro nelle tue fantasie senza freni frangia d'allegria…
 

Post N° 9

Credevo fossi solo un'ombra nella rètina. Un piccolo fastidio, come dopo aver guardato il sole. Chiudo gli occhi e non sei più.   Ma tu ti sposti tra occhi e cuore, e mi ricordi quanto sia inutile la paura.   Dentro le mani stringo ancora  una parola.
 

Di un finto Haiku

Entra, sbattendo, vento caldodalla finestra socchiusa.Le gambe irrequiete ed un sussulto al cuore.
 

Ad E.

Ripiego i sentieriin tasche sfondate dal pesodi notti insonni.A stringere i pugni.Lascio le gambe inseguire la pioggia collosa dei ricordi,perdersi nei suoni del passato.Chiudo gli occhi.Eppure ogni voltala mappa si cancella,un nuovo viaggio ha il suo inizionel dimenticare.Per poi (ri)scoprire.
 

Di quando eri lontana

Sorridono distanze lontane,sanno che i venti le riavvicineranno.Tempo che scorre lento, oltremare.Si sciolgono pensieri lungo le spalle finnelle gambe, e spingono e spingono ancora,fino a che il cuore non si stacca dal corpo.…e io resto, ineguagliabile giullare,a scherzare con il sale,ballare sulla schiuma,e ridere di me, che ti penso vicina, come riflesso sul mare. 
 

Aspettando Ulisse

Con occhi affamati rido di nebbie e nuvole.Quando arriverai, dannato?Quando il verso della civetta riveleràla tua presenza?Il cuore sarà saldoe le braccia pronte a vogare.Con occhi affamati,attendo l'aria salata sulla faccia.
 

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