ALF LAYLA WA-LAYLA

DORMIRE...

Dal mio quarto piano sull'infinito, nella plausibile intimità della sera che sopraggiunge, a una finestra che dà sull'inizio delle stelle, i miei sogni si muovono con l'accordo di un ritmo, con una distanza rivolta verso viaggi a paesi ignoti, o ipotetici, o semplicemente impossibili.

Fernando Pessoa

L'una meno venti, ho appena pranzato e ho sonno, davvero tanto sonno, ho iniziato vangando per raccogliere le patate ho finito passando il decespugliatore, ho male alla spalla, ieri ho fatto troppo e oggi sento che qualcosa è andato fuori posto, devo rilassare i muscoli e provare a riposare un pò, ieri sera ho dormito abbastanza presto, ma poi stanotte non sono stato tranquillo e questo mi ha tolto parecchio riposo. A volte mi fermo a pensare e sorrido, è un sorriso amaro, legato a una cosa che mi da veramente tanto fastidio, mi irrita, mi fa incazzare, è legata ai dubbi che spesso si sono palesati su di me. Poi mi rendo conto che non posso farci niente e anche il non aver fatto assolutamente niente non è sufficiente a far si che scompaiano. Ma non importa adesso dormo un pò. Sono troppo nervoso.

RIDOTTO...

Mi sono ridotto a guardare Vacanze in America con De Sica e Amendola, ho fatto il letto sistemato un pò la camera, si sa la notte cosa vuoi fare? Ho chiuso la finestra, il tempo di leggere un post... e ora posso spegnere e leggere un pò. 

VUOTO

Quella sensazione di nulla che ti fa stare ancora più male, quei pensieri che vorresti scrivere e far esplodere ma in quel limbo è difficile muoversi, tutti i tuoi pensieri vitali si azzerano e ti fermi nel buio del nulla.

FRESCO

Ecco, vorrei rivivere quel pomeriggio. E sai perché?"
"Perché?"
"Perché quella è stata una delle poche volte della mia vita in cui sono stato perfettamente felice, e me ne sono accorto mentre succedeva."

G. Carofiglio - Nè qui nè altrove

Mentre camminavo nel buio con il mio bicchiere di gelato in mano cercavo di capire quali fossero i rumori che avevo intorno, allora rallentavo e mi fermavo, in mezzo all'erba il rumore di qualche rospo che saltava, in lontananza il movimento del grano secco, una lepre o un fagiano forse, poi vicino ai piedi qualche radice sotterranea rosicchiata da una talpa che mi rovina il prato e poi il cucchiaino che affonda nel gelato. Sono rimasto a guardare se i lampi all'orizzonte facevano visita alla notte come quelle precedenti, un leggero freschino rendeva il tutto più piacevole. Ci sono dei momenti in cui, durante la giornata mi vengono in mente migliaia di pensieri da scrivere, poi tutto si fa confuso e si arrende alle preoccupazioni, alla stanchezza e a quella sensazione di sconfitta e tristezza. Non fuggo dai miei pensieri ne mi arrendo a ciò che provo, ma ci sono momenti in cui vorrei alzare le mani e farmi avvolgere da quella notte.

Ore 9:48 solo rabbia.

UN GIORNO...

Oggi è stata una giornata strana, mi sono svegliato presto, sono andato in città, ho fatto un pò di spesa, a mezzogiorno ero a casa, un caldo torrido nelle campagne e quel suono che fa il grano ormai dorato quando si agita a quel sottile alito di vento che solo lui percepisce. Verso l'una e mezza come quell'aria che fuori sembrava immobile sembrava invece aprirmi dentro senza un apparente motivo, è come se qualcosa arrivasse d'improvviso e tu ti ritrovi solo a subire quei momenti. Non puoi fare niente, nessuno può farlo, nessuno può capire, non potrebbe essere altrimenti, perchè tutto quello che nella testa frulla ha un ordine e un caos senza senso. Non ci sono parole in grado di spiegare e non esistono pensieri in grado di capire, tutto si fa confuso e semplicemente non riesci ad affrontare quell'istante. Non importa quanto sia lungo, nessuno potrà capire e non avverrà mai.