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Panico da pedofilia... attenzione con le accuse!

Post n°14 pubblicato il 09 Novembre 2006 da Vlad1680
 

Questo pomeriggio ero in metropolitana, di ritorno da un appuntamento di lavoro al centro di Roma.
Mi trovavo sulla banchina della fermata di Ottaviano (zona San Pietro) in attesa da un paio di minuti che passasse il treno. Dalla scala mobile scende una famigliola, composta da padre, madre, un bambino di forse un anno e una bimba di tre o quattro, che si fermano più o meno accanto a me. La banchina è piuttosto piena, ma non così tanto da potersi dire affollata.

Si sa, i bambini giocano, sono curiosi, magari urlano un po'... ma va bene che sia così. Ad un certo punto, nel corso delle sue esplorazioni, la bimba mi guarda e mi sorride, poi mi saluta aprendo e chiudendo la mano.
Io le sorrido di rimando e la saluto anch'io. I genitori sono intenti a parlare fra loro e non vedono la scena.
La bimba continua a salutare e sorridere, e devo dire cha ha un visetto così simpatico che non posso fare a meno di rispondere al gioco. Considerate che io sono uno di quelli che se per strada un bimbo gli spara con la pistola giocattolo, faccio sempre finta di morire! ;-D
Dopo tre o quattro scambi di saluti e sorrisi, la bimba mi tira una coscia del jeans e a me viene spontaneo darle un pizzicotto leggero sulla guancia. Un gesto affettuoso, niente di doloroso, infatti lei ride... ma il padre no!

- Lascia stare mia figlia! -, mi dice a brutto muso e a voce abbastanza alta da far voltare tutta la banchina a guardarmi.

- Guardi che stavo solo rispondendo al saluto della bambina... -, non capisco in effetti perché mi sto giustificando, visto che il mio comportamento è stato del tutto spontaneo e innocente, ma lo faccio lo stesso.

Quello arriva e afferra la bambina, portandosela dietro la schiena come a volerla proteggere, poi riprende ad attaccare: - Io li conosco quelli come te! -.

- Quelli come me?! -, a quel punto mi sono incazzato, - E come sarebbero quelli come me?! Sono quelli che rispondono al saluto di un bambino per strada?! -.

- Se se... che ti credi che non l'ho capito che volevi fare?! -, continua lui, mentre la moglie si avvicina e gli tocca una spalla, cercando di calmarlo. Evidentemente si è resa conto che il marito stava dando fuori di testa.

- Ma tu sei scemo! -, gli dico, - Ma come ti permetti! -, aggiungo. Avrei potuto lasciar perdere, anzi avrei dovuto lasciar perdere, ma mi seccava aver fatto (anche se solo per un paio di secondi) la figura del pedofilo.

La donna ha trascinato via il tipo quasi di peso, sorridendomi mortificata. La bambina che fino ad un attimo prima sorrideva, aveva cominciato a piangere, vedendo il padre arrabbiato. Anche il bimbo più piccolo ha ritenuto opportuno far sentire la sua voce, dimostrando notevoli capacità canore, un futuro tenore di successo.

Io mi sono allontanato scuotendo la testa, mentre sentivo l'uomo che diceva qualcosa su di me, cercando anche il consenso degli altri... i quali, fortunatamente, non se lo sono filato.

Inutile dire che, nonostante non avessi fatto niente, mi sono vergognato tanto, e, per quanto le persone attorno a me abbiano capito che quel tipo era un esaltato, probabilmente per due o tre secondi hanno pensato che io fossi un pedofilo.

Questo mi ha fatto riflettere su quanto basti poco a rovinare la reputazione (e la vita) di un uomo...
Ho vissuto sulla mia pelle, una milionesima parte di ciò che possono aver vissuto tutti gli innocenti che ogni anno vengono spiattellati sulle prime pagine dei giornali, accusati di qualche crimine orribile, anche se la polizia li ritiene soltanto dei sospetti. Ho pensato a quando alcuni anni fa, il giornale "Libero" pubblicò i nomi di quelli che avevano ricevuto una condanna per pedofilia... e mi è tornato in mente che almeno uno di quei nominativi era sbagliato.

A parte il fatto che non capisco per quale motivo bisogna fare in modo che una persona che ha sbagliato una volta, debba essere messa nella condizione di non poter più vivere...

Ma come si deve essere sentito, invece, il possessore del nome in questione? Come hanno vissuto la cosa i suoi amici e parenti?
Immagino che anche con una smentita, i dubbi non si saranno mai dissolti del tutto.
Quel nome, pensandoci, avrebbe potuto essere il mio... o quello di uno qualsiasi di voi.

Attenzione quindi a quando rivolgete un'accusa, soprattutto se la vostra opinione è molto quotata... ci vuole un attimo per lanciarne una, ma a volte non basta una vita per smentirla.

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Commenti al Post:
gioiaroma0
gioiaroma0 il 09/11/06 alle 21:14 via WEB
Nel leggere questo messaggio mi sono fatta un bel po' di risate,mi chiedo...ma come è possibile che capitano tutte a lui???Però pensandoci bene,devo dire che hai proprio ragione,la vita di una persona puo' cambiare in un secondo,per qualsiasi cosa.La mattina ti svegli sereno,ti dici che sicuramente sarà una giornata normale,come sempre,quanti di voi fanno le stesse cose tutti i giorni?E invece una piccola sfumatura puo' far cambiare una vita! Ciao Gioia
(Rispondi)
manuel_1781
manuel_1781 il 10/11/06 alle 10:17 via WEB
Beh... purtroppo quello che ti è occorso è dovuto al generale senso di poca fiducia nel prossimo esploso, sopratutto negli ultimi anni, nel cervello di molte persone. E' vero anche che è difficile biasimarle. I fatti di cronaca che riempiono le pagine dei quotidiani ogni giorno sono abbastanza eloquenti e la tendenza ad aver paura per la propria sicurezza e per quella dei propri figli è tanta e, a volte, condivisibile. Per quanto riguarda la reputazione, credo che se qualcuno viene condannato con certezza di colpevolezza (ammissione, prove schiaccianti ecc...) meriti anche di essere colpito da iniziative come quella di "Libero (che, tra l'altro, non ha inventato niente di nuovo, in quanto si tratta di una pratica che si utilizza da tempo in molti stati USA).
(Rispondi)
 
Vlad1680
Vlad1680 il 10/11/06 alle 11:03 via WEB
Non discuto sul fatto che la paura delle persone non sia del tutto biasimabile, soprattutto perché viene pompata da una stampa sempre pronta a gridare "al mostro". Non condivido, invece, il tuo pensiero riguardo alle iniziative come quella di "Libero": se ho commesso un errore e ho pagato il mio debito con anni di carcere, perché quando esco non devo avere la possibilità di rifarmi una vita? E comunque credo che si debba fare una certa distinzione tra chi ha fatto uso di materiale pedo-pornografico e chi invece ha stuprato e ucciso un bambino... sei d'accordo che non sarebbe giusto trattare entrambi alla stessa stregua?
(Rispondi)
 
 
Vlad1680
Vlad1680 il 10/11/06 alle 11:09 via WEB
Ancora una cosa... la mia avversione nei confronti di iniziative del genere, riguarda soprattutto la possibilità che gente innocente venga coinvolta.
(Rispondi)
 
 
 
manuel_1781
manuel_1781 il 10/11/06 alle 11:14 via WEB
Infatti ho detto che l'applicherei per quelle persone di cui si è certi che abbiano commesso tale crimine (ammissione o prove schiaccianti)
(Rispondi) (Vedi gli altri 5 commenti )
 
 
 
Vlad1680
Vlad1680 il 10/11/06 alle 11:28 via WEB
Sì, ma ti invito a riflettere su una cosa: ti potrei fare l'esempio di una decina di persone condannate con prove schiaccianti (in un caso addirittura con ammissione... estorta chissà in che modo, mi viene da pensare!) negli Stati Uniti, che sono stati giustiziati, ma anni dopo è stata dimostrata la loro innocenza. Perché una cosa del genere non potrebbe capitare anche qui? Se ci pensi, è già capitato tante volte... a quel punto, come si fa a porre rimedio?
(Rispondi)
 
 
 
manuel_1781
manuel_1781 il 10/11/06 alle 11:45 via WEB
E io ti domando: siamo certi che la dimostrazione di non colpevolezza, arrivata anni dopo alla condanna, sia effettivamente attendibile?
(Rispondi)
 
 
 
Vlad1680
Vlad1680 il 10/11/06 alle 11:50 via WEB
Sicuramente no. Ma nel dubbio, qual'è la condotta migliore da seguire? Credo che fare in modo di non distruggere completamente una persona, sia comunque più civile. Possiamo sbagliare tutti, giudici e delinquenti, la perfezione purtroppo non esiste.
(Rispondi)
 
 
 
manuel_1781
manuel_1781 il 10/11/06 alle 12:32 via WEB
Si... certo... hai ragione... ma converrai con me che un conto è rapinare una banca, un altro è uccidere o stuprare qualcuno...
(Rispondi)
 
 
 
Vlad1680
Vlad1680 il 10/11/06 alle 14:48 via WEB
Sicuramente, non ci sono dubbi.
(Rispondi)
 
 
manuel_1781
manuel_1781 il 10/11/06 alle 11:12 via WEB
Sono d'accordissimo. Infatti, la tua risposta, mi ha permesso di accorgermi di avere tralasciato un particolare. La pena dell'umliazione pubblica, per quanto mi riguarda, la applicherei verso coloro che si sono macchiati di gravi crimini come stupri (indifferentemente su donne o bambini) ed omicidi. Ah... già che ci sono... ti avviso che tra qualche giorno (appena avrò tempo di copiarla...) posterò, sul mio blog, un passo dell'autobiografia di Rocco Siffredi (che sto leggendo in questi giorni) che parla dell'ipocrisia dei media. Vienimi a trovare, perchè si tratta di un opinione molto interessante.
(Rispondi)
 
 
 
Vlad1680
Vlad1680 il 10/11/06 alle 11:14 via WEB
Lo farò sicuramente! Aspetto tue notizie
(Rispondi)
julia974
julia974 il 16/11/06 alle 12:20 via WEB
io di risate non me ne sono fatta leggendo ciò che hai scritto, diversamente da un nick che ti ha lasciato un commento. qui c'è davvero poco da ridere. è significativo l'episodio che hai riportato, e hai perfettamente ragione quando dici che basta un attimo x demolire la reputazione di qualcuno,ma non basta una vita per risanarla. Però anche quel padre aveva la sua parte di ragione: il mondo è cattivo. Solo una cosa: forse invece di parlare incurante della propria bambina, avrebbe potuto tenerla per mano con sè. Certe cos espiacevoli si possono evitare. Mi dispiace per te che ci sei capitato in mezzo. Un abbraccio. julia
(Rispondi)
 
Vlad1680
Vlad1680 il 16/11/06 alle 14:07 via WEB
Sono d'accordo quando dici che anche il padre aveva la sua parte di ragione... non me la sento di biasimarlo, al limite solo di consigliargli di soffermarsi a pensare un attimo in più prima di formulare un'accusa, tutto qui. Come dici tu "avrebbe potuto tenerla per mano con sé" mentre parlava... infatti, il problema spesso è proprio nel modo in cui si dicono le cose, anziché nel contenuto. Ricambio l'abbraccio, a presto
(Rispondi)
gioiaroma0
gioiaroma0 il 16/11/06 alle 14:01 via WEB
cara julia974..... e quanti numeri vuoi tu,io rido perchè è successo a Vlad, che sto imparando a conoscere,quindi la risata era rivolta a lui come persona,non a quello che è successo!Stai tranquilla che non mi diverto a sapere che al mondo esistono queste cose!
(Rispondi)
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