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Lecce e dintorni

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Post n°484 pubblicato il 07 Aprile 2012 da Lecce_in_chat

 
 
 

San Giuliano Terme: scomparsa Roberta Ragusa 14 gennaio 2012

Post n°483 pubblicato il 16 Gennaio 2012 da uomo_no_limits

E' scomparsa stamattina Roberta Ragusa, di San Giuliano Terme (PISA) donna oltre che mamma che San Giuliano Terme: scomparsa Roberta Ragusa 14 gennaio 2012
soffrirebbe di vuoti di memoria e potrebbe essersi allontanata in stato di incoscienza.

Aiutiamo le ricerche anche noi spargendo la voce e condividendo questo post o scrivendone anche voi di similari.

Ogni nostro contributo può essere importante !

 

 

Ulteriori dettagli:

San Giuliano Terme: scomparsa Roberta Ragusa 14 gennaio 2012
"Non si hanno più notizie da questa mattina di Roberta Ragusa, 45 anni, residente a San Giuliano Terme. I familiari al risveglio non l'hanno trovata in casa e hanno dato l'allarme. La donna, che gestisce l'Autoscuola Futura nel comune di San Giuliano Terme insieme al marito, potrebbe quindi essersi allontanata in pigiama dalla propria abitazione lasciando a casa tutti i suoi effetti personali, compresi documenti e telefonino.



La notizia della scomparsa si è appresa soltanto in serata, dopo che le ricerche, a causa dell'oscurità, sono state sospese. Riprenderanno domani all'alba. Stando a quanto si è appreso, la donna soffrirebbe di vuoti di memoria e i familiari temono che possa essere uscita da casa in stato di incoscienza. Sull'episodio stanno anche indagando i Carabinieri."

Fonte: Ansa e http://www.pisatoday.it/ del 14 gennaio

Gruppo su Facebook: http://www.facebook.com/pages/PisaToday/163307690398788

 
 
 

Buon Anno a tutti

Post n°482 pubblicato il 31 Dicembre 2011 da Lecce_in_chat

 
 
 

BUON NATALE A TUTTI

Post n°481 pubblicato il 18 Dicembre 2011 da Lecce_in_chat

 
 
 

"... SE POTESSI MANGIARE UN'IDEA..."

Post n°480 pubblicato il 07 Dicembre 2011 da acchiappatemporali

“ Se  potessi mangiare un’idea…” – Presentazione serata

 

Tutti i testi, i monologhi, le canzoni e le basi utilizzati in questa occasione  ed elaborati dai sottoscritti, sono stati tratti dai siti ufficiali e non ufficiali presenti nel web, quindi tutti i diritti sono dei singoli possessori di tali diritti. Alcune basi sono state modificate e due realizzate in proprio.

Qui sotto la presentazione e la scaletta di tutta la serata. I testi sono pubblicati in singoli post inseriti in ordine inverso di esecuzione per facilitarne lo scorrimento. Quindi, per poter leggere il testo immediatamente successivo a quello di fine pagina, occorre cliccare su "precedente" (come nei referendum: per dire sì si vota il no:-)). Buon divertimento.

 

22K - acchiappatemporali - befanatuttolanno

 

 

(Befy)

Giorgio Gaber era un uomo tremendamente ambizioso... Come si può definire, altrimenti chi, all'età di trent'anni, ha già avuto tutto ... è già diventato un mito.. perché ha dominato la musica leggera italiana negli anni del boom della televisione... del monopolio televisivo ... e l'ha dominata portando in Italia al tempo stesso anche ritmi nuovi ... un nuovo modo di essere ....quelli del rock americano... soltanto Adriano Celentano e Mina erano come lui... e dopo di lui soltanto Gianni Morandi lo diventerà... e allora? quest'uomo ambiziosissimo decide di fare l'altro passo: cosa volete che se ne faccia uno come Giorgio Gaber semplicemente della celebrità, dei quattrini... semplicemente dei vostri, dei nostri applausi... lui, ha scoperto che il mondo stava cambiando e lo ha scoperto nel 68 quando aveva trent'anni e quando, al culmine del successo, andava alla Statale di Milano per fare la corte ad una bella studentessa che si chiamava Ombretta Colli, e lì c'erano Mario Capanna, c'era il Movimento, c'era il subbuglio che in qualche modo lo stupiva ... lui ragazzo della periferia milanese.

(Temp)

Ecco.. io l'ho conosciuto negli anni immediatamente successivi alla sua scelta del 70, nel 72 mi pare ... e lo trovai attratto dall'antipsichiatria di David Cooper, da un economista che aveva girato l'Africa e che poi si era stabilito negli Stati Uniti, Giovanni Arrighi, da un filosofo della contestazione come Romano Madera... nomi sconosciuti che non dicono niente a nessuno... il più noto, forse, era il Leader della controcultura milanese di allora, Andrea Valcarenghi tra i fondatori della rivista Re Nudo per la quale anche Giorgio Gaber si era speso..e poi c'erano i suoi amici Dario Fo e Franca rame... ma cosa è scattato nella mente di quella  Star che era Giorgio Gaber... la voglia di inchiodarci in un altro modo: non più soltanto alla sua canzone... ma al suo pensiero, al suo modo di essere... anche al suo tormento. Quando in tanti, forse anche qualcuno che ci sta ascoltando ora, andavamo a teatro e lui era ancora in grado, trent'anni dopo che aveva lasciato la televisione, di riempirli con il tutto esaurito in anticipo in tutta Italia questi teatri, noi ... corrispondevamo ad una sua pretesa ed esigenza ... una attenzione... non tanto un'identificazione quanto un metterci in discussione davanti a lui... anche quando ci prendeva in giro come nei primi anni 70 quando ai militanti o comunque a quelli che si sentivano ideologicamente vicini alle idee dell'estrema sinistra, imponeva la rima sfottente tra il gelato e il proletariato del bar Casablanca di Viareggio dove venivano esibiti i "titoli rossi dei nostri giornali" nella futilità del nostro benessere e della nostra società opulenta...

(22k)

Sì... Viareggio è dove Gaber ha una casa di vacanza e dove in quegli anni si intensifica la collaborazione artistica col pittore e scultore Sandro Luporini,  conosciuto nel 59 quando entrambi abitavano a Milano e con il quale ha firmato praticamente tutti i testi teatrali a partire dal Signor G. Tanti dei brani che ascolteremo stasera sono di quel periodo: lo shampoo è del 72, il dialogo tra un impegnato e un non so è del 72 così come far finta di essere sani è dell'anno successivo... è cominciato un suo lavoro di destrutturazione delle categorie fondamentali della nostra vita, delle nostre ideologie... della destra e della sinistra ... della chiesa ufficiale e della chiesa comunista.. dietro alle quali si imponevano il suo malessere, la sua sapienza, il suo imporci di guardarci in qualche modo dentro... ed è di questo che gli siamo ancora grati perché nei concerti Giorgio Gaber ha fatto il passo in più rispetto allo Star System... ha in qualche modo plasmato... creato un popolo di devoti, di gente che queste canzoni le ha imparate a memoria le ha collegate una all'altra... ha capito che il monologo che le teneva insieme con quella voce grave .. con quell'eco profonda... doveva risuonare dentro di noi.

(Befy)

E così è stato fino all'ultimo... così è stato perfino all'abbazia di Chiaravalle, in quel 3 gennaio del 2003  dentro a un funerale incredibile non solo perché ha collegato nello stesso dolore persone così diverse come Berlusconi e Capanna, Celentano e Della Mea, ciellini e Rifondaroli, Giuseppe Pisanu e Ricky Gianco... ma è stato incredibile il finale quando in chiesa un prete, invece di dire andate la messa è finita, ha detto: restate... ascoltiamo ancora una volta la voce di chi se n'è andato... ascoltiamolo nell'ultima sua canzone: non insegnate ai bambini... una canzone nella quale ancora una volta lui si rivolge a noi e ci dice : "stanca e malata è la vostra morale... non pensate di trapassarla oltre ... e in questa canzone che adesso ascolteremo e che da inizio a questa serata dedicata al signor G, in questa canzone c'è appunto l'addio di un uomo che trent'anni dopo aver lasciato lo schermo della televisione, ci siamo accorti, era entrato dentro di noi.

(Temp)

NON INSEGNATE AI BAMBINI

 

(Befy)

Bisogna essere molto furbi o molto bravi, per avere un funerale così. Gaber era molto bravo. Adesso lo dicono tutti, anche una sinistra che, più delle sue canzoni, a Gaber non ha perdonato le scelte politiche di sua moglie, e una destra che cerca di piantare le bandiere su un territorio che non le appartiene perché non è mai stato in affitto né in vendita. Per sensibilità, cultura, ironia, ma anche pudore, odio della retorica e degli slogan, Gaber non è mai stato di nessuno, rivendicando sommessamente ma fermamente il diritto di pensare con la sua testa e di dare voce solo a quello in cui si riconosceva. Più dubbi che certezze.

 

(Temp) qualcuno era comunista

 

(Befy)

G.G. ha ideato un nuovo modo di fare teatro: Il teatro canzone che ha rappresentato un fenomeno unico in Italia e anche al di fuori del nostro paese, in quanto è stato molto più del classico teatro, molto più della semplice canzone d’autore e anche molto più della sommatoria di parti recitate e di parti cantate. Le canzoni e i monologhi si snodano infatti all’interno di un percorso tematico compiuto, spesso fondendosi insieme.

 

(22k + Temp) la sedia -> al bar Casablanca

 

(Befy)

L’aspetto più significativo del Teatro Canzone risiede nella ricerca continua che ha analizzato per oltre trent’anni l’individuo e il suo rapporto con la società, sempre con coerenza, con rigore, con ironia, con fedeltà a se stessi, sempre coltivando il dubbio, e sfuggendo da qualsiasi facile soluzione.

 

(22K) la masturbazione

 

(Befy)

 Il Teatro Canzone ci ha fatto riflettere su amore,  coppia, su famiglia, amicizia, sessualità, solitudine, coscienza  ma anche su politica, economia, mass-media, istituzioni e tante altre cose ancora.

(Temp+22K+Temp) Lo shampoo + gli inutili + l'odore

 

(Befy)

 Gli spettacoli di Gaber hanno rappresentato un appuntamento atteso e imprescindibile,  un punto di riferimento preciso per rendersi conto dello stato dell’arte dell’uomo e della società, una grande lezione di pensiero.

(Temp + 22K))  Un’ idea -> il sogno di gesù

 

(Befy)

 Eh sì…. Una grande lezione di pensiero…. E tutto questo anche se nel Teatro Canzone non c’è mai stato nulla di dogmatico, anche se Gaber e Luporini non hanno mai lanciato messaggi e non si sono mai posti come Maestri.

 

(22k + Temp) la democrazia ->le elezioni

 

(Befy)

Gaber e Luporini, non sono mai saliti in cattedra… la loro “filosofia” anzi… è sempre stata, usando delle loro parole, quella del “buttare lì qualcosa e andare via”, distaccandosi dal frutto dell’atto.

 

(22k+ Temp) la sedia da spostare ->dove l'ho messa 

(Befy)

 Eppure questa loro “metodologia di pensiero”, questo loro continuo cammino utopico, nell’accezione più alta del termine, è stato fondamentale perché bene si adattava a molte delle emozioni del pubblico, perché rappresentava la conferma delle contraddizioni e dei  dubbi che li assaliva e dei nodi da sciogliere per arrivare alla verità, o meglio ancora, per continuare a cercare la verità, in un cammino che partisse proprio dall’interno di noi stessi.

 

(22k) Il suicidio

 

(Befy)

 Questa loro cifra distintiva fa sì che molti giovani rimangano tutt’oggi coinvolti da brani, che pur ispirati da situazioni e momenti storici precisi, contengono e riescono a trasmettere concetti universali, riuscendo ancora a scavare all’interno dell’individuo spingendolo verso la ricerca della sua stessa liberazione.

 

(Temp) la libertà

 

(Befy)

Non ci sono parole adatte.. per concludere ciò che abbiamo provato a trasmettervi di un grande uomo.

Parlare di Gaber ..è difficile per la complessità del personaggio e.. perché.. l’idea che ha di Giorgio Gaber.. chi si avvicina alla sua opera per la prima volta, o di chi sente la necessità di approfondirne la conoscenza.. può essere di diversa natura.

Giorgio Gaber, al di là del musicista, del cantante, dello scrittore, dell’attore ..è stato soprattutto un intellettuale ..rappresentando un punto di riferimento continuo.. l’incarnazione di uno spirito critico,

 rivolto all’uomo ed al suo rapporto con la società.. un’immagine di rigore etico e di coerenza.

Così..abbiamo scelto di evitare di descrivere a mo’ di biografia la sua, brillante, carriera..

..non fosse altro perché diversi prima di noi l’han fatto.. in maniera egregia .

In punta di piedi, perciò, lasciamo.. nuovamente ..spazio ad un suo pensiero..che di certo.. lo ha rappresentato … diceva:

 

«Credo che il pubblico mi riconosca una certa onestà intellettuale. Non sono ne' un filosofo ne' un politico, ma una persona che si sforza di restituire, sotto forma di spettacolo, le percezioni, gli umori, i segnali che avverte nell'aria.»

 

Questo era… Giorgio Gaber

 
 
 
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