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Post n°95 pubblicato il 27 Luglio 2011 da fran.cippo
Come da molto non mi capitava di aver tempo di fare, mi sono affacciato alla finestra per guardare la pioggia che cade. Un temporalone estivo si sta rovesciando sulla città, e trovo estremamente rilassante l'osservazione di rami e foglie molestati dagli agenti atmosferici. In più adoro i rumori e gli odori che si sprigionano durante questi rovesci, anche se talvolta m'intristiscono. Questo acquazzone, non so come mai, me ne ha riportato alla mente uno passato, e con esso una giornata intera di non so quanti anni fa. Mi sono chiesto perché, fra tantissimi temporali estivi, la mia memoria abbia ripescato proprio quello, ma non ho trovato risposta. Era estate, ovviamente, anche allora. Mia zia Grazia, l'unica tra le molteplici zie che vivesse qui a Firenze, era da poco andata in pensione (o almeno così mi pare). Io dovevo ancora finire le medie, o forse era proprio l'esate prima di cominciare le superiori, non ricordo con esattezza. Per quell'estate, tra me e la zia, era in essere un accordo secondo il quale una volta a settimana avremmo dedicato una mattinata alla visita di uno dei tanti musei fiorentini oppure ad una piccola escursione nei dintorni. Solo adesso, mentre scrivo, mi rendo conto di quanto avesse a cuore la pascitura della mia mente, e quasi mi si inumidiscono gli occhi pensando a tutti i libri che mi consigliava ed alle numerose gitarelle culturali. Ricordo che visitammo il Museo Stibbert con tutte le sue belle armature, il Museo di storia naturale La Specola, ricordo diverse chiese in città e ricordo l'anfiteatro romano di Fiesole. L'edificio mi parve, dall'esterno, avere un qualcosa di particolare, ma fu solo quando fui all'interno che un'ondata di fascino esotico mi assalì. Indossai meravigliato la kippah e osservai stupito ciò che mi circondava. L'impressione più grande però la ebbi quando uscimmo e vidi nei dintorni del tempio numerosi ebrei ortodossi vestiti di scuro, con tanto di cappello e lunghe basette ricciolute. Esattamente come quelli delle immagini di Gerusalemme che passava il telegiornale. Non ero mai stato all'estero e mi sembrava quasi di esserci. Non so se l'effettivo numero di ortodossi sia stato gonfiato dalla mia emozione di preadolescente o se la concentrazione fosse dovuta alla concomitante fine di una qualche funzione religiosa. Fatto sta che, in tutte le numerose volte in cui sono capitato - da grande - nei dintorni, non mi è mai capitato di rivederne. Adesso che ho terminato il post dovrei tornare alla stesura della mia tesi di laurea, ma ancora non ha spiovuto del tutto, quindi magari mi metto a guardare un altro po'. |
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