Creato da fran.cippo il 01/01/2011
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Epilogo

Post n°128 pubblicato il 15 Novembre 2011 da fran.cippo

Dopo mesi e mesi passati a studiare le peripezie e vicissitudini commerciali e politiche che hanno accompagnato i quasi cinque secoli di storia della Lega Anseatica, oggi mi è preso quasi il magone nel rileggere per l’ultima volta gli atti finali dell’esistenza della lega e nel mettere per iscritto il suo sgretolamento, coincidente con l’epilogo della mia tesi incentrata su di loro.
Mi sento quasi di esser nato a Lubecca, cresciuto a Colonia e morto ad Amburgo.
Magari nei miei prossimi giorni da disoccupato ci farò un salto sul serio.

 
 
 

Il buio oltre la siepe

Post n°127 pubblicato il 14 Novembre 2011 da fran.cippo

L’avevamo tanto desiderata ed alla fine è arrivata anche lei, la sospirata caduta del governo. Molti ritengono che la caduta di questo terribile esecutivo coinciderà con la fine di quel fenomeno di massa che correntemente chiamiamo berlusconismo. Il mio parere è che sia ancora incredibilmente presto per potersi abbandonare ad affermazioni simili: l’attuale uscita di scena di Berlusconi è sicuramente un’ottima partenza, uno scatto deciso nella direzione del traguardo, ma sarebbe troppo bello se fosse quell’erba magica che ci vogliono far credere. Il grosso della strada è ancora tutto da percorrere, ed il sentiero sarà erto ed irto di difficoltà. Non penso proprio che bastino queste dimissioni per cancellare dall’Italia decenni di continuo degenero culturale ed istituzionale dei quali il buffone di Arcore è stato maggiore, ma non unico, artefice. Berlusconi più che una persona è un modo di agire e di pensare; un modus vivendi subdolo, proteso verso la circonvenzione dell’incapace o del poco capace ed atto all’arraffamento di quanti più vantaggi sia possibile, senza curarsi se ciò sia illegale o se vada a detrimento di altri individui o della collettività tutta. Il tutto, però, con in faccia una maschera paciosa e rassicurante da tele imbonitore, mai impreparata di fronte alla necessità di una (o più, molte più) candida menzogna, proferita anch’essa sorridendo artificiosamente. Questo modus operandi ha trovato nello scarso amore degli italiani per il rispetto ordinato delle regole l’humus ideale per proliferare. In particolar modo si è sposato magnificamente col sistema politico, già per sua natura corrotto e propenso al mercanteggio spudorato di opportunità.  

Il mal costume impiantato negli anni non può esser sradicato semplicemente spezzando il ramo più grosso, perché ha radici profonde e cerca di assuefare a sé stesso anche tutto ciò che c’è di buono. Dalla prossima settimana avremo probabilmente un nuovo premier, ma il parlamento resterà comunque colmo di quelle bestie immonde e senza vergogna che ci hanno trascinato nel baratro. La speranza è quella che l’esempio di una persona capace (seppur facente parte del poco limpido establishment finanziario mondiale) come Mario Monti e di un manipolo di ministri tecnici possa spronare il dovere all’interno dei cuori ormai induriti dei parlamentari attuali, ma il timore – molto fondato – è quello che siano piuttosto i nuovi membri del governo ad essere fagocitati dal sistema di ricatti e di do ut des che contraddistingue gli habitué del mestiere. Del resto i pidiellini ci hanno già provato ad infilare qualche Cavallo di Troia all’interno dell’esecutivo.
I tempi che ci aspettano sono grami, e forse un po’ troppo presto ci siamo illusi di veder finalmente portare a termine riforme annose e di veder ripiombare verso il basso il temuto spread. Purtroppo la situazione è veramente disperata, e certe volte non basta spegnere l’incendio per impedire il crollo dell’edificio.

 

 
 
 

Pena (post moralista)

Post n°126 pubblicato il 09 Novembre 2011 da fran.cippo

Mi viene da pensare a tutte quelle persone che circa due settimane fa piangevano la scomparsa del motociclista Marco Simoncelli o che ancora qualche giorno prima inneggiavano a Steve Jobs, dopo il suo recente trapasso, scrivendo su Facebook la sua frase più celebre: “Stay hungry, stay foolish”. Mi viene da pensare a tutti coloro che, sempre su Facebook, hanno impostato come avatar la riccioluta foto del centauro; magari avendo appreso della sua esistenza il giorno stesso della sua dipartita. Mi viene da pensare a quella gente che adora palesare i propri sentimenti, sbandierare il proprio cordoglio, ignorando che di ventiquattrenni dall’accento simpatico ne muoiano parecchi ogni giorno. Mi viene da pensare a quelli che hanno reagito alla morte del genio americano dell’informatica come alla morte di una madre Teresa di Calcutta in versione più cibernetica, come se “Stefano Lavori” i suoi stupendi computer li regalasse o almeno li vendesse a prezzi accessibili. Mi viene da pensare ai troppi soggetti che per questi due incliti morti si sono sentiti in dovere di far sapere al mondo la loro disperazione posticcia – ma tremendamente in voga -, mentre per le madri ed i bambini seppelliti vivi da un muro di acqua e fango in un androne di via Fereggiano a Genova non hanno ferito colpo. Mi viene da pensare che in questa società pressappochista fa più tristezza la morte di un motociclista romagnolo rispetto agli sfollati delle Cinque Terre e della Lunigiana, molti dei quali hanno perso amici, parenti, la casa, l’intero paese. Mi viene da pensare al povero bimbo genovese, fresco orfano di madre, intervistato prontamente da una giornalista/sciacallo del Tg2 in uno dei servizi più di cattivo gusto che si potessero mandare in onda.

Mi viene da pensare a tutto ciò, e provo una gran pena.

 

 
 
 

Acqua e cavoli

Post n°125 pubblicato il 07 Novembre 2011 da fran.cippo

Apro il frigorifero in media quattro o cinque volte a serata per abbeverarmi alla bottiglia d'acqua naturizzata. Per prendere l'acqua mi reco periodicamente a riempiere una dozzina di bottiglie ad un distrubutore che la pubblica amministrazione comunale ha messo gratuitamente a disposizione della cittadinanza in una delle sue poche buone iniziative.

Stasera però soddisfare la mia sete di accadueò si è rivelata un'impresa assai provante dal momento che da uno dei ripiani del frigo si sprigionava il tanfo nauseabondo tipico del cavolo stufato.
Alla fine ho dovuto rassegnarmi a bere acqua a temperatura ambiente portandomi la bottiglia in camera. 

 
 
 

Letterina

Post n°124 pubblicato il 04 Novembre 2011 da fran.cippo

Traendo esempio dal nostro ottimo premier e sfruttando il quasi imminente avvento dell'Avvento mi cimento anche io nella nuova specialità della letterina:

Caro Babbo Natale,
prometto di cercare di essere buono e di eliminare quei cronici dieci minuti di ritardo che costantemente mi accompagnano nei posti dove mi reco. 
Prometto di incominciare a pagare il parcheggio quando lascio la macchina sulle strisce blu, senza mettere i soliti dieci centesimi e basta nel parchimetro (che ora si chiama parcometro, ma sempre quello è).
Prometto anche di rifare il letto ogni mattina appena sveglio senza tirarlo su svogliatamente di pomeriggio (se non di sera) oppure di attendere speranzoso il magnanimo intervento della genitrice.

In cambio però vorrei che un buco nero inghiottisse Montecitorio con dentro tutti politici e le personalità che vado a citare: tutti i deputati, ma anche i funzionari, e facciamo anche tutti gli elettori va’, del partito di Berlusconi, con in pole position l’ignobile schifezza di Arcore che ci ha portati ad essere lo zimbello del mondo, derisi anche dal più viscido dei mangialumache francesi, ed a seguire i vari leccapiedi senza midollo come Alfano e Bondi ed i professionisti del mentire sapendo di mentire come Capezzone e Cicchitto, i leghisti con le loro clave in mano e con la loro ignoranza in testa (e chi gliela toglie quella..), quegli iscarioti insipienti dei “responsabili” con i loro trenta denari in saccoccia, i centristi baciapile con il loro facile moralismo intriso di bigotteria di secoli passati e con il loro timore mascherato da repulsione per il diverso, Bersani coi suoi giaguari da smacchiare, Di Pietro con i suoi congiuntivi da coniugare e con il figlio da piazzare, Vendola con la sua esse sibilante, Renzi col suo arrivismo e la sua paraculaggine, Pannella con i suoi boccali di urina fumante e Beppe Grillo col suo ostentato qualunquismo.

 

Però sono indeciso se inviarla alla Merkel o a Sarkozy.

 

 
 
 

Murphy

Post n°123 pubblicato il 31 Ottobre 2011 da fran.cippo

Quando una sera decidi di stare a casa almeno tre persone ti chiederanno di uscire (e non necessariamente per festeggiare Halloween).

 
 
 

Tarlo

Post n°122 pubblicato il 31 Ottobre 2011 da fran.cippo

Ieri mattina, mentre mi rigiravo nel letto durante la fase di dormiveglia, sentivo che c'era qualcosa che non mi quadrava. Sognavo di fare calcoli, addizioni nella fattispecie. Sognavo la mia tesi e le pagine mancanti. Sognicchiavo di svegliarmi e di contare le pagine scritte.
Giovedì avevo chiuso la sessione di scrittura convinto di essermi fermato a quota settantacinque pagine. Poi era cominciato il week-end lavorativo: venerdì e sabato a Mediaworld e domenica allo stadio. Ma la notte tra sabato e domenica è stata rivelatrice.
Appena alzato ho rifatto il conto e sono arrivato ad un totale di ottantacinque.

Immaginatevi la contentezza. 

 
 
 

Pensierino

Post n°121 pubblicato il 26 Ottobre 2011 da fran.cippo

L'insulto alla Gelmini andrebbe depenalizzato.

 
 
 

SciliPorci

Post n°120 pubblicato il 25 Ottobre 2011 da fran.cippo

Ci mancava solo il congresso del cosiddetto Moviemento di Responsabilità Nazionale.

Quest'uomo ignorante ed insignificante che risponde al nome di Scilipoti non solo non prova vergogna per essersi venduto a colui che sta portando allo sfascio questo paese, non solo va in giro a rilasciare interviste a destra e a manca come se il suo voltare gabbana non fosse stato uno sputo in faccia a tutti gli antiberlusconiani accesi che lo avevano votato perché  rappresentasse la loro strenua opposizione al Cavaliere e non per far sì che egli pensasse agli affari propri, vendendo la sua poca dignità al miglior offerente.
Insomma, stavo dicendo che non solo quest'omuncolo non prova vergogna per tutto ciò e non va a nascondersi come sarebbe auspicabile. No, costui si fa vanto del suo status di salvatore di questo governo baraccone ed elabora persino un pensiero ideologico che starebbe alla base del partito da sé medesimo capeggiato. Il suddetto pensiero ideologico ovviamente non poteva che essere presentato in un congresso vero e proprio, nel quale l'imbelle meridionale non si è fatto mancare niente di quanto più populista possa venirvi in mente, compresi l'arrivo in limousine bianca e la presenza di sei vaccone in minigonna vertiginosa. Il profondo pensiero esposto ha attraversato le tematiche di un non ben precisato intervento sulle pensioni e del suo netto rifiuto alla possibilità di matrimoni fra persone dello stesso sesso, sui quali ha dimostrato una salda preparazione e conoscenza dell'argomento affermando: «Chi parla di famiglia deve capire che la famiglia è quella fondata sull’unione tra uomo e donna. Un uomo come può sostenere la famiglia se il suo compagno è un uomo?». Già, gli faccio eco e chiedo a mia volta, come? Forse lavorando come fanno le persone per bene e non succhiando allo stato uno stipendio spropositato per dire vaccate come le tue? Probabilmente.
Il prezioso comizio è stato applaudito fino allo spellamento delle mani dai pochi derelitti arrivati fino all'auditorium speranzosi di trovarvi un ricco buffet ed è stato sublimato dall'intervento del Presidente del Consiglio, che quando non è intento a corrompere avvocati inglesi o a montare giumente nordafricane non si nega mai agli amici. Berlusconi nel suo breve discorso ha ringraziato il fedele alleato, garantendo come suo solito che il governo durerà cinque anni.

Neanche un professionista della satira potrebbe riuscire ad inventarsi una situazione più surreale di quelle che viviamo in questo periodo di fine impero.

 
 
 

Criteri di scelta

Post n°119 pubblicato il 15 Ottobre 2011 da fran.cippo

- ...dal momento che me lo chiede, signora, io le sconsiglierei questo computer. Il processore non è un granché ed anche la scheda video ha solo mezzo giga dedicato. Risparmiando cinquanta euro, invece, si porta a casa questo Samsung che ha un processore I5, ovvero il secondo migliore che costruisce ora la Intel, ed ha una scheda video ottima, con un giga dedicato. L'unica cosa che ha leggermente inferiore rispetto all'altro è la capienza dell'hard disk, ma questa è una delle specifiche meno importanti che si devono guardare quando si compra un portatile. Nel complesso il rapporto qualità prezzo è nettamente migliore.

- Sì, ma... a me l'altro piaceva di più perché è nero.

 
 
 

Giro di boa

Post n°118 pubblicato il 13 Ottobre 2011 da fran.cippo

Più di metà della tesi è già pronta. Speriamo che il relatore concordi.

 
 
 

Constatazione

Post n°117 pubblicato il 10 Ottobre 2011 da fran.cippo

Guardando spesso Che tempo che fa ho notato che Fabio Fazio dà il meglio di sé quando i suoi intervistati sono intellettuali, artisti, giornalisti o comunque persone di spirito e di mente vivace. Quando deve intervistare politici, sindacalisti ed industriali raramente riesce ad essere cattivo e ficcante nelle domande quanto dovrebbe. Ad esempio quando fu suo ospite Marchionne ebbi l’impressione quasi di una di quelle smicrofonate senza contraddittorio che il politico di turno rilascia ad un pigro e servile giornalista qualsiasi. Peccato che il quasi monologo si protrasse ben più a lungo della canonica trentina di secondi delle smicrofonate.

Invece in quest’ultima puntata ho visto Fazio sfornare prestazioni di altissimo profilo sia con l’enigmista, giornalista ed insegnante di semiotica Bartezzaghi, sia con la Gabanelli. Un Fazio sempre sul pezzo che scherza e provoca per gioco, lusinga e tace al momento opportuno, assurgendo al ruolo di vero conduttore che sa farsi spalla dell’invitato senza divenirne sparring. Eppure neanche a dire che Bartezzaghi e Gabanelli abbiano caratteri simili: i fattori che li accomunano probabilmente si fermano ad un’intelligenza fuori dal comune ed alla profonda stima che il buon Fabio – gli si legge negli occhi – nutre nei due personaggi.

 

 
 
 

Soddisfazione

Post n°116 pubblicato il 09 Ottobre 2011 da fran.cippo

Ieri un cliente di Mediaworld mi ha fatto un sacco di complimenti per il mio modo di spiegare differenze tra i vari processori e confronti tra gli antivirus.

Poi ovviamente non ha comprato nulla.

 
 
 

Deontologia

Post n°115 pubblicato il 07 Ottobre 2011 da fran.cippo

Promuovere prodotti Microsoft per otto ore per poi tornare a casa ed essere accolti dal mio pc con un avviso di software contraffato suscita in me moti di riflessione.

Poi penso ai prezzi dei software originali ed i moti passano in fretta.

 
 
 

Una domenica particolare

Post n°114 pubblicato il 03 Ottobre 2011 da fran.cippo

Domenica non ho prestato servizio allo stadio come normale steward di guardia al tornello oppure alle scalette, per la prima volta sono stato mandato in campo, con la mansione di montare/smontare il tunnel degli spogliatoi e di tenere a bada i fotografi a bordo campo. Prima dell’inizio partita pare anche che io abbia anche goduto di un fugace primo piano, un momento dopo dell’uscita di Reja (allenatore della Lazio) dal tunnel – o almeno così afferma la madre spettatrice.

Dopo la partita mi stavo avviando a piedi verso la macchina quando, proprio davanti la stazione ferroviaria di Campo di Marte una coppia di orientali mi rivolge la parola in cerca d’informazioni, esprimendosi in un inglese stentato.
Mi chiedono se c’è una stazione degli autobus nelle vicinanze. Rispondo che purtroppo Firenze ne è priva.
Mi chiedono allora quale autobus devono prendere per arrivare in questo posto – ed il ragazzo posa il dito all’interno della sua guida su una foto del David di Michelangelo e del piazzale. Rispondo che c’è sicuramente un autobus che va lì, ma che io purtroppo non so né quale sia, né da dove passi.
Li vedo demoralizzati.
Dico che se si fidano posso dar loro uno strappo in macchina, tanto ci passo vicino. S’illuminano e si profondono in una serie di ringraziamenti sinceri come in Europa raramente si vede fare.
Vedo che hanno le sciarpe della Fiorentina e mi chiedono se fossi anche io a vedere la partita. Rispondo che in realtà allo stadio ci lavoro, e mostro loro la pettorina gialla tirandola fuori dallo zaino. Sembrano contentissimi di ciò e vedo che – probabilmente rassicurati dalla “uniforme” - cominciano a lasciarsi andare.
Mi dicono che vengono dalla Cina, dal Guandong. Ed intanto arriviamo nel posto dove ho parcheggiato. Faccio salire la ragazza sul sedile posteriore, mentre il ragazzo si siede di fianco a me, affermando che in Cina le strade sono più larghe. Nel frattempo metto in moto e parto in retromarcia tirando una sfrizionata clamorosa. Mi giustifico asserendo che quella è la vettura di mia madre e che io non la guido spesso. Fingono di credermi.
M’immetto nel traffico dei viali suppergiù all’altezza di piazza Beccaria e li avverto che a causa del traffico post partita non mi sarà possibile portarli proprio fino a piazzale Michelangiolo, ma che al momento di separarci spiegherò loro come arrivare a destinazione.
Durante il viaggio imbastiamo una conversazione. Chiedo loro dove si trovi l’hotel presso il quale alloggiano e mi rispondono : - Scandish. Gioiscono nel sapere che anche io risiedo nello stesso paese.
Intanto arriviamo ad attraversare l’Arno su Ponte San Niccolò. Il ragazzo mi chiede: - Is this the Old Bridge??. Rispondo di no, che Pontevecchio è da quella parte – e lo indico con il dito. Entrambi lasciano andare in stereo un “Oooohhhh!!! di meraviglia.
Dopodiché arriviamo a piazza Ferrucci, dove imbocco viale Michelangiolo, ma svolto subito a destra in via dei Bastioni. Rallento un po’ per permetter loro di gustarsi quelle mura alte con tutte quelle belle fronde arboree ad impreziosirle.
Fermo la macchina in vetta alle Rampe di San Niccolò – anche dette Rime Rampanti - e spiego loro che per arrivare al piazzale non devono far altro che continuare a salire attraversando le serpentine della strada.
Mi chiedono quanto tempo ci vuole. Rispondo che in quattro/cinque minuti dovrebbero esserci. I loro volti s’illuminano di nuovo di contentezza. Appena scesi dalla macchina non finiscono più di ringraziarmi e mi chiedono se possono farmi una foto. Io acconsento, ma solo a patto di farcela assieme. Decidono di farne tre. La prima di me con la ragazza. La seconda col ragazzo. E per la terza chiediamo ad un anziano passante di farcene una tutti assieme, con me in mezzo e tutti e tre che reggiamo una sciarpa della Fiorentina. Mi fanno sentire come un nuovo calciatore che viene presentato alla stampa.
Dopo averli salutati sto per risalire in macchina quando mi si avvicinano nuovamente, chiedendomi se possiedo un indirizzo e-mail dove poter spedirmi le foto. Glielo scrivo volentieri su un giornaletto-omaggio della Fiorentina che hanno preso allo stadio. Dico loro che ho anche un profilo Facebook, ma la ragazza mi risponde un po’ triste: - No Facebook in China. Mi scuso per l’indelicatezza, stringo di nuovo le loro mani dichiarando che è stato un piacere aiutarli, e poi riparto.

Chissà, magari un giorno quelle foto mi arriveranno sul serio.

 

 
 
 

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