Creato da fran.cippo il 01/01/2011
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Post n°98 pubblicato il 03 Agosto 2011 da fran.cippo
Il one-man show di Di Pietro alla Camera mi ha regalato la fugace illusione di vedere la fine di un governo per il quale ormai fatico a trovare attributi (nel senso di aggettivi). Ho avuto persino l'effimera sensazione che quel suo intervento avrebbe posto termine a questo orribile periodo storico (politicamente parlando), conosciuto come "Seconda repubblica". Mi sembrava tutto drammaticamente chiaro ed accessibile anche ai più duri di comprendonio (cioè circa metà degli italiani aventi diritto). |
Post n°97 pubblicato il 01 Agosto 2011 da fran.cippo
Nei giorni scorsi se n'è andato Giuseppe D'Avanzo, editorialista, giornalista d'inchiesta e firma di spicco di Repubblica. I suoi detrattori ne criticano i supposti legami pochi chiari con ambienti del Sismi, del quale fu accusato in occasione dell'inchiesta "Nigergate" e del caso Abu Omar. Personalmente ho sempre apprezzato molto D'Avanzo. Credo che firme del suo calibro - come del calibro di Zucconi o del compianto Montanelli - abbiano la schiena abbastanza dritta da andarsene in caso d'ingerenze da parte dell'editore. Ritengo soggetti simili autorevoli a prescindere dal proprietario del calamaio nel quale intingono il pennino. Riguardo la perdita di autorevolezza di Repubblica credo si intuisca come la penso, siamo arrivati ad un punto tale che non schierarsi è da incoscienti, non è più la semplice disputa tra destra e sinistra. Ma qui rischio di perdermi nei miei soliti sproloqui e di andare off-topic. Fatto sta che D'Avanzo non c'è più e allo scoppio del prossimo scandalo non potrà più porre a Berlusconi altre dieci sacrosante domande che resterebbero comunque irrisposte. |
Post n°96 pubblicato il 29 Luglio 2011 da fran.cippo
Non so più come dirlo e mi rendo conto di star diventando un disco rotto, ma proprio non ce la faccio. Ogni giorno i media ci parlano con toni allarmistici di crisi finanziarie, attacchi speculativi, rifiuti che sommergono città, inchieste che coinvolgono esponenti di prima linea dell’una e dell’altra parte, però gli unici a non apparire allarmati sono i membri di questo solerte governo. Sotto tutto questo caos c’è un paese che avrebbe bisogno di esser governato proattivamente con riforme elettorali e soprattutto economiche, liberalizzazioni e norme contro la burocratizzazione. E invece cosa aveva in oggetto la legge passata oggi in senato? Il “processo lungo”! L’ennesima legge ad-personam per allungare i tempi della giustizia in modo che alcuni processi del presidente Berlusconi possano attraccare sicuri nel porto della prescrizione. Una norma che in un paese civile farebbe gridare allo scandalo, i giornali di qualsiasi orientamento uscirebbero con titoli a lettere cubitali attaccando a testa bassa. Qua invece si tollera, tanto ormai si sa. E pazienza se in questi periodi di legiferazione latitante il trovare il tempo ed il modo per approvare una norma a beneficio di uno solo sembra ancor più uno sputo in faccia alle necessità del cittadino. Non sto a parlarvi del fremito di collera che ho provato nel sentire l’intervento di Gasparri che, in sostanza, diceva che è una legge giusta e che era nel programma fin dall’inizio. Ma tanto ormai di cosa mi stupisco…
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Post n°95 pubblicato il 27 Luglio 2011 da fran.cippo
Come da molto non mi capitava di aver tempo di fare, mi sono affacciato alla finestra per guardare la pioggia che cade. Un temporalone estivo si sta rovesciando sulla città, e trovo estremamente rilassante l'osservazione di rami e foglie molestati dagli agenti atmosferici. In più adoro i rumori e gli odori che si sprigionano durante questi rovesci, anche se talvolta m'intristiscono. Questo acquazzone, non so come mai, me ne ha riportato alla mente uno passato, e con esso una giornata intera di non so quanti anni fa. Mi sono chiesto perché, fra tantissimi temporali estivi, la mia memoria abbia ripescato proprio quello, ma non ho trovato risposta. Era estate, ovviamente, anche allora. Mia zia Grazia, l'unica tra le molteplici zie che vivesse qui a Firenze, era da poco andata in pensione (o almeno così mi pare). Io dovevo ancora finire le medie, o forse era proprio l'esate prima di cominciare le superiori, non ricordo con esattezza. Per quell'estate, tra me e la zia, era in essere un accordo secondo il quale una volta a settimana avremmo dedicato una mattinata alla visita di uno dei tanti musei fiorentini oppure ad una piccola escursione nei dintorni. Solo adesso, mentre scrivo, mi rendo conto di quanto avesse a cuore la pascitura della mia mente, e quasi mi si inumidiscono gli occhi pensando a tutti i libri che mi consigliava ed alle numerose gitarelle culturali. Ricordo che visitammo il Museo Stibbert con tutte le sue belle armature, il Museo di storia naturale La Specola, ricordo diverse chiese in città e ricordo l'anfiteatro romano di Fiesole. L'edificio mi parve, dall'esterno, avere un qualcosa di particolare, ma fu solo quando fui all'interno che un'ondata di fascino esotico mi assalì. Indossai meravigliato la kippah e osservai stupito ciò che mi circondava. L'impressione più grande però la ebbi quando uscimmo e vidi nei dintorni del tempio numerosi ebrei ortodossi vestiti di scuro, con tanto di cappello e lunghe basette ricciolute. Esattamente come quelli delle immagini di Gerusalemme che passava il telegiornale. Non ero mai stato all'estero e mi sembrava quasi di esserci. Non so se l'effettivo numero di ortodossi sia stato gonfiato dalla mia emozione di preadolescente o se la concentrazione fosse dovuta alla concomitante fine di una qualche funzione religiosa. Fatto sta che, in tutte le numerose volte in cui sono capitato - da grande - nei dintorni, non mi è mai capitato di rivederne. Adesso che ho terminato il post dovrei tornare alla stesura della mia tesi di laurea, ma ancora non ha spiovuto del tutto, quindi magari mi metto a guardare un altro po'. |
Post n°94 pubblicato il 27 Luglio 2011 da fran.cippo
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Post n°93 pubblicato il 25 Luglio 2011 da fran.cippo
Dai cassetti superstiti sono stati portati alla luce:
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Post n°92 pubblicato il 24 Luglio 2011 da fran.cippo
Ecco una lista approssimativa degli inaspettati ritrovamenti avvenuti questo pomeriggio durante lo svuotamento e conseguente riordinamento plenario dei miei cassetti:
Il bello è che mancano ancora tre cassetti.
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Post n°91 pubblicato il 23 Luglio 2011 da fran.cippo
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Post n°90 pubblicato il 22 Luglio 2011 da fran.cippo
Dover decidere delle sorti di un amico o collega o anche solo conoscente non è mai semplice. In particolar modo se la decisione dev’esser presa nel clamore del voto di un ramo del Parlamento (o “parlamAnto”, come direbbe Fini). Però c’è anche da dire che coloro che sono chiamati a decidere in merito sono soggetti sicuramente ben retribuiti per le ardue scelte da compiere e che -a livello puramente teorico- dovrebbero possedere la giusta preparazione e solidità morale per prendere una posizione che vada al di là dell’emotività o delle convenienze del momento. Purtroppo, come ben sappiamo, il secondo requisito si trova nel parlamento italiano come le palme si trovano all’Antartico. Due giorni fa, la Camera dei Deputati ha –contrariamente alle berlusconiane aspettative- spedito in galera il disonorevole pidiellino Papa, nonostante il partito del premier ed il gruppo dei responsabili transfughi da partiuti meno danarosi (vedi anche: Giuda e i trenta denari) abbiano provato con ogni mezzuccio a convincere l’ormai infido alleato padano a tornare nei ranghi e votare per l’impunità. Il tutto per la strenua difesa di un eroico garantismo, le cui svariate interpretazioni spaziano da “io salvo te e poi, se capita, tu salvi me” a “è profondamente ingiusto che qualcuno vada in galera, finché Berlusconi ne resta fuori”. Le cronache ci raccontano che non è bastata la scilipotiana richiesta del voto segreto per sovvertire le amare sorti del povero (supposto, in entrambi i casi) piquattrista ed onorevole. Un discorso separato va fatto per la questione inerente la relegazione agli arresti domiciliari del senatore ex democratico Tedesco. Anche al Senato il voto è stato segreto, ma l’esito totalmente opposto. Pare infatti che, oltre allo stomachevole garantismo pidiellino, si sia aggiunto qualche franco (si fa per dire) tiratore democratico oppure leghista. Personalmente mi auguro con tutto me stesso che quei voti non siano venuti dal PD, che non siano venuti per salvare un ex collega in odore di corruzione e concussione, mentre contemporaneamente un soggetto parimenti meritevole veniva costretto in prigione. Purtroppo i parlamentarti, nonostante la crescente insofferenza nazionale nei loro confronti, hanno ormai radicato sottopelle il loro modo di comportarsi da “casta” ed ancora non comprendono l’assurdità di dover votare a maggioranza per poter consentire di arrestare un individuo che se non fosse parlamentare sarebbe già stato preso in consegna dall’ordine costituito.
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Post n°89 pubblicato il 21 Luglio 2011 da fran.cippo
L'altra sera, preda di uno dei consueti attacchi storico-geografici, ho aperto Wikipedia in cerca di qualche parte del mondo della quale sapessi molto poco. Così sono finito in Groenlandia, la terra verde, scoprendo che:
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Post n°88 pubblicato il 20 Luglio 2011 da fran.cippo
Sono tempi disperati per il nostro paese. Ci sono ottime possibilità di finire “a gambe all’aria” per colpa della totale incapacità governativa di questo esecutivo e, come se non bastasse, c’è anche la situazione greca che è ancora più critica e che se precipitasse ci travolgerebbe a prescindere dai nostri (per ora del tutto eventuali) sforzi. Il nostro paese è fortissimamente indebitato. Non lo è certamente solo per colpa di questo governo e non lo è certamente solo per colpa dei governi di centrodestra. I colpevoli sono molti e sparpagliati negli schieramenti e nei decenni, ma non è certo il momento della caccia al ladro. Il problema attuale è la debolezza del presente esecutivo. Sono, come dicevo, tempi disperati e servirebbero quindi decisioni disperate. Spesso dolorose ed impopolari. Innanzitutto servirebbe il coraggio di aumentare le tasse. E qui mi fermo un attimo per schivare il fitto lancio di uova marce e pomodori del quale mi avrete mentalmente fatto bersaglio. Un aumento, ben ponderato, del prelievo sarebbe la soluzione più semplice ed il segnale più forte da dare ai mercati internazionali. Sicuramente andrebbe pensato in modo da non influire (se non lievemente) sulle classi meno abbienti per abbattersi via via più incisivamente sui redditi più agiati. Anche se, ovviamente, ci sarebbe un altro taglio da fare ben prima dell’aumento della fiscalità, ovvero l’abbattimento (con scure) dei costi della politica. Parlando di redditi agiati non si può certo non partire dalla classe agiata per eccellenza. Infatti, una norma in questa direzione era presente nella bozza della finanziaria, ma è poi scomparsa misteriosamente nottetempo (sicuramente uno spiffero avrà fatto volare fuori dalla finestra il foglio sul quale era scritta). Certamente con i sacrosanti tagli alla politica non avremmo risolto granché (vedi: svuotare il mare col cucchiaio), però anche quello sarebbe stato un segnale estremamente forte. E invece. E invece chi governa non è neanche abbastanza forte da prendere decisioni di una certa portata, figuriamoci ridurre i privilegi della rabberciata armata Brancaleone che sorregge l’agonizzante maggioranza. A Berlusconi basta prendere una qualsiasi decisione per rischiare di esser mandato a casa dai cavernicoli col fazzoletto verde o da un poco responsabile Responsabile. Quindi non decide. La manovra invocata a gran voce dall’Europa (vedi: aut aut) è stata fatta a mo’ di compitino. Qualche taglio c’è stato (facendo uno scempio di un’iniquità unica, ma non voglio parlare di questo sennò non finisco più), ma il grosso lo si è tenuto in serbo per gli anni (e –se Dio vuole- i governi) avvenire. Naturalmente i mercati non hanno gradito questo ennesimo papocchio all’italiana. La credibilità del governo (quelle due briciole rimaste dopo i mille scandali) è franata e ciò ha fatto sì che il differenziale tra i nostri Buoni del Tesoro (le obbligazioni attraverso le quali lo stato finanzia il proprio debito per tirare avanti) ed i famigerati Bund tedeschi (i più affidabili del continente) sia schizzato alle stelle. Detto in parole povere, l’Italia per avere un finanziamento deve pagare molti più interessi di quelli che deve pagare la solida Germania per ottenere la stessa somma. In pratica, adesso non so veramente cosa sperare. Se il governo cade, può essere la spinta decisiva verso il baratro, perché i mercati detestano l’instabilità. Dobbiamo renderci conto che l’aver aperto questa immensa voragine di debito ci ha fatto entrare in una vasca di squali famelici, e la fine prematura della legislatura equivarrebbe a tirare una secchiata di sangue fresco nella vasca. Però è anche vero che lasciando le cose immutate andiamo incontro ad un inesorabile (e neanche tanto lento) declino, mentre con un nuovo governo ne guadagneremmo sicuramente in immagine ed in affidabilità. L’unica soluzione che mi viene in mente mi fa accapponare la pelle. Infatti io preferisco che a governare sia la coalizione che (in bene o in male) è stata scelta dagli elettori, e non una combriccola messa insieme a bocce ferme. Però la puzzolente soluzione “governo di unità nazionale” mi sembra veramente l’unica via percorribile.
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Post n°87 pubblicato il 14 Luglio 2011 da fran.cippo
Torno finalmente ad aver tempo di leggermi in pace le varie tribune politiche, le possibili compravendite di calciomercato ed il libro (per la verità non particolarmente esaltante) di Palahniuk che ho preso in prestito in biblioteca. Torno ad aver tempo di sbrigare le mille commissioni accumulate in questo ultimo mese di segregazione quasi totale. Torno ad accorgermi del sapore della pietanza che sto mangiando, a fare di nuovo respiri naturali e non spezzati dall’ansia. Chi legge probabilmente penserà che la stia facendo troppo lunga: in fin dei conti era solo un esame. Però non si trattava “solo” di un esame. Innanzitutto, era il più difficile nel quale mi sia mai capitato di imbattermi nella mia sessennale carriera accademica fatta di più di trenta prove. Un corso di finanza matematica composto in buona parte da procedure e dimostrazioni matematiche, sovente basate su nozioni statistiche che prevalentemente avevo dimenticato o mai saputo. Inoltre si sommava l’ansia che chiaramente accompagna l’ultimo esame del tuo lungo excursus scolastico, con in più il vincolo di prendere un voto molto alto per poter partire da un punteggio degno in sede di discussione della tesi. Ma, soprattutto, era una questione personale (e quando mai non lo è?). Venivo da mesi di studio altalenante, con pochi esami sostenuti e risultati non particolarmente brillanti se non addirittura mediocri, la concentrazione che andava e veniva e l’insicurezza nei mezzi che avanzava. Tutto ciò per dire che l’esame l’ho fatto ieri e che è andato meglio di più ogni rosea aspettativa.
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Post n°86 pubblicato il 08 Luglio 2011 da fran.cippo
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Post n°85 pubblicato il 05 Luglio 2011 da fran.cippo
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Post n°84 pubblicato il 01 Luglio 2011 da fran.cippo
Nei giorni scorsi, durante un pomeriggio di studio, Gabriel mi ha messo sotto il naso un passo del libro che sta leggendo. La lettura in questione si chiama Il pianeta degli slum ed è stata scritta nel 2006 da Mike Davis (Feltrinelli editore). "A Sadr City, l'immenso slum di Baghdad, le epidemie di epatite e di tifo sono fuori controllo. I bombardamenti americani hanno danneggiato infrastrutture idriche e fognarie già sovraccariche, con il risultato che i liquami filtrano nella fornitura d'acqua delle case. Due anni dopo l'invasione USA, il sistema è ancora distrutto, e si distinguono ad occhio nudo filamenti di escrementi umani nell'acqua che esce dal rubinetto. |
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