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NERUDA
Voglio mangiare il fulmine bruciato della tua bellezza
il naso sovrano dell'aitante volto,
voglio mangiare l'ombra fugace delle tue ciglia.
e affamato vado e vengo annusando il crepuscolo,
cercandoti, cercando il tuo cuore caldo
come un puma nella solitudine di Quitratùe
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Vita d'artista- Bozza- Diario di bordo - 3 -
Post n°13 pubblicato il 17 Giugno 2008 da Ulissefemmina
Per una donna spesso sola come me, con un marito-fratello a casa quattro sere a settimana, pieno di impegni di lavoro, io, allora quarantatreanni, senza figli nè nipoti, realizzata nel lavoro in ufficio , affermata come artista , trovarmi dentro la mia bella casa un cucciolo di uomo di 4 anni e'stata ....una sorpresa a non finire! E' stato un viaggio in uno spazio sconosciuto e misterioso, la corsa dell'essere verso la scoperta di se , l'istinto materno ha preso il il sopravvento su tutto il resto ,sulla ragione ,anzi su qualsiasi ragione ...e "lui" il Bimbo era lì e chiedeva solo amore e sicurezza!! Per il mattino successivo ho cercato un'amica, Concetta. Conci il suo nome per gli amici : Una grande, rosea, donna paffuta, vicina di casa, con figli già grandi , con la voce un po' cantilenante, alta e acuta, ridente, origini Calabresi, massima affidabilità e senza nipoti. Ci siamo accordate per venire a casa mia alle 7,30 del mattino lasciando dormire Pier, che poi veniva trasferito a casa della "Conci" fino al mio rientro dal lavoro, alle 15 circa. Non vedevo l'ora di andarlo a riprendere Il bimbo cominciava a parlare abbastanza bene . Bellissimo e Piccolo Il mio desiderio di abbracciarlo e coccolarlo cresceva ogni giorno di piu' Mi sentivo un po' come una nonna o come la mamma che in quell momento non aveva, come la Tata. Come la luna che incontra il sole Uno spazio di infinito da conoscere Incredibile la bellezza e la gioia di avere un "bimbo"vero per casa con la pipì da fare, il pigiama da mettere, la favola da raccontare, la merenda, la cena, i giochi. Lui mi seguiva e mi chiamava e le sue richieste di abbracci erano per me musica stupenda. In quel periodo ho dimenticato anche le mie tele bianche da iniziare. Mi sembrava di avere uno spiraglio di luce dopo il buio. Guardavo il faccino di Pier e i suoi grandi occhi spalancati e vedevo il bianco colore che ricama il contrasto d'ombre nei boschi d'appennino, vedevo un universo da scoprire, vedevo attraverso i suoi occhi la meraviglia della scoperta del mondo e della vita Era meglio di qualsiasi cosa...mi fosse mai capitata . |
INFO
COPY
sulle immagini del libro
DI POESIA -PITTURA
( edizioni Edimont)
c'è copyright
Per l'uso di altre immagini
chiedete all'autrice del blog
MUSICA E COLORI
un video di fabius1976
NERUDA
Ho fame della tua bocca, della tua voce, dei tuoi capelli
e vado per le strade senza nutrirmi, silenzioso,
non mi sostiene il pane, l'alba mi sconvolge,
cerco il suono liquido dei tuoi piedi nel giorno
Sono affamato del tuo riso che scorre,
delle tue mani color di furioso granaio,
ho fame della pallida pietra delle tue unghie,
voglio mangiare la tua pelle come mandorla intatta.