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La letteratura è la confessione che la vita da sola non basta. F.Pessoa
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Post n°17 pubblicato il 03 Aprile 2012 da Michaelibri
Si rischia sempre a parlare dei propri miti e comprendo anche che far conoscere Doris Lessing ai più giovani è un'impresa al di fuori delle mie e delle altrui possibilità. Ai miei allievi è piaciuta molto la lezione sui Simpsons e su Tarantino, ma vederli con quei visi tristi quando ho portato con me in aula "La storia di un uomo che non si sposava" edito in italia dal coraggioso editore Guanda, non hanno fatto i salti di gioia. Eppure, nonostante il suo aspetto da nonna quieta, Doris è la scrittrice più posatamente inquieta che abbia mai letto (e io la leggo fin da piccolino). Non ha i ritmi deprimenti di certe autrici giapponesi, ma quando nel modo esplodeva la beat e i beatnik erano all'avanguardia, lei c'era, c'era, lei osservava e scriveva rappresentando una generazione allo sbando senza mai lasciarsi andare nè ad autocompiacimenti nè ad autocommiserazioni. Lo faceva da autrice cinquantenne, ma senza per questo mai distaccarsene. La sua fioritura la ebbe durante la guerra, durante il comunismo, fu quello che la colpì maggiormente e che influenzò la sua scrittura, ma non abbandono alcuna era, mai.
Le opere di Doris Lessing sono comunemente divise in tre periodi: Il comunismo (1944-1956) quando scrive radicalmente su temi sociali, Il tema psicologico (1956-1969) e il Sufismo che viene esplorato nella serie di Canopus. Dopo i temi sufi Doris Lessing ha lavorato in tutte e tre le aree. Il suo romanzo Il taccuino d'oro ("The golden notebook") è considerato un classico della letteratura femminista da molti studiosi, ma stranamente non dall'autrice stessa. Il romanzo la fece entrare nella rosa dei possibili candidati al Premio Nobel, ma i suoi successivi romanzi di fantascienza la screditarono, eliminandola dalla rosa dei possibili vincitori. Quando le chiedono quali dei suoi libri considera il più importante, sceglie la serie fantascientifica di Canopus in Argos. Questi libri mostrano, da molti punti di vista, come una società avanzata può combattere l'evoluzione forzata (vedi anche il Ciclo delle Cinque Galassie di David Brin). La serie di Canopus è basata in parte sul sufismo, cui l'Autrice fu introdotta da Idries Shah. I suoi primi lavori sullo "spazio interno" come Memorie di una sopravvissuta sono anch'essi connessi a questo tema. A parte questo, ha scritto numerosi racconti sui gatti, che sono i suoi animali preferiti. Da comprendere. Mike La Volpe
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Inviato da: gimbo600
il 09/01/2013 alle 01:34
Inviato da: pgmma
il 06/05/2012 alle 10:00