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qualcuno era comunista
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Post n°5 pubblicato il 18 Settembre 2008 da liberacampo
Purtroppo, ormai ci stiamo veramente abituando a tutto. Personalmente, non c’è quasi più niente che mi stupisce e la mia capacità di indignarsi è, giorno per giorno, messa a dura prova. La vicenda Alitalia probabilmente ha dato il colpo di grazia. Sono talmente disgustato dalla vicenda che in un primo momento avevo pensato di non scrivere proprio nulla. Poi, considerato che avevamo affrontato il tema circa le dichiarazioni in campagna elettorale di Berlusconi le quali, a nostro avviso, configurerebbero il reato di aggiotaggio, mi sono deciso a scrivere due righe di commento. Alessandro PEDONE associazione consumatori ADUC |
Post n°3 pubblicato il 13 Settembre 2008 da liberacampo
Gent.sig. Sindaco, al di là dei dati che cita benissimo e dimostra una ricerca approfondita, resto piuttosto perplesso della sua risposta. Poco importano le cifre, io son andato a memoria e lei mi controbatte con un'attenta stesura di cifre, che fa trapelare un'involontaria, amara verità: ovvero che per lei ( e Tebaldi, se la citazione è corretta nel riporto) esistono deportati di serie A e deportati di serie B. Nei primi bisogna contemplare 44.488 italiani (tra cui ovviamente i 9.000 ebrei) e nei, secondi i militari italiani che rifiutarono di arruolarsi nella Repubblica Sociale di Salò. Non so che male possano aver fatto i militari per essere classificati diversamente agli altri 44.488, però è un dato che incuriosisce. Circa il mio pregiudizio nei confronti di una parte significativa della nostra Resistenza: non ho colpe se una parte cospicua di loro prima lottarono per cacciare un invasore, e poi speravano che ne arrivasse un altro dall'Est ed è anche per quello che Guareschi li caratterizzò con la terza narice. Lo dimostra il fatto che quando essi han perso la terza narice, la sinistra ha perso consensi. Non ho poi dimenticato la definizione Guareschiana sul possesso della terza narice, ma sicuramente il pensiero di Giovannino della Bassa era libero e privo di narici supplementari, anche se devo tuttavia riconoscere che ormai gli orefizi nasali abbondano da entrambe le parti, e forse, come mi ha detto la mia cara amica di penna, Carlotta Guareschi, bisognerebbe parlare di quarta narice... ma si sa: molti elettori del centrodestra son stati ex-comunisti. Testimonianza di ciò, sta nel fatto che Guareschi prima aiutò in maniera decisiva la DC a vincere nel 1948, poi la criticò ferocemente quando essa intraprese la deriva a sinistra seguendo le sirene dei Dossetti, dei Fanfani, dei Moro e dei... La Pira (sigh!), “apostolo” dell'intervento pubblico nell'impresa ora abiurato, per fortuna, dal PD. Ma giustamente, come ha scritto lei, la Resistenza che viene ricordata è una, ma chissa come mai in essa non sono contemplati i 700.000 (dico 700 mila) internati militari rinchiusi nei lager di Sandbostel, Wietzendorf, Dora, Belsen, Langestein ecc.ecc. Per quanto concerne le iniziative del Comune riguardo la resistenza ho ben presente tutte le manifestazioni da voi organizzate, ma ahimè, mi capita sovente, non essendo nel mirino del ministro Brunetta, di lavorare e perciò impossibilitato a parteciparvi. Anche se nelle poche volte in cui son venuto, ho visto sempre meno presenze giovanili; l'ultima volta, addirittura, ho assistito ad un comizio di Cerofolini contro Pansa senza mai, peraltro, citarlo direttamente. C'è da chiedersi come mai un uomo di sinistra come Pansa suscita le ire dei suoi compagni, essendo lui, attento divulgatore di fatti della Resistenza, la nostra Resistenza, anche se come memoria storica mi sembra più lucida... Cogliendo il suo invito, la contatterò nei prossimi giorni per sottoporle un'iniziativa su Guareschi. |
Post n°2 pubblicato il 08 Settembre 2008 da liberacampo
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Post n°1 pubblicato il 03 Agosto 2008 da liberacampo
Campomorone, 22 /07/2008 Pregiatissimo sig. Sindaco, le scrivo questa lettera e sopratutto in questa data, 22 luglio 2008 per un motivo particolare. Il 22 luglio 1968, quarant'anni fa, moriva Giovannino Guareschi, il “papà” di Don Camillo e Peppone, ovvero lo scrittore italiano più venduto e tradotto al mondo. Di Guareschi ne conosciamo la vita e le opere grazie alla versione cinematografica dei suoi racconti, dei personaggi che lo hanno reso celebre, ma pochi conoscono la versione più amara della sua vita. Guareschi fu un uomo che con il comunismo aveva poco a che vedere perchè troppo amante della libertà, sopratutto quella di pensiero. E proprio perchè amante di questa libertà, fu arrestato e condannato a due anni di lager assieme ad altri 600.000 soldati italiani dopo l' 8 settembre 1943. Il suo fu un calvario in vari lager tedeschi, in compagnia di altri italiani tra cui Roberto Rebora, nipote del più famoso Clemente. Guareschi, uomo libero, assieme ad altri 600.000 italiani facero la loro RESISTENZA, quella contro la fame, i pidocchi, le malattie e le pulci, i tiri al bersaglio dei tedeschi di guardia e la loro Resistenza psicologica agli uomini delle camice nere incaricati a venire ad arruolare i prigionieri disposti a combattere nella Repubblica di Salò. Per mesi e mesi, i fascisti cercarono di arruolare persone disposte a ritornare in patria a patto che combattessero nelle file repubblichine. Ai loro continui ed incessanti appelli molti han risposto no; 80.000 morti dimenticati nei lager per non aver aderito ai bandi di Graziani. Hanno scelto la fame e le malattie, ed in molti la morte piuttosto che combattere al fianco dei nazisti. Di questa gente, i libri di storia non ne parla. Si parla solo dei partigiani che hanno fatto la resistenza, ma si dimentica dell'altra Resistenza. Recentemente è stato pubblicato un libro di Guareschi, “il grande diario”, dove racconta dei sui anni nei lager tedeschi. Nulla a che vedere con il Guareschi, fine umorista, degli anni 40-50 del Candido. I due anni di Giovannino cronista nei lager, si potrebbe riassumere con il celebrato motto:” non muoio neanche se mi amazzano!”. Signor Sindaco, io capisco che Giovannino Guareschi possa essere visto come fumo negli occhi dagli ormai, spero, “ex-trinariciuti” compagni di sinistra, ma sarebbe anche ora di dare il giusto spazio a colui che è lo scrittore più venduto al mondo. In un paese come Campomorone che ha fatto della memoria storica il suo pilastro, non si può far qualcosa per far conoscere questo personaggio anche nei suoi aspetti più nudi e crudi? Nel quarantennale della morte e, nel centenario della nascita, non si può intraprendere qualche iniziativa per far conoscere questi aspetti della nostra Resistenza? Con la stima che ci contraddistingue, Sacco Davide |