LIBERAL BLOGL'INFORMATORE SOCIO-POLITICO DI BARLETTA |
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Sesso: M Età: 59 Prov: BA |
I NOSTRI PRINCIPI
1) La difesa di tutte le libertà;
2) La correlazione fra diritti e responsabilità;
3) La distinzione fra principi morali e vincoli giuridici non per indifferenza morale ma per facilitare le condizioni della convivenza;
4) L’attribuzione alla politica di un ruolo che riguarda soprattutto le regole, anche se le istituzioni hanno il fondamento in principi come la tolleranza, l’autonomia e il rispetto di sé e degli altri che non sono moralmente neutri;
5) La centralità dell’istruzione e della formazione continua per una società di uomini liberi e con eguali opportunità;
6) La convinzione che ogni cittadino sappia impiegare meglio del Governo i suoi soldi e che il prelievo pubblico non debba superare quella soglia che favorisca l’evasione e scoraggi le attività dei cittadini;
7) La fiducia nel Mercato e nella Concorrenza;
8) Il premio per il MERITO;
9) La preferenza per il principio che ai cittadini debba essere permesso tutto ciò che non è espressamente vietato;
10) L’amore per la propria Patria non deve mai trascendere in odio per quella degli altri;
11) La ferma determinazione nel perseguimento dell’obiettivo dell’integrazione europea e la volontà di lavorare per un’Europa sempre più forte, alleata con gli Stati Uniti d’America, per affrontare insieme le sfide del terzo millennio.
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Post n°19 pubblicato il 07 Gennaio 2008 da marcinkus65
Parliamo dei falsi permessi di sosta riservati ai "diversamente abili". E’ UNA VERGONA …. che alcuni cittadini noti e non noti utilizzino le disgrazie di altri per ottenere un beneficio proprio. Secondo l’opinione dello scrivente, però, è necessaria una disamina più approfondita ed a più largo spettro. La nostra Amministrazione non si è mai fatta carico di un esame analitico della reale convenienza del servizio del parcheggio a pagamento verificando, su base annuale, le entrate rispetto alle uscite (addetti al controllo – stampa grattini e servizio distribuzione e vendita). Tale disinteressamento nasce dalla circostanza che il servizio del parcheggio a pagamento è a totale beneficio della BAR.SA Spa, cioè il Comune non riscuote nulla di quanto la detta società percepisce dalla gestione del servizio. Sorge spontanea una domanda; lo scopo dell’imposizione ai cittadini della tassa dei parcheggi a pagamento è quello di far entrare nelle casse del Comune, o meglio della Bar.sa, diversi migliaia di euro o è quello di migliorare il livello di vivibilità della città, diminuendo il traffico e l’inquinamento, dissuadendo i cittadini ad utilizzare le autovetture, accompagnato dalla realizzazione di diversi parcheggi nelle zone periferiche (possibilmente non a ridosso, anche se provvisoriamente, delle Mura del Carmine cfr. Delibera di Giunta n. 62/2007) e dalla ottimizzazione del servizio pubblico dei trasporti? Anche su tale aspetto occorre fare alcune precisazioni. I cittadini devono sapere che i possessori di permessi o tagliandi, veri o falsi che siano, hanno diritto non solo di parcheggiare gratuitamente nei posti di sosta dedicati (striscie gialle) ma anche in tutti i parcheggi a pagamento (striscie azzurre). Inoltre, occorre precisare che i posti auto a pagamento sono circa 700 e che i possessori regolari di autorizzazioni per disabili sono 1450 circa. Già così ci sono in più circa 750 auto che possono per diritto sostare nelle suddette zone di parcheggio. Quindi non capisco cosa rendano economicamente alla città tali parcheggi a pagamento se non lo stress dei cittadini di cercare il rivenditore dei grattini dopo vari giri con l’autovettura che, guarda caso, inquina. Vi lancio alcune proposte: - Se proprio non si può fare a meno di tale pseudo entrata, non sarebbe meglio installare nei pressi dei detti parcheggi diversi distributori automatici di scontrini di sosta, come già presenti in diverse città della nostra Regione? - E per tornare al tema di partenza, non sarebbe meglio realizzare tali permessi con ologrammi od anche meglio dei codici a barre per evitare la semplice pratica della fotocopia a colori e per consentire a chi controlla la veridicità del tagliando a mezzo di lettori di codice a barre? - Perché non effettuare dei controlli a tappeto dei permessi e, nell’’eventualità, denunciare i falsi invalidi alla Procura della Repubblica come hanno già fatto in alcune città limitrofe. Agli amministratori la risposta. |
Post n°18 pubblicato il 02 Gennaio 2008 da marcinkus65
PUBBLICO IL SEGUENTE ARTICOLO SEGNALATOMI DAL CARO AMICO FABRIZIO: "Caro MARCINKUS • Come funzionano la turbina «Francis» e la «Kaplan» • Energia idroelettrica, un sogno del Sud CONDOTTE DIGHE RENDINA LOCONE BARI - Sin dagli anni Novanta, la Puglia s’è dotata d’una splendida centrale idroelettrica. E’ stata progettata e realizzata coi soldi della collettività. E’ stata anche collaudata e funzionava a puntino. Poi però - quasi che 1.000 e fischia chilowattore al giorno fossero bruscolini indegni d’attenzione - tutto è rimasto inutilizzato. In altre parole, i pugliesi hanno una centrale idroelettrica da undici anni e non la usano. L’inutile ruggito Per vedere coi propri occhi questo insulto alla logica e all’economia, bisogna andare nei pressi della diga del Locone (in agro di Minervino Murge, in provincia di Bari). Prima però bisogna chiedere il permesso all’ente che dovrebbe gestirlo, cioè il Consorzio di bonifica Terre d’Apulia. Perché - spiegano - «la centrale idroelettrica, come tutto ciò che attiene al funzionamento della diga, è un “obiettivo sensibile” del nostro Paese». Ottenuta l’autorizzazione e dopo aver sfidato tratturi con pendenze diaboliche, l’«obiettivo sensibile» si presenta chiuso in una rimessa di cemento armato letteralmente assediata dall’acqua. Fuori piove a dirotto. Anche dentro piove, perché il tetto perde. E bisogna urlare perché il «ruggito» dell’acqua è incredibile, fortissimo. Il salto è fragoroso. E’ pura energia. La massa liquida arriva impetuosa, a un passo dal muro di cemento armato. «In pratica, basterebbe aprire una chiave a farfalla - spiega il geometra Michele Bevilacqua, il “virgilio” assegnato alla giornalista dal Consorzio di bonifica - per permettere all’acqua di raggiungere la turbina. In questo modo, essa entrerebbe in funzione e il suo moto produrrebbe energia a 6000 V. I tre trasformatori qui fuori la porterebbero a 20.000 V e l’elettricità sarebbe pronta per essere ceduta alle reti dell’Enel». Nessuno però apre la benedetta «chiave a farfalla» e l’acqua della diga Locone fila via, lasciando la centrale idrica all’asciutto. Il suo poderoso ruggito viene smorzato in un «vascone di riposo». Poi, placida, prosegue verso il potabilizzatore dell’Aqp. Il contatore generale dell’impianto parla chiaro: la centrale idroelettrica pugliese - dagli anni Novanta a oggi - ha lavorato soltanto per due ore, il tempo del collaudo. Il pantano Per conoscere la storia di questa opera pubblica bisogna bussare alla porta della sede barese del Consorzio di bonifica Terre d’Apulia. La sala riunioni affaccia sul lungomare. Sono presenti il commissario dell’ente, Giuseppe Cavallo, e un pool di esperti. «La centrale idroelettrica - spiega il geometra Michele Bevilacqua - fu progettata nel 1992, assieme all’attrezzamento irriguo, cioè l’acquedotto, denominato Minervino Alto. I lavori terminarono nel 1995 e dopo fu anche effettuato il collaudo. Tutto, costò circa 5 miliardi di lire». Per la precisione, l’appalto è datato marzo 1990 (reg. a Bari il 13/04/90, n°1025 AP) e se lo aggiudicò il raggruppamento temporaneo di imprese composto da: «Italstrade SpA» di Roma (capogruppo mandatario); «Cooperativa Muratori e Cementisti - Cmc» di Ravenna; «Di Corato Spa» di Trani (Bari) ed «Ercole Marelli Impianti Tecnologici Spa - Emit», anch’essa con sede nel capoluogo di regione. I quattrini dei contribuenti arrivarono grazie ad un finanziamento dell’erede della Cassa per il Mezzogiorno, cioè l’Agenzia per la promozione dello sviluppo per il Mezzogiorno (Agensud). «Il progetto iniziale - dice l’ingegner Giuseppe Corti - prevedeva una turbina ma poi ne vennero realizzate due: una Kaplan e una Francis, che consentono la produzione di energia con un salto (dell’acqua; ndr) a monte diverso. La Kaplan, infatti, funziona quando il livello dell’acqua nella diga Locone è minimo, mentre la Francis funziona quando il livello è più alto. In media, la produzione di energia prevista è, rispettivamente, di 623 kw/h e di 1.160 kw/h». Per sfruttare la centrale idroelettrica barese venne anche sottoscritta una apposita convenzione decennale tra il Consorzio e l’Enel. Prevedeva la cessione al colosso energetico italiano dell’elettricità prodotta dall’impianto, a fronte di un corrispettivo. La convenzione è scaduta da un pugno di mesi, senza produrre benefici per alcuno. Il salto e il «buco» Perché non è stata mai messa in funzione la centrale? La risposta del Consorzio è duplice: prima non si poteva fare perchè nella diga del Locone non c’era abbastanza acqua; oggi non si può fare perché il bilancio del Consorzio è devastato dai debiti e - dice il commissario straordinario, Cavallo - «non abbiamo le risorse per effettuare i necessari lavori di adeguamento e manutenzione». Quanto alla disastrosa esposizione debitoria dell’ente c’è poco da dire. E’ tutto nero su bianco: al netto delle anticipazioni regionali il Consorzio ha un «buco» di circa 70 milioni di euro. Quanto al livello dell’acqua accumulata nella diga, invece, è bene farsi due conti. E’ vero infatti che per far funzionare le turbine è necessario che ci sia un ben preciso «salto», ovvero un dislivello tra l’altezza dell’acqua nel Locone e la quota delle turbine. Per la precisione, perchè funzioni la turbina «Kaplan», nella diga barese l’acqua deve raggiungere i 165,55 metri sul livello del mare. Mentre, perché funzioni la «Francis», il livello deve essere di 178,15. Documenti ufficiali dimostrano che il salto utile a produrre elettricità è stato raggiunto e, talvolta, superato. Per legge, infatti, il Consorzio deve rilevare il livello dell’acqua presente nella diga e comunicarlo al Registro italiano dighe (il Rid, è l’organo nazionale di controllo). Prendendo in considerazione i tabulati relativi ai primi dieci mesi di quest’anno, si scopre che il Locone ha superato quota 165,55 per circa 200 giorni. Quindi la turbina «Kaplan» avrebbe potuto funzionare per 200 giorni. In altre parole, la Regione Puglia (che, come spiega Cavallo, «è proprietaria della centrale, mentre il Consorzio la gestisce soltanto»), nei primi dieci mesi del 2007 ha buttato quasi 3 milioni di kw. E il lettore valuti che il contatore di casa è autorizzato a un consumo di 3 kw. Ciò detto, visto che il Consorzio non ha i soldi per mettere a regime l’opera, il commissario straordinario sta tentando una strada alternativa: «Stiamo verificando la possibilità di affidare in gestione la centrale idroelettrica ad una impresa. Si tratterà di una concessione pluriennale e spero che si andrà in gara entro la prossima primavera». Marisa Ingrosso 1/1/2008 |
Post n°15 pubblicato il 27 Dicembre 2007 da marcinkus65
Al riguardo vorremmo fare un elenco di alcune opere urgenti e necessarie per le nostre Litoranee sia di Levante che di Ponente al fine di rendere la prossima stagione estiva 2008 più gradevole non solo ai barlettani ma anche ai numerosi turisti che le frequenteranno. 1) Risoluzione definitiva delle problematiche attinenti il depuratore cittadino degli scarichi di fogna nera, con il contemporaneo risanamento e prolungamento di circa 300 metri della condotta di scarico a mare. 2) Litoranea di Ponente e Levante : derattizzazione profonda e continua per tutto l’anno. 3) Litoranea di Ponente: cura del boschetto di tamerici attraverso una potatura degli alberi più grandi innalzando la loro chioma, eliminando quelli morti o gravemente malati ed impiantando dei nuovi alberi a chioma larga per consentirne l’utilizzo ai cittadini predisponendo aree pic-nic e percorsi ginnici visto anche il grande numero di utenti della detta Litoranea per il jogging. 4) Litoranea di Ponente: manutenzione dei campi di calcio e realizzazione di altri campetti polifunzionali di erbetta sintetica a gestione privata e o comunale attraverso anche il finanziamento a progetto. 5) Litoranea di Ponente: risanamento almeno in via ordinaria delle Mura del Carmine eliminando tutta quella vegetazione che le copre totalmente. 6) Litoranea di Ponente e di Levante: maggiore attenzione all’eliminazione di tutte le barriere architettoniche al fine di consentire ai diversamente abili di usufruire delle spiaggie. 7) Litoranea di Ponente: deviazione per il periodo estivo del traffico dei veicoli pesanti sulla S.S. 16 Bis. 8) Litoranea di Ponente e di Levante: Realizzazione ed allocazione di servizi igienici per tutta la sua estensione. E’ chiaro che gli otto punti potrebbero diventare molti di più grazie anche alla collaborazione dei nostri lettori che volendo possono contattarci al fine di migliorare le proposte da indirizzare alla nostra amministrazione comunale da anni purtroppo non attenta alle summenzionate problematiche. |
Post n°8 pubblicato il 12 Dicembre 2007 da marcinkus65
Comunque tornando al presente, la mia idea, già in diversi momenti esternata è questa: - Piano Barletta Storica dopo un sollecito, attento e curato studio geografico, storico e sociale, rievocare le gesta dei Tredici Cavalieri della Disfida di Barletta attraverso la chiusura totale del centro storico per una settimana (o meno) comprendente il giorno 13 febbraio ed addobbando e ricostruendo minuziosamente la vita dell’epoca e facendo degustare nelle diverse cantine o trattorie solo ed esclusivamente i piatti tipici dell’epoca, cercando di rievocare finanche gli odori dell’epoca. Tale rievocazione accompagnata dalla sfida sarebbe certamente di beneficio sia alle casse comunali che a quelle dei diversi operatori commerciali della zona stante il gran flusso di turisti che porterebbe tale avvenimento, debitamente pubblicizzato. Senza considerare che tale rievocazione sarebbe ben voluta da parte di numerosi Tour Operator internazionali nonchè di singole agenzie italiane con un grande ritorno economico per la nostra città poiché sulla scorta della detta rievocazione si potrebbero realizzare e creare numerosi posti di lavoro nonché occasioni per giovani imprenditori che potrebbero essere promosse e realizzate anche attraverso dei finanziamenti a fondo perduto stanziati dallo stesso Comune di Barletta. |
Post n°7 pubblicato il 09 Dicembre 2007 da marcinkus65
Lo statuto del Comune di Barletta prevede: CAPOVI Art.78
1. Il Difensore civico svolge un ruolo di garante dell'imparzialità e del buon andamento della pubblica amministrazione comunale; segnala, anche di propria iniziativa, gli abusi, le disfunzioni, le carenze e i ritardi dell'amministrazione nei confronti dei cittadini. Art.79 1. Il Difensore civico deve essere persona di riconosciuto prestigio morale e professionale, dotata di comprovata competenza ed esperienza nelle discipline giuridico-amministrative-economiche, che dia garanzia di imparzialità ed indipendenza di giudizio. Art.80 1. Il Consiglio comunale approva, nella seduta successiva a quella di insediamento, il testo dell'invito a presentare le candidature all'incarico di Difensore civico, contenente l'indicazione dei requisiti richiesti, delle funzioni da esercitare e del compenso da corrispondere. Nell'avviso sono precisati le modalità e il termine per la presentazione dell'istanza, corredata dalla dichiarazione attestante il possesso dei requisiti richiesti e dal curriculum dei titoli e delle attività ed incarichi. L'avviso è pubblicato all'Albo, sulla stampa locale ed è inviato alle associazioni di partecipazione popolare.
1. Il Difensore civico resta in carica per la stessa durata del Consiglio comunale, ed è rieleggibile una sola volta. Esercita le sue funzioni fino all'insediamento del suo successore. Art.82 1. Il Difensore civico informa periodicamente il Presidente del Consiglio comunale della sua attività e degli accertamenti di maggior rilevanza sul funzionamento del Comune dallo stesso effettuati. Il Presidente valuta se sussistano motivi per l'espressione di indirizzi da parte del Consiglio al Sindaco ed alla Giunta per la soluzione delle problematiche esistenti. Cosa si aspetta a istituire questa figura istituzionale di primaria importanza?
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Post n°4 pubblicato il 07 Dicembre 2007 da marcinkus65
1) BARLETTA: LA PRODUTTIVITA’ ED IL LAVORO Piano Barletta Artigianale e Commerciale: sponsorizzare e far veicolare tutti i prodotti tipici del nostro artigianato attraverso la realizzazione di fiere e campionarie e promuovendo a tal fine incontri con tutti i paesi europei ed extraeuropei. Piano Barletta BAR.SA: risanamento della azienda attraverso l’istituzione di un valido programma finanziario ed industriale atto alla stipula di contratti con altre città della sesta provincia nonché con aziende private consentendo in tal modo il reinserimento nell’organico di tutti gli addetti al momento posti in mobilità. Piano Barletta Contadina: Realizzare il progetto della differenziazione della produzione agricola delle diverse specie produttive attraverso una attenta analisi del territorio e dei terreni in maniera da individuare la produzione migliore analizzando le caratteristiche del terreno e consentendo in tal modo a tutti i produttori agricoli di essere competitivi non solo a livello nazionale ma anche locale. Realizzare anche corsi di formazione gratuiti a livello locale sensibilizzando la categoria contadina ad una attenta informazione sulle produzioni di maggior redditività e sulle migliori tecniche ecologiche e naturali di coltivazione atte alla realizzazione di prodotti biologici e non trattatati chimicamente. Inoltre realizzare una attenta rete di pubblicità dei prodotti barlettani. Piano Barletta Industriale: istituire un fondo economico, (finanziato attraverso una percentuale delle entrate comunali ICI e della Tarsu) a tutela dei lavoratori di quelle aziende operanti nel territorio del Comune di Barletta che a causa di comprovate difficoltà economiche siano costrette a provvedere alla mobilità od al licenziamento dei propri lavoratori. Creare un progetto di sviluppo tecnologico industriale. 2) BARLETTA: L’AMMINISTRAZIONE Piano Barletta Cosciente: creare la coscienza politica amministrativa in tutti i cittadini attraverso la partecipazione democratica degli stessi grazie invogliando la stessa popolazione alla collaborazione partecipata presso gli stessi Consigli Circoscrizionali competenti territorialmente. Piano Barletta Difesa: istituzione della carica del Difensore Civico così come prevista dallo Statuto Comunale e mai istituita dalle precedenti amministrazioni di centro sinistra al fine di tutelare il privato cittadino avverso decisioni e provvedimenti della Pubblica Amministrazione. Piano Barletta Garantita: stipula di una polizza assicurativa con una Assicurazione di primaria importanza a livello nazionale, atta a garantire il Comune di Barletta da qualsiasi danno causato alla cittadinanza da cose od immobili di proprietà dello stesso Comune (dato atto che ad oggi il territorio comunale non è garantito validamente e visto l’enorme carico di vertenze a carico del Comune di Barletta). Piano Barletta Premiata: istituzione di premi di produzione da devolversi a quei dipendenti comunali che nel precedente anno solare hanno conseguito i più importanti risultati a beneficio di tutta la collettività. 3) BARLETTA : IL TURISMO, LO SPORT ED IL TEMPO LIBERO Piano Barletta Serena: Migliorare la qualità della vita dei cittadini attraverso la realizzazione di punti di svago ed intrattenimento totalmente gratuiti al fine di consentire una piena e concreta realizzazione personale e, di conseguenza, professionale degli utenti. Piano Barletta Sportiva: acquisizione della Società Sportiva “Barletta Calcio” e della Società Sportiva “Barletta Basket” al fine di riportare le dette compagini a competere nei ranghi più alti nonchè contribuire economicamente e fattivamente alla crescita di tutti gli sportivi barlettani attraverso sovvenzioni a fondo perduto. Piano Barletta Turistica: realizzare lungo il litorale di ponente servizi e attrattive di natura turistica con concessioni a lungo termine per i privati investitori, non prima avendo provveduto al risanamento (opere di chiusura di tutte le falle esistenti) del canale “Ciappetta-Camaggio” attraverso il prolungamento dello scolo delle acque reflue di mt. 300 al fine di evitare che gli scarichi provenienti dalle vicine città non inquinino il nostro mare che è, e sempre sarà, il nostro futuro dal punto di vista turistico, economico e sociale. 4) BARLETTA : LA CULTURA E L’AMBIENTE Piano Barletta Associata: sovvenzionare le associazioni culturali e sociali che attestino comprovate iniziative ed attività tese alla promozione della cultura e del sociale della popolazione cittadina. Piano Barletta Ecologica: eliminare all’interno dell’abitato cittadino tutte le strutture ed opere lesive della salute pubblica quali antenne telecomunicazioni, centrali elettriche ad alto voltaggio e scarichi industriali in aria ed in mare. (per quanto riguarda questi ultimi fare adeguare gli impianti alle attuali normative europee di antinquinamento e di tutela ambientale utilizzando tutti i fondi messi a disposizione). Installare in tutti i fabbricati di proprietà comunale impianti foto-voltaici atti all’alimentazione di energia elettrica degli uffici comunali comportando un risparmio enorme di fondi comunali destinabili per la realizzazione di importanti servizi a favore della popolazione più indigente. Piano Barletta Multiculturale: organizzare centri di aggregazione socio culturale religiosi ove si svolgano corsi della lingua italiana primo ed importante gradino per la completa integrazione nella società barlettana. Piano Barletta Sana: realizzare unitamente ai competenti uffici comunali un concreto e serio piano del traffico che consenta la diminuzione della congestione viaria e dell’inquinamento. (Realizzazione di parcheggi autoveicoli gratuiti per gli utilizzatori dei veicoli elettrici, acquisto di Bus Navetta a trazione elettrica, rottamazione di tutti i veicoli e motoveicoli di proprietà comunale a trazione benzina, altamente inquinanti e graduale sostituzione degli stessi con veicoli e motoveicoli a trazione elettrica. Sovvenzionamento, a chi ne farà richiesta, per l’acquisto di motocicli a trazione elettrica, attraverso l’utilizzazione dei fondi della comunità europea ). Riqualificare le zone periferiche attraverso la realizzazione di parchi e giardini. Piano Barletta Storica: previo un attento e curato studio geografico, storico e sociale, realizzare la rievocazione della Disfida di Barletta attraverso la chiusura totale del centro storico per una settimana comprendente il giorno 13 febbraio ed addobbando e ricostruendo minuziosamente la vita dell’epoca e facendo degustare nelle diverse cantine o trattorie solo ed esclusivamente i piatti tipici dell’epoca. Tale rievocazione accompagnata dalla sfida sarà certamente di beneficio delle casse comunali che dei diversi operatori commerciali della zona stante il gran flusso di turisti che porterà tale avvenimento, debitamente pubblicizzato.(stanti i grandi insuccessi delle scorse amministrazioni). 5) BARLETTA : I SERVIZI Piano Barletta Anziana: Realizzare un programma per tutta la popolazione ultrasettantenne, atto alla miglior inserimento di tali persone nel tessuto sociale attraverso la diretta gestione di mutue cooperative aventi come scopo principale la realizzazione degli scopi di mutuo soccorso tra i partecipanti e non. (anche per tali persone organizzare la Banca del Tempo visto che i nonni sono diventati elementi indispensabili per le giovani famiglie nella organizzazione della vita quotidiana). Eliminazione della Tassa ICI per tutti quegli anziani aventi come unica rendita la casa di proprietà e per tutte quelle famiglie aventi comprovate carenze economiche. Piano Barletta Assistita: realizzare ed ottimizzare i servizi di assistenza per tutta la cittadinanza attraverso l’istituzione di agenzie di servizi convenzionate con il Comune. Tali servizi saranno gratuiti per l’intera cittadinanza. (Realizzazione di un progetto per la scuola dell’Infanzia attraverso l’autogestione dei genitori partecipanti i quali a mezzo di una “Banca del Tempo” conferiranno alla scuola il tempo in cui sono disposti a partecipare organizzativamente all’attività della scuola). Piano Barletta Diversamente Abile: Eliminazione di tutte le barriere architettoniche nel territorio comunale garantendo a tutta la popolazione di Barletta più sfortunata di avere tutti i servizi garantiti alla restante popolazione. Riduzione del 50% la Tassa ICI per le famiglie aventi all’interno di essa una persona diversamente abile. Piano Barletta Giovane: realizzazione di centri di formazione professionale gestiti da giovani laureati creando il tal modo nuovi posti di lavoro nonché maggiore professionalità per tutta l’utenza giovanile che successivamente verrà inserita nel circuito produttivo della città. Collaborare alla realizzazione di progetti giovanili si in campo imprenditoriale che in campo professionale. Piano Barletta Sicura: realizzare diversi punti fissi di polizia municipale sul territorio anche attraverso l’indizione di nuovi concorsi per la assunzione di nuovi vigili urbani da utilizzare per tale servizio. |
Post n°2 pubblicato il 05 Dicembre 2007 da marcinkus65
La grande storia racconta che dopo il fallimento del Trattato di Granada - stipulato segretamente nel novembre del 1500 - con il quale Francia e Spagna si spartivano rispettivamente Campania e Abruzzi e Puglia e Calabria, gli scontri fra le parti avverse s'intensificarono sui suoli di guerra, di cui Barletta era uno degli epicentri. E fu proprio in una di queste violente scaramucce che gli Spagnoli, sotto il comando di Diego de Mendoza, catturarono numerosi Francesi fra cui Charles de Tongue, detto Monsieur de La Motte. Ancora l'Anonimo Autore di Veduta racconta che la sera seguente la cattura, il 15 gennaio 1503, il Gran Capitano Consalvo da Cordova diede un banchetto nella cantina del palazzo requisito a una nobile famiglia della città di Barletta - quartier generale spagnolo dove alloggiava anche il capitano don Diego de Mendoza - al quale parteciparono anche i prigionieri francesi. In quella che la tradizione riferisce essere l'Osteria di Veleno o la Cantina del Sole e che oggi è ricordata come la Cantina della Sfida - mentre i convitati parlavano di fatti d'arme, La Motte accusò di codardìa gli italiani, difesi vivacemente da Inigo Lopez y Ayala, e lanciò loro una sfida, che fu accolta dal nobile e valoroso capitano di ventura Ettore Fieramosca da Capua. Si può ragionevolmente ritenere che la sfida fu provocata ad arte dagli spagnoli, assediati dai francesi e quasi isolati in attesa di rinforzi e viveri, sia per tenere alto il morale delle truppe che per ingraziarsi la simpatia degli italiani, dei quali in quel momento erano oppressori. Ettore Fieramosca molto probabilmente non era presente alla cena, ma fu contattato nei giorni seguenti dai nobili italiani Prospero e Fabrizio Colonna, al servizio degli Spagnoli, che formarono la compagine italiana scegliendo fra i combattenti più coraggiosi d'Italia. Lo scambio di lettere tra Fieramosca, capitano di ventura italiano, e il cavaliere francese Monsieur de La Motte, testimonia l'importanza che il combattimento rivestiva per i protagonisti. Tutto fu programmato nei minimi particolari, con scrupolo e finanche con puntiglio. Fu stabilita la somma di cento corone per il riscatto dei prigionieri, il numero degli sfidanti in tredici cavalieri con due ostaggi per parte, quattro giudici e sedici cavalieri per testimoni. Sempre di comune accordo fra le due parti, fu individuato il campo di battaglia in Contrada S.Elia, territorio neutro fra Andria e Corato, appartenente a Trani, allora sotto la giurisdizione di Venezia. La mattina del 13 febbraio, i Tredici italiani, dopo aver ascoltato il discorso d'incitamento del loro capitano (che si dice indossasse una sciarpa azzurra bene augurante, dono di Isabella d'Aragona) giurarono di difendere il proprio onore e quello dell'Italia anche a costo della vita, e nel pomeriggio infersero una sconfitta bruciante all'arroganza dei francesi, in un'epoca in cui l'Italia era un insieme di stati e staterelli subalterni e la Francia si avviava a diventare un moderno stato nazionale. Fieramosca diede ulteriore prova di ardimento, ma anche di lealtà : non approfittò dell'inferiorità tattica di La Motte, disarcionato, ma scese da cavallo e gli diede il colpo di grazia a terra. Dopo il combattimento i francesi che non avevano portato con loro il riscatto, convinti com'erano di uscire vincitori dal campo di battaglia furono condotti prigionieri a Barletta. Incontenibile fu la gioia dei barlettani, che accolsero i loro eroi con `li fuochi per le strade…' Tutti fecero festa ai Tredici, dal popolo minuto al Sindaco, ai consiglieri e ai priori. I preti del Capitolo della Cattedrale portarono in processione la Madonna dell'Assunta, un'icona del `300 da allora ribattezzata Madonna della Sfida, conservata ancor oggi nella Cattedrale di Barletta. Il comune di Barletta all'epoca era ricco e potente, sia sul territorio costiero che nell'entroterra. Le vie della città brulicavano di mercanti anche forestieri; vi erano alti casati nobiliari; il suo porto era popolato da navi di Venezia, Trieste; Ragusa; le sue piazze ospitavano i commessi di Piero de' Medici e mercanti di ogni regione mediterranea.
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Post n°1 pubblicato il 05 Dicembre 2007 da marcinkus65
IDEE GUIDA DEI “LIBERALI” 1) La difesa di tutte le libertà;2) La correlazione fra diritti e responsabilità;3) La distinzione fra principi morali e vincoli giuridici non per indifferenza morale ma per facilitare le condizioni della convivenza;4) L’attribuzione alla politica di un ruolo che riguarda soprattutto le regole, anche se le istituzioni hanno il fondamento in principi come la tolleranza, l’autonomia e il rispetto di sé e degli altri che non sono moralmente neutri;5) La centralità dell’istruzione e della formazione continua per una società di uomini liberi e con eguali opportunità; 6) La convinzione che ogni cittadino sappia impiegare meglio del Governo i suoi soldi e che il prelievo pubblico non debba superare quella soglia che favorisca l’evasione e scoraggi le attività dei cittadini; 7) La fiducia nel Mercato e nella Concorrenza;8) Il premio per il MERITO;9) La preferenza per il principio che ai cittadini debba essere permesso tutto ciò che non è espressamente vietato; 10) L’amore per la propria Patria non deve mai trascendere in odio per quella degli altri;11) La ferma determinazione nel perseguimento dell’obiettivo dell’integrazione europea e la volontà di lavorare per un’Europa sempre più forte, alleata con gli Stati Uniti d’America, per affrontare insieme le sfide del terzo millennio. |
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