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Post n°194 pubblicato il 15 Novembre 2016 da greppjo
E’ uscito in questi giorni per i tipi dell’Edtore Calosci il libro di Fiorella Casucci Camerini: “Il futuro è nel nostro passato. Frammenti di saggezza antica per un nuovo umanesimo”. Questo agile volume ultima fatica dell’autrice, stimata collega, è una testimonianza sincera ed appassionata di amore per la cultura classica. Leggendo e meditando sui cento spunti ripresi da alcuni brani dei principali autori greci e latini si intraprende un affascinante percorso culturale che fa rivivere il sapore del mondo classico e dei suoi valori sia estetici che culturali nel senso più alto del termine. L’autrice con grande padronanza della materia é tuttavia riuscita a non appesantire la narrazione con apporti per così dire eruditi e “professorali”, in una narrazione agevole, scorrevole, pur nella complessità e profondità dell’argomento, coinvolgendo il lettore e suscitando in lui rinnovati stimoli di riflessione. Viviamo in un mondo per tanti aspetti lontano dai valori del mondo classico, visto ormai da molti come un ingombrante orpello antiquario; nel mondo ipertecnologico, dominato dalla rete , dai social network, da un americanismo sempre più superficiale, invasivo e banale, appare più che mai difficile e problematico cogliere il profondo significato culturale, filosofico e perfino etico negli scritti degli autori classici. La dominante comunicazione “culturale” proposta dalla maggior parte dei media appare lontanissima da quel mondo, che fino a pochi decenni fa costituiva il più sicuro bagaglio culturale e formativo per ogni individuo. Manca ormai il senso della storicità, si vive in un eterno presente, domina ovunque la logica del mercato e del profitto, si va definitivamente perdendo il gusto per il bello, per la vera cultura ed i suoi valori. Domina la volgarità e non ci si rende conto che il tramonto della cultura umanistica sarà una perdita irreparabile, portatrice di una nuova barbarie e i primi allarmanti sintomi sono ormai sotto gli occhi di tutti e soprattutto le nuove generazioni saranno chiamate a pagarne il prezzo più caro. Ci vorrebbe un nuovo umanesimo, ritrovare nei classici antichi l’identità più profonda, le più autentiche radici di noi europei per proporre alla attuale società confusa e disorientata un senso rinnovato di alta civiltà come, per altro, è stato per tanti secoli. In queste pagine scritte con tanta passione dall’autrice si coglie questo sincero ed autentico auspicio da condividere in pieno. Alessandro Silveri
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