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Post n°219 pubblicato il 15 Marzo 2018 da greppjo
Appello di Mario Aimi per rivitalizzare la storica e prestigiosa istituzione cittadina. In questi ultimi tempi, anche se in maniera non molto eclatante, è emersa a Cortona la questione della funzione e del ruolo cittadino del Teatro Luca Signorelli. Una istituzione culturale e civica che risale al millesettecento e che negli ultimi cinquant’anni sembrava essere ritornata ai fasti del suo prestigioso passato granducale. Come stanno esattamente le cose? Ne parliamo con Mario Aimi, cortonese doc e presidente dell’Accademia degli Arditi che gestisce da sempre il nostro teatro. Ecco la sua prima risposta. “Il Teatro Signorelli ha per Cortona un valore straordinario: è il luogo dove la comunità cortonese si riunisce nelle occasioni più importanti. Ha ospitato artisti di fama internazionale e personaggi della cultura e della politica, perfino dei Presidenti della Repubblica e Premi Nobel. Noi Cortonesi possiamo ritenerci fieri e fortunati di avere a disposizione un così bel Teatro, ma qualche volta non ce ne rendiamo conto, dando tutto per scontato.L’abbiamo ricevuto, come un bel dono, dai nostri progenitori ed abbiamo il dovere di lasciarlo a chi verrà dopo di noi altrettanto bello ed efficiente.Ma chi dobbiamo ringraziare?” Te lo chiedo io. Chi dobbiamo ringraziare? “Cortona ha sempre avuto nel corso dei secoli una buona tradizione teatrale, sia pubblica ( Teatro del Biscione) sia privata (all’interno di palazzi nobiliari e di ville). A metà del XIX secolo, un gruppo di illuminati cittadini cortonesi, appartenenti alla nobiltà ed all’alta borghesia, fondarono l’Accademia degli Arditi e costruirono un nuovo Teatro sull’onda dei mutamenti della società e dei nuovi orientamenti in campo musicale e teatrale: in particolare, in quel periodo, l’opera lirica aveva assunto grande importanza come fenomeno popolare. Furono abbandonati i salotti aristocratici per gremire le platee ed i loggioni dei teatri. In questo contesto è nato il Teatro Signorelli che, senza soluzioni di continuità, per oltre cento cinquant’anni ha svolto, con maggiore o minore successo, ma sempre con dignità, il suo ruolo nella nostra comunità. Dal 1853 ad oggi è l’Accademia degli Arditi, Ente morale senza fini di lucro, che detiene la proprietà del Teatro, lo amministra e lo gestisce: gli eventuali utili vengono totalmente reinvestiti per la necessaria, continua manutenzione della struttura. Non nascondiamo le grandi difficoltà soprattutto di natura economica, che l’Accademia ha dovuto e deve tutt’ora affrontare per mantenere aperto il Teatro. Non potendo attingere a finanziamenti pubblici la principale risorsa è costituita dalle attività che vengono svolte ( prosa, concerti, danza e cinema).” Attività che con l’evolversi dei tempi hanno precipitato il Teatro in una fase di decalage finanziario? “ E’ vero; ma in questi ultimi anni importanti sono stati il sostegno e la collaborazione dell’Amministrazione Comunale, che utilizza il Teatro in base ad una convenzione, e di Istituzioni quali la Banca Popolare di Cortona, la Fondazione Niccodemo Settembrini e la Fondazione Toscana Spettacolo. Tali sinergie hanno permesso fino ad oggi di mantenere livelli qualitativi molto elevati delle proposte teatrali e cinematografiche, ma è sempre più difficile riuscire a garantire le risorse necessarie.” Qual è allora il tuo appello? “Secondo me e tutto il consiglio dell’Accademia degli arditi, èfondamentale che i Cortonesi prendano coscienza di queste difficoltà e siano sempre vicini al loro Teatro e presenti ai nostri spettacoli. Noi pensiamo che Cortona senza il suo teatro non sarebbe più Cortona ed allora auspichiamo che si torni ad utilizzare il Signorelli per le più svariate iniziative e che ci adegui a costi del mercato anche da parte delle pubbliche istituzioni che vogliono utilizzarlo come vetrina affascinante per i loro ritrovi, per le loro manifestazioni. Da parte mia al momento un grazie sincero e di cuore a tutti gli Accademici che nel tempo si sono adoperati con passione per rendere grande il Teatro Signorelli e a tutti quanti ancor oggi ci sostengono sotto qualsiasi forma. Sono sicuro che nessun cortonese vorrebbe una Cortona con il suo Teatro Signorelli chiuso per mancanza di soldi”. Ivo Camerini |
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