"Perché, me ne confesso, la contemplazione dell'IMBECILLITA' è il mio vizio, il mio peccato... Proprio: la contemplazione...Giulio Cesare Vanini, che è stato bruciato come eretico, riconosceva la grandezza di Dio contemplando una zolla; altri contemplando il firmamento. Io la riconosco nell'imbecille. Non c'è niente di più profondo, di più abissale, di più vertiginoso, di più inattingibile... SOLO CHE NON BISOGNA CONTEMPLARE TROPPO"
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