Creato da candidatogiganti il 25/04/2009
per una Provincia solidale, democratica, popolare, sviluppo delle isole del lido e pellestrina ORA!

UNITI PER VINCERE VOTA ALBERTO GIGANTI

BOB_1169B

Alberto Giganti alla presentazione della lista con il candidato Presidente Zaccariotto

 

ALBERTO GIGANTI

CANDIDATO NELLA LISTA AMICI POPOLARI - MOVIMENTO POPOLARE VENETO NEL COLLEGGIO LIDO - PELLESTRINA

PER CAMBIARE IN PROVINCIA, PER UN'ALTERNANZA DEMOCRATICA, CONTRO L'ARROGANZA E L'ARROCCAMENTO DEL POTERE.

CAMBIARE ARIA SI PUO'!! DOPO OLTRE 15 ANNI MANDIAMOLI ALL'OPPOSIZIONE!!

SVILUPPO, FAMIGLIA, SOLIDARIETA', AMBIENTE, LAVORO, QUESTI SONO I VALORI IN CUI CREDO.

VOTA E FAI VOTARE GIGANTI ALLA PROVINCIA.

 

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Tre sole idroambulanze con un unico medico d’urgenza che deve servire tre equipaggi

Post n°33 pubblicato il 17 Maggio 2009 da candidatogiganti

Tre sole idroambulanze con un unico medico d’urgenza che deve servire tre equipaggi contemporaneamente per tutto il centro storico e le isole. Questa la situazione operativa dei soccorsi sanitari in città, quando si chiede l’intervento del “118” per soccorrere un paziente.
      Una struttura organizzativa così disegnata non da pochi giorni: sono almeno dodici anni che il Suem in servizio all’ospedale Civile dei santi Giovanni e Paolo si trova con questa carenza di uomini e mezzi. Ai tre equipaggi operativi in laguna, vanno poi aggiunti un medico di pronto soccorso, presente al Lido 24 ore su 24, al punto di primo intervento dell’ex ospedale al mare, e un medico d’urgenza dislocato all’ospedale di Mestre. Non sarà una situazione nuova, ma sicuramente la doppia emergenza in contemporanea, dopo un incidente sulla strada al Lido e un intervento in centro storico che ha richiesto l’uscita del medico, giovedì nel pomeriggio ha mandato in tilt il sistema. E ha riportato d’attualità il dibattito sui trasporti d’urgenza via acqua.
      L’altro giorno si è, quindi, verificata una giornata “nera” sul fronte dei trasporti sanitari d’urgenza. Una lezione che ha fatto capire, ancora una volta, come sia fragile la rete dei soccorsi sull’intero sistema lagunare. A questo va aggiunta la riorganizzazione attuata dal 1° aprile scorso al Lido: dove dal 1 aprile scorso, l’idroambulanza non rimane più ormeggiata, come base operativa al “Nicelli” ma parte dall’ospedale civile, e il medico rianimatore è stato sostituito da un medico d’emergenza. Così l’altro pomeriggio, quando un automobilista è uscito di strada in via Malamocco, è scattata una richiesta d’intervento in codice “giallo” per paziente grave anche se non in pericolo di vita. E’ partita l’idroambulanza, direttamente dall’ospedale civile, ma senza medico a bordo perché l’unico in servizio era già uscito per un intervento precedente segnalato pochi minuti prima.
      «Vi sono tre idroambulanze – spiega il personale del Suem – Se si verificano due chiamate contemporanee in codice rosso, il medico monta con l’equipaggio che deve raggiungere il paziente segnalato più grave, mentre per il secondo si muove un’idroambulanza senza medico a bordo». La seconda equipe, come per l’incidente di giovedì pomeriggio al Lido, è formata da un infermiere professionale, due portantini e l’autista. «Personale che – riprendono dal Suem – è comunque sempre in grado di mettere il paziente in protezione fino all’arrivo in ospedale dove riceverà l’assistenza necessaria. Non è compito del medico rinimatore fare questo tipo di interventi e montare sulle ambulanze, anche se questo è avvenuto in passato, l’emergenza va trattata dal medico d’urgenza: uno per tutto l’ospedale civile e quindi il centro storico (ma anche le isole, Murano, Pellestrina, Burano e Sant’Erasmo ndr). Il medico sale a bordo solo quando lo richiede l’emergenza, e cioè per chiamate in codice rosso o giallo e non in tutte le chiamate. Altrimenti lascerebbe il rischio di una scopertura, nel caso arrivasse un caso grave».

 
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