Creato da: ilredegliuomini il 02/11/2005
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Kuwait City - Desert Storm 2

Post n°32 pubblicato il 06 Novembre 2005 da ilredegliuomini

...i ricordi mi iniziarono a ritornare in mente, non so se questo accadde prima di arrivare a terra, oppure fu un sogno che iniziò dopo che a terrà svenni, a causa dell'urto violento contro un masso.

Il primo colore che vidi era il giallo, il giallo di una maglietta attillata, portata con una gonna molto corta che aveva come accessorio delle bretelline sottili e aderenti. Queste mettevano ancora più in risalto le sue forme. Quella sera di metà settembre alla festa in paese, Alba Chiara era la più bella. Mamma mia quando l'ho vista che tonfo al cuore, non l'avevo mai vista cosi. Per lei quella sera cantai sul palco dove si esibivano tutti i gruppi locali. Le dedicai "Guarda la'". Ricordo l'emozione, tutti la guardavano e lei era solo per me, le parole della canzone erano per lei e quella sera era come se ci fossimo solo noi due. Era biondo anche il colore dei suoi capelli, sempre lunghi, sempre curati, sempre bellissimi. Alba Chiara non aveva il timore di bagnarli con la pioggia, non aveva paura di lasciarli al vento, lei sapeva che sarebbero sempre ritornati stupendi, ma erano stupendi anche bagnati dalla pioggia, ed erano stupendi anche mossi dal vento.

Il secondo colore che vidi fu l'azzurro dei suoi occhi, quell'azzurro che per me la faceva diventare la regina quando quell'estate nuotavamo nelle acque dell'Egeo. Eravamo entrati in acqua da quel piccolo piroscafo di turisti, piroscafo che non si curò di noi e si spostò verso riva di almeno un chilometro. Io e Alba Chiara ci guardammo e senza parlare iniziammo a nuotare e felici di essere insieme raggiungemmo la nave. Si, Alba Chiara è l'unica donna che conosco che potrebbe immergersi con me e nuotare con le orche, penso proprio di si. Azzurri erano anche i colori della nostra camera da letto, quanti ricordi che ho in questo momento, e quanto mi manchi Alba Chiara.

Questa guerra finirà e io ritornerò, si ritornerò.

 
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Cananno

Post n°31 pubblicato il 06 Novembre 2005 da ilredegliuomini

...arrivammo in quel luogo che Filippo non ci aveva voluto svelare cosa fosse, i taxi si fermarono davanti all'ingresso e appena sceso ebbi subito chiaro di che cosa si trattasse. Lui entrò per primo e poi ad uno ad uno anche noi. Avevo di fianco a me Cananno che stranamente mi dava l'idea di essere molto insicuro in quella circostanza. Entrammo per ultimi, il buio all'interno illuminato da pallidi lampioncini, metteva in evidenza almeno quattro pianerottoli di scale, e dalla mia posizione potevo distingure un numero enorme di donne tutte affacciate a guardare, tutte nude, tutte pronte. All'improvviso Filippo urlo' dalla cassa che si trovava qualche gradino più su a destra dell'ingresso "Cosa fate li, cagate 50 marchi che ci andiamo a divertire." La situazione si faceva tragica, Cananno mi stava per collassare di fianco. Presi coraggio, e con la mia voce angelica gli risposi "Scusami Filippo, non vorrei sembrarti bigotto, ma a me piace l'intimità". Presi Cananno sotto braccio e lo riportai in albergo.

 
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13-07-90 ore 15.47 

Post n°30 pubblicato il 06 Novembre 2005 da ilredegliuomini

La magia di quel giorno iniziò a farsi sentire subito.
Eravamo alloggiati all'albergo Appennino.
La città si stava riempiendo.
In una gelateria Vittorio chiede una granatina mezza limone e mezza menta.
Non l'abbiamo risponde il gestore.
Mi dia una granatina alla menta per favore.
Mi dia una granatina al limone per favore.
Mi dia un bicchiere grande per favore.
Vittorio fece il mix davanti agli occhi del gestore.
Fu un grande!!!
...

 
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Alba Chiara

Post n°29 pubblicato il 06 Novembre 2005 da ilredegliuomini

E' alcuni giorni che ho in mente questo e ora lo scrivo:

Io - Lei

Peter Pan  - Wendy
Gandalf - Galadriel
Phill Fog - Miss Auda
Piccolo Principe - Volpe
Uomo di latta - Dorothy
Volpe - Gatto

Quante altre volte abbiamo indossato costumi, quante volte abbiamo scritto insieme copioni, quante volte abbiamo recitato parti per insegnare una morale.

Perchè amore non siamo stati capaci di trasformare in favola la nostra vita?

Quando ti guardo negli occhi vedo gli anni passati assieme e mi ricordo solo le cose belle. Sono tante sai.

Ciao Alba Chiara

 
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Batman

Post n°28 pubblicato il 06 Novembre 2005 da ilredegliuomini
Foto di ilredegliuomini

Da bambino ho sempre desiderato essere un supereroe.
Quello che attirava di più la mia fantasia era Batman.
Con tutte le sue attrezzature, Batmobile, Batplano, Bat.... Bat.
Quanti viaggi che mi facevo, e nel mio piccolo pensavo che solo quello fosse il modo di diventare il paladino della giustizia.
Una volta con la mia "Batmobile" inseguii dei ladri che avevano rubato da una macchina, li presi.
Più o meno in incognito svolsi alcune azioni di "Intelligence", ma non ero capace di volare.
Questo era il mio cruccio più grosso. Sempre con i piedi per terra, cazzo!!! Io volevo volare!!!!

 
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E anche quelli come me...

Post n°27 pubblicato il 06 Novembre 2005 da ilredegliuomini

... nè patria nè bandiera
che nei centri occupati, non vi fanno entrare
c'è poesia nei vostri occhi liberi e perdenti
benvenuti alla fiera dei buoni sentimenti

E anche quelli come me, nè patria nè bandiera
che riescono però a commuoversi ancora
a uno sguardo di ragazza dai seni prorompenti
benvenuti alla fiera dei buoni sentimenti

 
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Presentazione Meglio tardi che mai!!!

Post n°26 pubblicato il 06 Novembre 2005 da ilredegliuomini

Leggendo questo blog forse potrete pensare di conoscere il personaggio che si descrive. In realtà l’uomo più furbo del mondo non ha sosia o persone che gli assomigliano. Lui è unico ed irripetibile. Leggendo questi post, forse potrete avvicinarvi a lui, capirlo, e forse volergli bene. Lui sicuramente, a modo suo ve ne vuole.

Questo che vi dico non è un valore in assoluto, però ha un certo fondamento di verità. Quando un uomo si crede furbo, anzi il più furbo, probabilmente non ha ben chiaro il concetto di furbizia. Il nostro personaggio pensa proprio questo di se stesso.

Ora, per come ne sono capace, e per come conosco la sua storia, ve la racconterò. Siete pronti? Bene! Incominciamo.

 
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Vent'otto

Post n°25 pubblicato il 05 Novembre 2005 da ilredegliuomini

Nel messaggio precedente mi sono accorto che ho scritto 28 come vedete nel titolo, non l'ho corretto perchè è veramente un'errore grave. Mamma mia che vergogna

 
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Io e l'esoterismo (1)

Post n°24 pubblicato il 05 Novembre 2005 da ilredegliuomini

Nell’autunno del 1990 si stava realizzando ciò che tanti anni prima mi era stato predetto.

Era successo nel 1978, avevo sedici anni ed era un’estate gioiosa e spensierata, passata con gli amici, e per la prima volta con lunghe nottate davanti alla televisione a guardare i mondiali di Argentina.

Quella era una scusa buona per non tornare a casa alla sera e rimanere a dormire da qualcuno.

Ricordo una notte che, mentre noi guardavamo la partita, la mamma di Antonio assisteva la povera cagna che diede alla luce ben dieci piccoli. Tutti bellissimi e tutti diversi uno dall’altro.

Con i miei amici guardavamo la partita e facevamo il tifo per i nostri campioni, Paolo Rossi era già un gran giocatore e speravamo che la squadra potesse darci maggiori soddisfazioni.

Mentre parlavamo di tante cose, l’argomento principale erano le ragazze e il sesso. Tutti raccontavano delle proprie esperienze, ed io, che non ho mi avuto piacere di raccontare le mie cose stavo zitto ed ascoltavo.

Ho sempre dato l’impressione di avere poca esperienza, in parte era vero, ma principalmente mi piaceva rimanere con quell’alone di mistero che lasciava presagire chissà che cosa.

Forse perché non ho mai contribuito a mettere in comune queste e altre cose, ho perso tutti quegli amici di allora, ma a pensarci bene, non ne sento la mancanza.

Quello che non volevo si sapesse era come io mi comportavo con le ragazze. Io mi sentivo unico e speciale, e non volevo che questo mio “stile” venisse copiato.

Parlo di “stile” ora, dopo tanti anni, ma allora non sapevo che cosa era, fatto sta che io mi rendevo conto di essere speciale. Quello era il mio piccolo segreto.

Quell’estate, oltre ai mondiali di calcio, per arrivare a fare mattina era nata una mania abbastanza singolare tra di noi, era la voglia incredibile e strana di fare delle sedute spiritiche.

Io non ci credevo allora, e ciò che vi racconto mi stupisce ancora adesso.

Una notte avevamo preparato il solito tavolo con un cartellone su cui erano scritte tutte le lettere dell’alfabeto. Il gioco consisteva nel mettere un piattino piccolo rovesciato sul tavolo e quindi noi tutti vi ponevamo sopra l’unghia del dito indice della mano destra.

Si aspettava cosi che lo “spirito” si facesse vivo e iniziasse ad animare il piattino.

Con un po’ di invocazioni lo spirito si faceva vivo e dopo avere fatto girare in modo incontrollato il piattino e di conseguenza anche le nostre mani, si fermava e iniziava a rispondere alle nostre domande.

Cosa muovesse il piattino non lo so. In principio pensavo fosse uno di noi. Io scrutavo lo sguardo di tutti, per vedere chi, sotto l’aria di serietà e impressione per ciò che si stava verificando, nascondesse il sorriso di chi prende in giro gli altri.

Le domande erano le più varie e ad una lettera alla volta arrivavano le risposte, puntuali e anche abbastanza azzeccate.

Dopo qualche seduta eravamo consapevoli di avere qualche piccolo potere paranormale, e quindi iniziammo a fare degli esperimenti.

Quella notte provammo chi aveva più poteri degli altri.

L’idea ci era venuta prima di riunirci intorno al tavolo, e consisteva nel togliere il dito a turno in modo da capire se vi era un calo di energia e chi dava l’energia per muovere il piattino.

In pratica volevamo capire chi era collegato.

Lo stupore di tutti e di conseguenza il mio spavento fu dato dal fatto che quando io toglievo il dito il piattino si fermava, mentre quando qualcun altro lo toglieva il piattino continuava a muoversi.

Mi rendo conto ora che per i miei amici fu un po’ come darmi la vittoria, ma ad un certo punto tutti tirarono via il loro dito lasciandomi da solo e il piattino su cui era appoggiata delicatamente solo l’unghia del dito indice della mia mano destra, continuava a girare.

Rimanemmo cosi soli io e lui.

Quello fu il primo vero grande spavento della mia vita, la prima vera volta di fronte all’ignoto.

Cosa può fare un ragazzino di sedici anni di fronte ad una cosa simile? Io curiosamente gli chiesi del mio futuro. Mi rendo conto ora che una domanda peggiore non l’avrei potuta fare. Perché è giusto che ognuno si costruisca il futuro come vuole e che niente e nessuno condizioni le proprie scelte. Io non fui cosi intelligente quella volta e il piattino mi diede le sue risposte.

La scuola bene, gli affetti non tanto importanti e significativi, e per quello che riguardava il lavoro mi disse che a vent’otto anni avrei perso tutto quello che avevo.

Al leggere quelle cose tirai via il dito dal piattino e corsi ad accendere la luce.

I miei amici non compresero molto la mia reazione, ma si trattava della mia vita, e a loro cosa importava?

Io non volli più fare sedute e i miei amici senza di me non furono più in grado di farle.

Devo dire che questo nostro piccolo segreto non fu mai reso noto ad altri e per questo non posso fare altro che ringraziarli.

Per ciò che riguarda me, cercai di dimenticare, ma immancabilmente quando ero in difficoltà e le cose non andavano come avrei voluto mi ritornava in mente quella notte e ciò che il piattino mi aveva scritto.

Devo ammettere che negli anni successivi cercai di emergere in tutti i modi e forse quella premonizione fece si che il mio carattere si modificasse.

Io sono sempre stato un bambino permaloso, non sono mai stato un leader, ero considerato intelligente, ma non forte di carattere.

Senza confrontarmi con nessuno e da solo con me stesso cambiai, mi trasformai in un Marco diverso da quello che gli altri avevano conosciuto, mi posi degli obiettivi cercando di essere pronto alla scadenza.

Dal Marco che fino ad allora era sempre rimasto nell’ombra diventai un Marco intraprendente con tanta voglia di fare e con tanta voglia di successo.

Cosi fu, mi diedi da fare tantissimo, e appena diplomato trovai subito un lavoro, purtroppo provvisorio perché avrei poi fatto il militare, ma che mi diede tante soddisfazioni e mi fece capire come il mondo del lavoro era diverso dalla scuola e come avrei dovuto prepararmi per entrarvi con onore una volta ritornato da militare.

Infatti fu cosi, il lavoro che trovai appena tornato da militare mi diede da subito tante soddisfazioni, mi venne affidato un ruolo di grande responsabilità e la mia posizione divenne molto prestigiosa.

Gli spettri di quel futuro incerto si stavano lentamente dissolvendo e io avevo incominciato a non pensarci più. Effettivamente la mia vita sembrava bella spianata davanti a me tanto da farmi pensare che quello che mi era stato predetto quella notte fosse tutto frutto di pura e semplice fantasia.

Le cose però non andarono sempre bene, e con il mio superiore diretto ad un certo punto nacquero dei dissapori, lui vide nella mia brillantezza un pericolo per la sua posizione e io ingenuamente caddi in una trappola architettata dalla sua maggiore esperienza e realizzata grazie alla mia irruenza giovanile.

Fui costretto, anche senza una alternativa, a dimettermi, avevo appena compiuto vent’otto anni.

Che potevo dire, che lo sapevo?

Cosa avrei potuto fare perché non accadesse?

Non avevo risposte e avevo solo tanti interrogativi.

 
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Le cose semplici

Post n°23 pubblicato il 05 Novembre 2005 da ilredegliuomini

Mi capita sempre più spesso di parlare con persone che non vedono uno sbocco nella propria situazione. Per me, che a volte non sono immune a questo, mi piace ricordare questi passi di S. Francesco e per voi perchè possano darvi un piccolo consiglio su come affrontare la vita.

  1. Ogni uomo semplice,
    porta in cuore un sogno,
    con amore ed umiltà
    potrà costruirlo
    Se con fede tu saprai
    vivere umilmente,
    più felice tu sarai
    anche senza niente
    Se vorrai ogni giorno,
    con il tuo sudore
    una pietra dopo l'altra
    alto arriverai

  2. Nella vita semplice
    troverai la strada
    che la calma donerà
    al tuo cuore puro
    sono quelle che alla fine
    sono le più grandi
    Dài e dài ogni giorno
    con il tuo sudore
    una pietra dopo l'altra
    alto arriverai.

 
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