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Post n°41 pubblicato il 05 Febbraio 2009 da L_irrequieto
"Segua quella macchina" è la classica frase da film poliziesco; generalmente si segue una macchina perchè a bordo c'è qualcuno "sospetto" sul quale si sta indagando; se si sapesse dove il "sospetto" fosse diretto, che bisogno ci sarebbe di seguirlo? Ora, ve l'immaginate che per legge non si possa seguire nessuno che si deve incontrare con un magistrato, con un rappresentante dei servizi segreti, con un parlamentare, un'alta carica istituzionale in generale? Domanda banalissima: ma se devo seguire un "sospetto" per sapere dove va, come faccio a sapere con certezza che non incontrerà nessuno che abbia a che fare coi sopracitati ambienti? L'affaire Genchi però, ci porta anche a conoscenza di buone notizie, 5 milioni di italiani sono stati "spiati" da Genchi, un italiano su 10 è stato oggetto delle attenzioni di Genchi e quindi "spiati"; e io che pensavo fossimo tenuti tutti sotto'occhio (e non solo); vero è che meno di due annetti fa c'erano oltre 70 milioni di sim attive in Italia e ceh chi deve fare qualche marachella ha in genere più sim attive, basti pensare che i ragazzini delle medie ne hanno due ma per contro, mia nonna non ne ha nemmeno una. Certo che in mezzo alla confusione degli eventi, qualche giornale non aiuta certo a capire le cose; evidentemente ci sarà qualche linea editoriale un pò confusa ma, se non si riesce a cambiare linea editoriale, che si cambi almeno il tipo di carta. |
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La sicurezza del potere si fonda sull'insicurezza dei cittadini
Leonardo Sciascia
Esiste “un rapporto diretto, e anche statisticamente significativo, fra reddito pro capite e livello dei diritti e della libertà politica.”
Jean-Paul Fitoussi - “La democrazia ed il mercato”
Costituzione della Repubblica Italiana
Art. 36.
"Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa..."
Forse, l’articolo 36 della Costituzione era stato pensato e scritto per evitare che redditi e salari da fame portassero ad una regressione della libertà politica e quindi della democrazia.
PREMESSE
OLIGARCHIA ITALIA
QUEI DEPUTATI IGNORANTI
(E SCELTI MALE)
“La colpa è di Fini. Non di Fini Giuseppe, Forza Italia, professione dirigente, convinto che il Darfur sia un frenetico stile di vita. Di Fini Gianfranco (An), e poi di Casini Pierferdi (Udc), Fassino Piero (Ds), Rutelli Francesco (Dl) e ovviamente di Berlusconi Silvio e Prodi Romano; più alcuni altri. Perché — ammissione di Goffredo Bettini, senatore Ds molto potente a Roma—la composizione di questo Parlamento è stata decisa da una ventina di persone. La riforma elettorale-proporzionale- berlusconiana ha aiutato parecchio; anzi è stata una tentazione. In cui i leader sono caduti stilando le liste; e molto peccando in omissione di selezione di personale politico decente. O almeno che segua il telegiornale. O anche che legga i giornali e qualche libro, guardi i tiggì, e pazienza se ogni tanto si fa una canna, o peggio….”
Tratto da::«Darfur? Sono cose fatte in fretta» - Corriere della Sera, 12 Ottobre 2006
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