Un blog creato da L_irrequieto il 04/12/2007

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Post N° 24

Post n°24 pubblicato il 07 Novembre 2008 da L_irrequieto

Strasburgo

E l' Europa boccia le 65 ore

(I.C.) La commissione per gli affari sociali dell' Europarlamento ha bocciato con una larga maggioranza la direttiva che porta l' orario massimo di lavoro fino a 60-65 ore settimanali e ha riportato il limite a 48 ore. Si rende così necessario un nuovo negoziato con il Consiglio dei ministri dell' Ue, che aveva appoggiato la possibilità per i Paesi membri di allungare l' orario. C' è tempo fino alla sessione di dicembre, quando è in programma il voto dell' Aula, decisivo perché questa direttiva deve essere approvata con la decisione comune dei governi e degli eurodeputati. I sindacati europei hanno già annunciato una manifestazione a Strasburgo per il giorno prima del voto.

Caizzi Ivo

Pagina 33
(6 novembre 2008) - Corriere della Sera

………………………………………………………………….

E bravi, alla chetichella, lontani da occhi indiscreti, volevano alzare l’orario di lavoro a 65 ore settimanali; la UE si sta rivelando sempre più una struttura di burocrati al soldo dei poteri forti che esercitano le loro pressioni “legalmente” attraverso i lobbisti; la UE si sta rivelando sempre meno democratica ed il modo in cui è stato approvato il trattato di Lisbona ne è la riprova; tira sempre più aria di regime “capitalstalinistico”; bisogna restituire l’Europa ai  cittadini europei prima che sia troppo tardi.

 
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La sicurezza del potere si fonda sull'insicurezza dei cittadini

Leonardo Sciascia

 

Esiste “un rapporto diretto, e anche statisticamente significativo, fra reddito pro capite e livello dei diritti e della libertà politica.”
Jean-Paul Fitoussi - “La democrazia ed il mercato”

Costituzione della Repubblica Italiana
Art. 36.


"Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa..."


Forse, l’articolo 36 della Costituzione era stato pensato e scritto per evitare che redditi e salari da fame portassero ad una regressione della libertà politica e quindi della democrazia.

 
 
 
 
 
 
 

PREMESSE

OLIGARCHIA ITALIA

QUEI DEPUTATI IGNORANTI

(E SCELTI MALE)

“La colpa è di Fini. Non di Fini Giuseppe, Forza Italia, professione dirigente, convinto che il Darfur sia un frenetico stile di vita. Di Fini Gianfranco (An), e poi di Casini Pierferdi (Udc), Fassino Piero (Ds), Rutelli Francesco (Dl) e ovviamente di Berlusconi Silvio e Prodi Romano; più alcuni altri. Perché — ammissione di Goffredo Bettini, senatore Ds molto potente a Roma—la composizione di questo Parlamento è stata decisa da una ventina di persone. La riforma elettorale-proporzionale- berlusconiana ha aiutato parecchio; anzi è stata una tentazione. In cui i leader sono caduti stilando le liste; e molto peccando in omissione di selezione di personale politico decente. O almeno che segua il telegiornale. O anche che legga i giornali e qualche libro, guardi i tiggì, e pazienza se ogni tanto si fa una canna, o peggio….”

Tratto da::«Darfur? Sono cose fatte in fretta» - Corriere della Sera, 12 Ottobre 2006

 
 
 
 
 
 
 

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