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Post N° 24

Post n°24 pubblicato il 07 Novembre 2008 da L_irrequieto

Strasburgo

E l' Europa boccia le 65 ore

(I.C.) La commissione per gli affari sociali dell' Europarlamento ha bocciato con una larga maggioranza la direttiva che porta l' orario massimo di lavoro fino a 60-65 ore settimanali e ha riportato il limite a 48 ore. Si rende così necessario un nuovo negoziato con il Consiglio dei ministri dell' Ue, che aveva appoggiato la possibilità per i Paesi membri di allungare l' orario. C' è tempo fino alla sessione di dicembre, quando è in programma il voto dell' Aula, decisivo perché questa direttiva deve essere approvata con la decisione comune dei governi e degli eurodeputati. I sindacati europei hanno già annunciato una manifestazione a Strasburgo per il giorno prima del voto.

Caizzi Ivo

Pagina 33
(6 novembre 2008) - Corriere della Sera

………………………………………………………………….

E bravi, alla chetichella, lontani da occhi indiscreti, volevano alzare l’orario di lavoro a 65 ore settimanali; la UE si sta rivelando sempre più una struttura di burocrati al soldo dei poteri forti che esercitano le loro pressioni “legalmente” attraverso i lobbisti; la UE si sta rivelando sempre meno democratica ed il modo in cui è stato approvato il trattato di Lisbona ne è la riprova; tira sempre più aria di regime “capitalstalinistico”; bisogna restituire l’Europa ai  cittadini europei prima che sia troppo tardi.

 
Rispondi al commento:
ladestracalolzio
ladestracalolzio il 10/11/08 alle 19:42 via WEB
Ma già l'anno passato, prima del referendum, mi dicevano a Dublino e dintorni (ci ho soggiornato per sei mesi) che loro, come noi del resto, non volevano più stare in Europa per vari motivi. Soltanto che loro avrebbero un giorno potuto dire "EU go home!", mentre a noi, dicevano loro sarà la Eu a dirci "Italy go home!". Almeno... fosse così, visti i risultati.
 
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La sicurezza del potere si fonda sull'insicurezza dei cittadini

Leonardo Sciascia

 

Esiste “un rapporto diretto, e anche statisticamente significativo, fra reddito pro capite e livello dei diritti e della libertà politica.”
Jean-Paul Fitoussi - “La democrazia ed il mercato”

Costituzione della Repubblica Italiana
Art. 36.


"Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa..."


Forse, l’articolo 36 della Costituzione era stato pensato e scritto per evitare che redditi e salari da fame portassero ad una regressione della libertà politica e quindi della democrazia.

 
 
 
 
 
 
 

PREMESSE

OLIGARCHIA ITALIA

QUEI DEPUTATI IGNORANTI

(E SCELTI MALE)

“La colpa è di Fini. Non di Fini Giuseppe, Forza Italia, professione dirigente, convinto che il Darfur sia un frenetico stile di vita. Di Fini Gianfranco (An), e poi di Casini Pierferdi (Udc), Fassino Piero (Ds), Rutelli Francesco (Dl) e ovviamente di Berlusconi Silvio e Prodi Romano; più alcuni altri. Perché — ammissione di Goffredo Bettini, senatore Ds molto potente a Roma—la composizione di questo Parlamento è stata decisa da una ventina di persone. La riforma elettorale-proporzionale- berlusconiana ha aiutato parecchio; anzi è stata una tentazione. In cui i leader sono caduti stilando le liste; e molto peccando in omissione di selezione di personale politico decente. O almeno che segua il telegiornale. O anche che legga i giornali e qualche libro, guardi i tiggì, e pazienza se ogni tanto si fa una canna, o peggio….”

Tratto da::«Darfur? Sono cose fatte in fretta» - Corriere della Sera, 12 Ottobre 2006

 
 
 
 
 
 
 

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