Creato da Elisewin_crw il 07/12/2007
Forse il mondo è una ferita che qualcuno sta ricucendo...
 

 

Oggi  è quel genere di oggi che non vorresti arrivasse

Post n°8 pubblicato il 14 Febbraio 2008 da Elisewin_crw

L'ho trovato mentre se ne stava tranquillo e pacifico alla luce del web.
Non è stato un caso.
Non lo è mai. Lo trovo perchè lo cerco.
Lo cerco perchè qualcosa è risorto, quella sera.
Qualcosa risorge sempre, quando lo rivedo.
Ciao, sei sempre tu.
Con tutti i tuoi dubbi, con tutti i tuoi perchè e le domande che ti fai, sulla vita che avrai.
E il futuro, che chissà dove porta.
Non sei mai in nessun posto.
Questo non mi mi piace.
Anzi, il contrario, lo amo. Così non dovrò ancora piangere.
Sig. Rail, ti presento l'uomo che amo.
E' un chitarrista satanista. Ha la faccia di un ragazzino inquieto e il sorriso imbronciato di chi finge, ogni giorno, di avere dei problemi che gli tengono occupato il cervello.
E invece sai, è solo lui. Che non sa chi è.
Io rappresento qualcosa che potrebbe metterlo a confronto con se stesso.
E' per questo che ha scelto di tradirmi, quella notte, con la bassista del suo gruppo.
Li ho trovati tra le nostre lenzuola.
Ha detto - scusami . E poi - non ti merito.
Ha detto - sei speciale - con lei non significa niente.
Ma sono rimasti insieme per mesi.
Questo sai, brucia. E fa male, ma sottilmente male.
Come quando vorresti che la fine arrivasse proprio allora, che sembra il momento giusto. Come quando vorresti fargliela pagare con l'assenza.
E l'assenza è solo un'assenza di senso che non ha speranze.
Perciò stanotte non farò l'amore che con il ricordo di noi due.
Che non può più essere.

 
 
 

So che ci sono gli angeli. E nessuno sparisce per sempre.

Post n°7 pubblicato il 08 Febbraio 2008 da Elisewin_crw

Sai, da piccola - dicevano - avevo una fervida immaginazione.
Inventavo mondi paralleli e riuscivo ad infilarmi nelle situazioni più assurde.
Nessuno si preoccupava dei miei silenzi prolungati, fino a che un giorno tirare in ballo la fantasia non è più bastato.
Ti racconto la mia storia.
Lo faccio adesso, perchè tra non molto non potrò più farlo.
Era un'estate da montagna e noi eravamo in una casa presa in affitto.
Io non me lo ricordo, ma mi hanno raccontato tutto per filo e per segno.
Sembrava che io avessi la vocazione a gironzolare per le stanze in eplorazione e che un paio di volte mi abbiano ritrovata computa e attenta  a chiacchierare, secondo mia madre con la parete, secondo me con un signore vestito di grigio.
Magari era solo un gioco innocente, ma per non sbagliare si fecero i bagagli in 15 minuti e i dubbi di mia madre furono lasciati lì.
Ogni tanto penso, visto come sono andate le cose, che se avesse potuto avrebbe lasciato lì anche me.
Comunque è cominciato così.
Anche se per me il vero inizio è stata la morte di mia nonna.
Avevo 9 anni e lei era in ospedale da un po' e da qualche giorno non era più andata a trovarla.
La notte in cui è morta l'ho sognata.
E abbiamo parlato.
Succede a tanti, lo so, quando le persone molto amate scompaiono.
Però lei è rimasta.
Io non so dove si va quando si muore, però so che almeno un po' si resta, e talvolta la sensazione è che alcuni scelgano di restare nel salotto di casa mia.
La realtà è molto sfaccettata ed io sono una persona che fa fatica a giustificare certi avvenimenti.
Del resto, sembro avere un'esistenza normale e non mi presento mai dicendo: "ciao, sono Elisewin, ho 21 anni, sto per laurearmi in psicologia, faccio la pianista. Segni particolari: due tatuaggi. Ah, dimenticavo, sento le voci".
Però è così.
Come non dico che capto le presenze e che le luci di casa a volte impazziscono.
Le prime volte che hanno iniziato ad accendersi e spegnersi da sole, a parte la sottile sensazione di disagio, non ho pensato di essere finita dentro un film.
Mi sono stupita, ma ho accantonato il file e l'ho zippato nel cervello.
Poi, diventa questione di abitudine.
Adesso comunicare con mia nonna fa parte della mia vita.
Come sapere cose che gli altri non sanno, ricordare episodi che non dovrei conoscere o avere intuizioni che poi si avverano.
Anni fa pensavo che fosse così per tutti.
Poi ho capito che le persone hanno percezioni differenti.
Io non avevo chiesto segni, anche perchè nel mio caso sono arrivati da soli a scansire le fasi della vita.
Ci sono stati periodi particolarmente complicati, quando ho saputo dell'incidente.
La mattina in cui è successo avevo appena messo giù il telefono e le luci di casa sono impazzite.
Dov'ero io lampeggiavano come un albero di Natale.
In qualunque stanza andassi.
Dopo mezz'ora è tornato tutto normale ed è arrivata la telefonata che mi dava la notizia.
Ma io lo sapevo e l'ho sempre saputo.
Nel Medioevo mi avrebbero bruciata.
Per niente.
Perchè - è questa la cosa difficile da accettare - saperlo non cambia mai le cose, non impedisce a chi ami di morire.
E' solo il dopo che è diverso.
A parte il dolore.
Sono una privilegiata perchè ce l'ho accanto.
Non le chiedo dov'è, perchè certe regole non vanno infrante, ma è bello sentirla.
Com'è bello sapere che qualunque cosa mi accadrà, non finirà tutto.

 
 
 

Era qualcosa come due cose che si toccano.

Post n°6 pubblicato il 28 Dicembre 2007 da Elisewin_crw

Sono innamorata di un chitarrista satanista e sconosciuto.
Non so chi sia, né da dove venga.
Gli ho solo sottratto gli occhi mentre mi guardava, catturato dalla luce rossa che involontariamente sembravo emanare.
Allora ero collegata a spessi tubi per la respirazione e tutto quello che mi teneva in vita era una sostanza bianco latte dalle portentose proprietà.
Mi ha richiamata dall’interno, corrompendomi nel derma, fin dentro i tessuti, attraverso il sangue.
Proprio mentre mi accingevo a varcare la soglia sospesa, salutata dai miei defunti.
Aveva il viso d’angelo e brandiva una croce capovolta.
Sorridergli è stata la prima cosa che ho fatto dopo mesi di incoscienza.
Perderlo, l’ultima della mia vita fin'ora.

 
 
 

...io in realtà dovevo essere una farfalla notturna...

Post n°5 pubblicato il 18 Dicembre 2007 da Elisewin_crw

Lo trovo intorno e non gli parlo.
Lo guardo passare e non dico.
E' la mia tecnica di sopravvivenza, l'unico tentativo possibile per non ricadere nella trappola sistematica delle sue lusinghe artefatte e delle mie illusioni distorte.
Non lo voglio. Lo pretendo.
Ma lascio che vada dove ha deciso di andare. Senza di me.
Nel turbine delle sue insolenze, a stretto contatto con i desideri che deve ancora realizzare e per i quali non ci sarebbe speranza. Con me.
Se non dovessi guarire andrò dove vanno i corvi.
Mi piacerà guardare il mondo dall'alto.
Sembrerà tutto migliore di quanto non sia.
Del resto nessuno ha mai detto dovesse essere facile. Vivere.

 
 
 

Esiste ancora. E non passa.

Post n°3 pubblicato il 14 Dicembre 2007 da Elisewin_crw

Da quando sono nascosta qui dentro la vita scorre frenetica.
Altrove, nel tempo, ho incontrato qualcuno che mi ha fatto battere il cuore.
Ma è stato anni fa.
Per lui ho rinunciato ad una vita che mi rendeva felice, ma non me ne sono pentita, nè lo sarò mai.
Perchè la voglia di lui era più forte di qualsiasi felicità apparente.
Ha lasciato che me ne innamorassi e poi è scomparso, come fanno gli uccelli notturni al mattino.
Torno a pensarlo ogni volta che la vita rallenta.
Vorrei che arrivasse col sole e dicesse: è  te che voglio.

 
 
 
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