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Rotaie

Post n°6 pubblicato il 10 Marzo 2007 da LoisAnne


E aspetto quel
treno. Con questa valigia riempita di speranze ed illusi
oni. Lo sguardo
che corre lungo le linee parallele del binario verso l'infinito, mentre
un volantino pubblicitario svolazza, sospinto dal vento sui sassi scuri
e sporchi. E penso. All'ombra della stazione. Coi suoi muri grigi di
fumo e vapore che assistono alle corse e alle attese di mille persone.
Indifferenti e freddi. Vite che si incrociano, si mischiano nei
sottopassaggi, davanti all'edicola o dentro al bar. Al calore di un
caffè veloce, nelle grossolane tazzine bianche. Destini che si sfiorano
indifferenti, si toccano un attimo per poi lasciarsi per sempre. Le
voci e i rumori che rimbombano amplificati dai grandi spazi, che sanno
di vuoto. Di solitudine. Tra bagni ingialliti, non solo dal tempo, e
sporcati dalle scritte volgari di tifosi o di anime sole in cerca di
compagnia. Tra luci al neon traballanti ed incerte. Tra marmo lucido e
scivoloso. E li vedo passare quei vagoni stipati di pendolari, studenti
e turisti che si perdono tra andate e ritorni. Nella loro quotidiana
attesa scandita da fermate e ritardi. Appesa alle lancette del grande
orologio centrale. Esistenze fatte di partenze e di arrivi. Di ieri già
vidimati e domani da obliterare. A volte silenziosamente persi nei loro
pensieri o nelle pagine di un giornale, altre volte vocianti e rumorosi
nei giovani branchi o nelle comitive festose. E' tutto un contrasto. E'
tutto uno strano scambio. Come la malinconia e la tristezza racchiusa
nell'ultimo addio che precede una partenza, che si specchia con
l'ansioso e caldo abbraccio che accoglie l'arrivo. Ma io so quanto amo
viaggiare in treno. Lasciandomi affondare nei sedili, scrutando
indifferente i volti degli inconsapevoli compagni di viaggio. Mentre
leggono, mentre mangiano, mentre telefonano o guardano dal finestrino.
Volti sconosciuti che diventano, in poco tempo, così familiari.
Cogliendo incantata paesaggi che sfuggono in migliaia di linee
colorate. Dondolando nelle rotaie, in quell'incessante rumoreggiare
ritmico, che mi prende i pensieri per mano e mi culla la mente. E il
cuore. E aspetto quel treno. Per non lasciarlo scappare. Per non
perdermi quell'occasione che potrebbe non ripassare più. Locomotive per
sogni di 1° classe e di sola andata. E aspetto...con questa valigia
riempita di speranze ed illusioni.


Mi ritorni in mente...

 
 
 

Un amico

Post n°5 pubblicato il 10 Marzo 2007 da LoisAnne


L'ho scorto nei
suoi oc
chi. Non è sempre così piacevole saper vedere dietro le
apparenze. Riuscire a spostare il bordo della maschera per scoprire il
vero volto che sotto si cela. Tradurre le parole dalle inclinazioni,
dal tono, per leggere il messaggio che, disperato, tenta di farsi
comprendere. Lo chiamano intuito. Mi è bastato vederlo. Pochi istanti,
un "ciao, come va?" pronunciato con quotidiana abitudine. Come il suo
"bene, grazie" altrettanto scontato. Ma che non andava bene l'ho scorto
nei suoi occhi. Ho visto il disperato desiderio di farmelo capire che
si aggrappava ansante nel suo sguardo sfuggente. Quell' "ascoltami"
fremente nell'indecisione di un attimo che graffiava le parole, le
strappava, nel tentativo di condurle nella giusta direzione. E' bastato
poggiargli una mano sulla spalla e chiedergli "sicuro ?" per spezzare le
sbarre di quella gabbia. Per liberare quell'emozione in apnea con la
lancetta delle bombole da un bel pò sul rosso. E' bastato perchè lui
capisse che c'ero. E c'ero per ascoltarlo. Per lasciargli sfogare quello
che lo soffocava. Per dargli conforto. Calore. Il blocco di gelo che lo
riempiva si è sciolto in mille lacrime che gli hanno gonfiato gli occhi. Gli tremava la voce al passaggio di quel cazzo di noie. Un passo. Mi
sono avvicinata. Quasi per fargli sentire che c'ero anche fisicamente.
Ho calmato i suoi accessi nel mio abbraccio stretto ed invitante. Ho
esorcizzato i suoi demoni assorbendo quello che mi raccontava. In
silenzio. Nessun commento....E così siamo stati interrotti. Prima che
potessi dire niente abbiamo dovuto fare finta di niente. Non eravamo
più soli. Qualcuno aveva rotto il momento. Stupidi sorrisi. Un congedo
chiaramente falso nel suo tentativo di normalità.........

 

Poi la sua telefonata. La sua cara voce ora
sciolta. Lineare. Sincera. " Niente...volevo solo ringraziarti. Non so
cosa dire per ringraziarti. Sto meglio, e lo devo a te. Non finirò mai
di dirti quanto tu sia una persona speciale...sono commosso...ti voglio
bene!"

 


"Anch'io!..."

 
 
 

Scripta manent

Post n°4 pubblicato il 10 Marzo 2007 da LoisAnne

A volte scrivo.
Lascio che ciò che mi scorre nelle vene rimanga impresso sul foglio
bianco . Sporcato dai miei pensieri. Confuso,forse, dalle mie parole filtrate dal ricordo.
Scrivo cazzate, disordinate ed incoerenti, ma comunque mie. E mi piace.
Come una foglia al vento scrivo,senza sapere bene dove andare a parare. Quello che
era un pezzo di carta come tanti diviene custode di quel che sono,
veicolo delle mie emozioni, testimone del mio stato. Unico.
Irripetibile. Chi legge mi legge e pensa. Tu che scorri lo sguardo su queste
righe ti appropri di una parte di me. Mi giudichi, mi strizzi, mi
comprendi o mi biasimi ma ti porti via qualcosa di me. Una parte di me
stasera verrà sotto le lenzuola con te. Camminerà con te domani. Magari
per breve tempo, ma ci sarà. Tornerà a galla. Si farà risentire.
Sicuramente non ne sono più l'unica proprietaria. Niente è più solo mio
dopo che l'ho scritto. Ma questo non mi fa paura. Mi diverte. Senza limiti. La mia mano stringe la penna. Il mio cuore stringe
le meningi e ne spreme fino all'ultima emozione. Fino all'ultima goccia
di vita. Ho milioni di fogli bianchi da sporcare. E, che ti piaccia o
no, una parte di me stasera sarà sotto le lenzuola con te.

in your arms...

 
 
 

Notte

Post n°3 pubblicato il 10 Marzo 2007 da LoisAnne

Adoro immergermi
nella notte. Sguazzare nelle sue buie atmosfere. Lasciarmi sommergere
dal suo tranquillo e lento incedere. La corsa del giorno a poco a poco
rallenta. Si ferma. La frenesia si arresta. La notte abbraccia l'ansia
inquieta del giorno. La culla. La calma. Mi tiene compagnia anche se
nulla si muove. Mi accarezza con il suo silenzio. Nella sua solitudine
non mi lascia mai sola. Mi spoglia e getta lontano i vestiti. La pelle.
La gente fugge dalle strade dentro a case che abbassano le palpebre
sulle finestre illuminate. Prendono vita i lampioni e gli occhi delle
poche, temerarie, automobili. Mi rilasso nella notte. Mi ci adagio....
Come al mare d'inverno. Quando solitaria lo guardo a lungo
nell'inconsueta luce fioca. Nell'irreale silenzio. Con le onde,
emissarie di ogni suo sogno, che incessanti sbattono laddove la roccia
o la sabbia paziente le attende. Solo le ali dei gabbiani squarciano il
cielo grigio di malinconia. La spiaggia più dura e compatta accoglie i
miei passi....Le tue braccia cingono la mia vita. E la lieve brezza mi sfiora, nel mare d'inverno e nella
notte, spezzando la gabbia di mille pensieri. Mi guardo dentro. Mi
rovescio l'anima. Sono più sincera con me stessa. Anche se non ho
nessun posto dove andare, so che vale la pena andarci. Lasciandomi
prendere per mano dal buio. Dalla fantasia. In un sogno lontano da
sguardi indagatori, svuoto la mente ed il cuore...per farti spazio.
Come in baby...

 
 
 

Tempo immobile

Post n°2 pubblicato il 10 Marzo 2007 da LoisAnne

La vertigine del
viaggio è pura adrenalina.

In equilibrio tra scoperta e stupore.
Penso
che non riuscirei a stare bene a lungo senza un viaggio.

Ogni volta un
posto diverso.

Sconosciuto.
Pieno di certezze e di incognite.
Comincia
quando inizio a programmarlo, anche solo ipotizzarlo.

Passa attraverso
lenti giorni di attesa immersi tra guide, cartine geografiche ed
informazioni.

S'impenna nella selezione della parte di vita da chiudere
nella valigia.

Da portare con me.
Diviene concreto, reale, nell'ansia
della notte prima di partire che mi trova sveglia per ore.

Sempre.
Non
importa dove sto andando.

L'orgasmo sta nel viaggio.
Nella strada.

Una fantasmagoria di emozioni pompate dalle persone che incontro, dal
mondo che mi passa di lato, da una sosta imprevista in un posto
qualsiasi.

Sono stata in molte località del mondo...difficile riuscire ad elencarle tutte, città, regioni e stati.
Alcuni
di questi sono ancora con me.

Mi sono rimasti nel cuore.
O nello
stomaco.

Impressi nella mente.
La maestosità silenziosa delle montagne americane,
il verde saliscendi dell'entroterra toscano, l'afosa e frizzante vita
della riviera adriatica d'estate o l'architettura trasudante storia
delle passeggiate romane. L'azzurro mare della Sardegna, i colori
vivaci e sinceri della costa amalfitana, l'antica purezza dell'Umbria
che conduce alla riflessione, la meravigliosa e carnevalesca Venezia o
i castelli e le vette della Val d'Aosta.

Il cielo riflesso in un
laghetto di montagna, la cucina genuina degli agriturismi di campagna,
la diffidenza che diviene affetto nella meravigliosa Sicilia o i caldi
pastelli delle cinque terre.

O ancora Barcellona e la multicolore
vivacità delle ramblas, Salisburgo e la sua ordinata quiete densa di
musica, il viaggio nel viaggio dei coffee-shop di Amsterdam, il freddo
calore di Cophenagen,la bodeguita del medio a Cuba...i panorami senza tempo delle Ande, i fiumi di birra e di anime a Monaco di Baviera o
l'immobile solitudine di una sconosciuta isola greca.

La ricca povertà
decadente di Praga, il Marocco dall'aria speziata, Parigi divenuta covo
d'arte e passione, la dogmatica Berlino o la frenesia multietnica di
Londra.

Un bagaglio di ricordi.
Di amori,di amici, di strade, di fatti e di
silenzi.

Ma c'è ancora spazio.
Sempre.

inizio a viaggiare

 
 
 

Cosa penso

Post n°1 pubblicato il 10 Marzo 2007 da LoisAnne

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un giorno da ricordare...

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: LoisAnne
Data di creazione: 10/03/2007
 

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