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ASSAD - ISTI

Post n°23 pubblicato il 23 Agosto 2012 da iskra1974
 

 

Distruzione Quando negli anni novanta ero in un campo universitario incontrai diversi studenti del politecnico di Algeri, in Italia per gli scambi culturali. Era l'epoca in cui il loro paese era scosso da una guerriglia tra città e periferie, le quali, nottetempo, divenivano il teatro delle incursioni dei fondamentalisti islamici.

 

Tutti questi studenti erano sostenitori del legittimo governo algerino, che, dall'indipendenza a oggi è un governo di espressione laica e socialista, nell'accezione della via araba al socialismo. Un governo che si prese la responsabilità, nel 1993, di delegittimizzare la vittoria elettorale del FIS (fronte islamico) compiendo, de facto, un sovvertimento autoritario del legittimo risultato politico. Sin da allora questo fatto mi pose la seguente questione: fino a che punto la democrazie liberale deve essere difesa ed agita? Esistono casistiche in cui essa sia da sottomettere ad un qualcosa di altro?

 

I fatti conseguenti al 93 con l'eccidio di migliaia di inermi algerini ad opera dei fondamentalisti, tra cui moltissimi fanciulli che venivano sgozzati di fronte alla famiglie, ed, ancor prima il fallito esperimento del socialismo afghano, con il ritorno al potere, sempre negli anni novanta dei talibani, e le immagini degli impiccati ai lampioni delle strade, mi persuasero a rispondere a quella domanda. E a dire che questi epigoni violenti di un moderno, tecnologico, medioevo devono essere espulsi dai diritti della democrazia liberale, altrimenti si correrebbe l'errore weimariano, per chi lo ricorda, e cioè fornire la corda della legalità democratica (in quel caso venne fornita all'estremismo nazista) a chi la utilizzerà per impiccarti.

 

I processi recenti hanno dimostrato che i fratelli musulmani, dietro i quali agiscono gli interessi della vecchia e spelacchiata aquila a stelle e strisce, non sono che replicanti dei loro omologhi algerini e talebani. Già in Egitto hanno sciolto la corte costituzionale e stanno imponendo un clima di delegittimazione delle istituzioni civili e militari. Già in Libia hanno creato le condizioni per un ritorno alla sharia (lo fecero fin dall'alba della loro presa del potere).

 

E si è visto che cosa comporti questa legge. Sia in termini di politica interna, sia in termini economici e di politica estera. Di fronte a questa ferocia anche i tanti detrattori di professione di Israele dovrebbero fare buon viso a cattivo gioco.

 

Quegli studenti di Algeri, del politecnico di Algeri, facce pulite, capelli rasati ed ottimo francese, vi erano arrivati molto prima di tanti opinionisti sinistrati della domenica. Si chiedevano come si potesse appoggiare chi sgozzava degli infanti e rinchiudeva le donne in catene. La stessa domanda andrebbe posta verso coloro che oggi brindano al crollo di Assad e dell'attuale sistema Siriano. Esistono già alcuni video in rete che pubblicherò sul mio blog che danno evidenza della luminosa democrazia che i fratelli musulmani intendono introdurre.

 

Evitare, d'altro canto, l'osanna ad un personaggio come Assad, su cui molte ombre si sono addensate nel passato per il sospetto di aiuti al terrorismo iraniano. Ma oggi, tra i due mali, la scelta esiste... eccome se esiste.

 

 

Luca Pastura

 

 
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