Luce di Dio
NON AVERE PAURA ,LA PAURA E' UN SENTIMENTO CHE NON PORTA ALLA VERITA'
Il vento non si sa dove nasce, ne dove va a morire, ma è certo che egli esiste, perché scuote le foglie degli alberi, così, è per ME: non MI vedi, ma puoi sentirmi ovunque, ti basta alzare lo sguardo e attraverso il tuo amore ogni cosa ti parlerà di ME, perché tu mi rendi presente e la materia ritrova attraverso di te la sua memoria divina, così da trasmetterti la mia presenza.
Lo Spirito conduce i tuoi pensieri oltre l’umano che i tuoi occhi vedono e il tuo intimo sente quel soffio silenzioso che aleggia e che si vuole posare. RaccogliMI, e poi donaMI all’uomo, ciò che il tuo cuore sente è ciò che IO sono, l’infinito e semplice DIO che ama il suo uomo.
Riconduci ogni tuo passo a ME, per non sentirti smarrito e segui il sentiero del silenzio, che ti conduce presso l’alba dello Spirito, dove la luce del Mio sole può illuminare la notte della tua anima. Se il freddo ti assale e il tuo capo è chino, tu uomo devi pensare che sopra di te vi è un cielo immenso a cui appartieni e che senza il tuo sguardo non ha motivo di esserci, perché esso necessita di essere attraversato dal tuo pensiero.
Come la grande aquila che vola nel cielo guarda il creato. L’aquila apre le sue ali e a seconda del vento si inoltra nelle altezze del cielo lasciandosi anche sospingere.
Si allontana dalla terra perché la sua dimora è il ciclo, il Suo respiro è la libertà.
Intendi, UOMO, la libertà come la libertà di ogni pensiero è quello del cuore, qui senti la Mia Voce, qui è ancora vivo, il volto dell’uomo.
Non dimenticare, Mia amata, che anche l’aquila necessita del calore del sole per librare più alta nel cielo e anche tu hai bisogno del calore del Mio Amore che invade il tuo essere quando tra Me e te, c’è perfetta unità e profondo silenzio interiore dove io stesso espando e ti avvolgo e il tuo volo si fa più alto fino a toccare la profondità del mio Essere.
Parlami ,UOMO,parlami ed io risponderò in te , o sentirai la Mia Voce intorno a te.
Se tu Mi chiedessi cos'è l'amore di Dio ,io posso solo risponderti con il silenzio
perchè sei tu , UOMO, l'espressione massima dell'amore divino,nessuna parola può esprimere ciò che io ho fatto di te .
guardati e riconosciti come quell'Uomo nudo in cuiio ho alitato .
Riconoscimi in te come il padre , il Creatore ,come COLUI , che ti ha voluto , ma sopratutto riconoscermi COME TE STESSO
Tu sei il grido che giunge sino a noi,
Tu sei la Voce Che può permetterci di guardare alla nostra perfezione.
In questo tempo Tu ci hai guidato e noi invece spesso ci siamo allontanati da Te,
ma Tu con mano forte ci hai sempre ripresi per non farci sbagliare strada.
Quanto amore DIO hai per noi e quanta ingratitudine invece noi abbiamo mostrato verso di Te.
In questo momento Ti chiediamo perdono perché abbiamo offeso il Tuo amore tante e tante volte.
Levate gli occhi al cielo non guardate solo questa terra che vi fa limitati.
Respirate l’infinito che vi circonda e troverete l’infinito dentro di voi.
Aprite le ali del cuore ed imparate a volare oltre le cime della paura,
oltre le cime del vostro vecchio corpo imperfetto.
Al di là del cielo troverete la giusta via, troverete il sorriso della vostra anima immortale che vi accoglierà come un oceano azzurro di pace e saggezza
Occorre predisporsi all’ascolto di quel silenzio dove la mia voce riesce a sovrastare su ogni pensiero umano, su ogni solitudine, su ogni incertezza o paura che chiudono l’anima nel buio del male.
Ricordati che IO sono ovunque il tuo pensiero mi senta e i tuoi occhi mi vedano, ho bisogno di te, mia creatura per essere quella realtà diversa dinanzi ai tuoi occhi, tu hai la capacità di rendermi presenza
« 17/03/2011 Appello all’umanità’. | MAGGIO » |
Io sudai freddo, sudai Sangue nel giardino degli Olivi perché dinnanzi a Me si svolgeva tutta la storia dell'umanità, una storia di sofferenze, d'iniquità, di dolore, di mancanza d'amore verso Me e verso gli altri. Vedevo, come sapete, passare davanti a Me quegli occhi e quei volti di quei figli che avrei perduto per la loro ostinazione. Vedevo il Mio Sangue reso vano per la loro salvezza, per la salvezza di questi figli, ma il motivo per cui Io dissi al Padre: "Padre allontana da Me questo calice, ma non sia fatta la Mia ma la Tua Volontà", non fu come si crede comunemente, per la paura ed il timore di ciò che avrei sofferto: la flagellazione, la coronazione di spine, la crocifissione, l'agonia, la sete, l'abbandono dei Miei apostoli e discepoli, ma fu perché sulle Mie Spalle piombò in un sol colpo, tutta l'iniquità del mondo intero, tutta l'iniquità passata, presente e futura ... ed Io l'Immacolato, il Puro, non potevo, non volevo accettare questo obbrobrio sulle Mie Spalle, non perché non volessi redimerne, ma soltanto perché non volevo essere iniquo.
Avrei voluto redimere, soffrire fino allo spasimo, fino ai limiti della resistenza umana, ma rimanere puro, perché ero puro, perché ero il Figlio di Dio, perché ero l'Immacolato, ma sentire sulle Mie Carni il puzzo del peccato, sentire sulle Mie Carni la viscida lussuria, l’adulterio, il crudele omicidio, l'orribile tirannia, la mancanza d'Amore, Io che ero l'Amore, Mi rendeva folle di dolore. Le Mie Parole non erano un rifiuto alla sofferenza ma erano una dolente richiesta al Padre di non farMi essere l'Uomo iniquo, perché Io fui l'Uomo iniquo in quel momento perché presi su di Me tutti i vs. peccati. E questo che Mi tormentava, è questo che Mi angustiava che Mi faceva rabbrividire: il peccato, il vs. peccato. Io che ero venuto sulla terra con l'amore Mio e del Padre, Io che ero venuto sulla terra per insegnarvi ad amare, per insegnarvi ad essere veri degni figli di Dio, Io che ero venuto sulla terra per dare misericordia, per insegnarvi a darvi misericordia.... Io dovevo divenire peccatore e peccatore per eccellenza perché tutti i vs. peccati Mi assalivano come un'orda affamata di lupi.
Fu questo che Mi fece, per un attimo, soggiacere sotto il peso del peccato, del vs. peccato e Mi fece tremare e chiedere al Padre di non essere l'Uomo "Iniquo" che Lui stava abbandonando. Avrei voluto soffrire di più ma soffrire da Immacolato... ma Dio, ma Gesù doveva, doveva assumersi i peccati degli altri e prenderli sulla Sua Carne.
Un attimo di vuoto, di sbandamento, un attimo di paura e poi Io l'Immacolato, piegai il Capo e la Fronte prendendo su di Me i vs. peccati ed in quell'istante Mi sentii schiacciato, Mi sentii avvolto, Mi sentii straziato dal peccato che Io non avevo mai condiviso come Uomo nel Mio soggiorno sulla terra. Ma il Padre al chinar del Mio Capo Mi consolò mandandoMi un angelo, un angelo che Mi dette forza. Lui non poteva, non poteva proferire Parola al Figlio Suo, Lui non poteva volgere lo Sguardo direttamente al Figlio Suo perché intriso di peccato.
Il Mio Cuore sofferente che risollevato appena appena affrontò anche questa tortura spirituale che fu la più dura, la più dolorosa, la più straziante. Pensate figli Miei quando un peccato vi tocca come deve rabbrividire il Mio Cuore, perché ha subito e lo conosce non perché fatto ma perché subito. Pensate figli Miei come deve rabbrividire il Mio Cuore vedendo le vs. membra intrise di fuliggine infernale! Pensate, pensate solo a questo e capirete come il vs. Gesù che tanto vi ama e vi ha amato per sollevarvi dalle vs. mancanze, per diradare quella nebbia oscura si è fatto avvolgere, ha permesso che fosse avvolto da questa caligine per essere Lui, voi.
E Lui in voi, Lui per voi ha riscattato quel peccato, quei peccati dell'umanità intera. Fu il dolore di essere l'iniquo che per un attimo Mi prostrò e Mi fece chiedere al Padre di allontanare non il calice. Ma .... l'ho bevuto fine alla fine ... fino alla feccia ... per voi... anime Mie.
È brutto il peccato, è doloroso il peccare. Il peccato. È estenuante il sopportarlo ma Io l'ho sopportato.... per voi. E l'Immacolato, il Puro, il Santo, Dio divenne "l'iniquo" per salvare voi. In Nome di questo grande sacrificio, il più grande che Io abbia potuto sopportare su questa misera terra, crescete .... correggetevi, miglioratevi, rendetevi puri. Solo così quelle gocce amare del calice prenderanno piano piano sapore e non saranno più tanto fiele, come furono.
Vi benedico, vi benedico tutte anime Mie. Siete Mie, siete partoriti dal Mio Cuore, dal Mio Animo, dalle Mie Membra, dalla Mia sofferenza. Vi ho partorito due volte: nella creazione e nella redenzione. Vi benedico nel Nome della S.S. ma Trinità ed in Nome di quell'Amore che Io vi ho dato e che bramo ricevere.
Vi benedico nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Se ti fermi a guardare IL FINITO, L’IMPERFETTO, SE TI FERMI A RACCOGLIERE IL DOLORE, SE TI FERMI A PARLARE CON IL DOLORE, ESSO APRIRA’ DAVANTI A TE SOLO UNO SPAZIO DOVE LE OMBRE SI MUOVONO e l’ombra rappresenta l’incognita; ma se ti fermi a raccogliere il Mio pensiero, se ti fermi a parlare con l’amore che esso possiede, queste ombre si dileguano e sentirai il mio calore avvolgerti, accarezzare la tua anima.
Ecco, questo è l’uomo perfetto che IO desidero, l’uomo che innanzi tutto si è saputo vedere e riconoscere lontano da ME, ma che ha fatto di tutto, per accorciare le distanze, fino a sentire il calore del mio amore, invaderlo e accoglierlo. La vostra paura nasce dall’incertezza e l’incertezza porta l’uomo a condurre sentieri sbagliati: la paura si combatte con la fiducia e l’incertezza con la convinzione che IO posso essere quella mano che vi può condurre oltre il vostro buio, oltre ogni vostra fragilità.
“Nella preghiera del Padre Nostro si recita: non ci indurre in tentazione. Questa frase che Io ho inserito significa una cosa sola: non che DIO ci induca alla tentazione, ma ho voluto insegnare che vi deve essere un rapporto tra Padre e Figlio molto stretto, dove il figlio chiede al Padre di non lasciarlo solo nella prova, di non lasciarlo solo quando il male viene a tentarlo e vuole separare il suo cuore dal suo”
L’uomo cammina su sentieri tortuosi, ma non si accorge che il mio sguardo è sempre poggiato sul suo capo e che quando IO sembro lontano, in realtà, sono più vicino che mai.
Non dimenticare che il grano e gramigna crescono insieme, sotto lo stesso sole, sulla stessa terra, ma poi viene il tempo della separazione, affinché l’erba cattiva non soffochi l’erba buona, perché ricorda, che mai il tuo Dio abbandona l’uomo giusto, mai il tuo Dio può lasciare il suo uomo nella tempesta, ma la mia mano, per amore del giusto si alza e ordina ai venti di placarsi e al sole di tornare a risplendere.
“Guarire i cuori affranti” significa: portare consolazione a tutti gli uomini, aiuto e lo spirito di verità affinché la loro fede e la loro fiducia in Dio cresca ed si possa istaurare il regno promesso da Dio per l’uomo.
Il giusto non è solo colui che compie la volontà del Padre,
il giusto non è solo colui che opera per mezzo della fede,
il giusto è colui che cammina ancora, dopo tanto tempo e tanta fatica,
per amore, con coraggio e forza, perché questa forza non appartiene alle vostre membra,
ma mi viene data in conformità alla vostra volontà.
Vedete sulla terra possono nascere bambini che hanno degli handicap, e tutto ciò è fonte di dolore sia per chi è genitore e per lo stesso bambino che vive quella vita molto diversa dagli altri, ma pensate che l’amore di DIO abbia voluto che la sua creatura possa essere cosi diversa da tanti? Eppure esiste la diversità, esiste la sofferenza e solo elevandovi dalla terra capirete che quelle creature sono un dono di DIO, perché portano a chi le accoglie una grazia particolare e la vita su questa terra è solo un piccolo percorso, poi quando essi rientrano nella dimensione del cielo, essi si ritrovano a vivere ugualmente ad altri, in una perfezione indicibile, e qui si capiscono le parole del CRISTO: BEATI I POVERI DI SPIRITO, perché sono proprio queste persone che hanno sofferto che possono dare una conoscenza in più alle tante anime che sono qui e hanno avuto una vita molto diversa.
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