Pensieri

Promesse infrante


Alberto Aquilani non è più un giocatore della Roma. Molti sostengono che, in fin dei conti, era la cessione meno dolorosa. Se ci limitiamo al rendimento di questo giocatore, posso anche convenire con questa tesi. Troppi infortuni, allenamenti e prestazioni discontinue, tanto che di lui si ricorda, forse, solo la splendida rabona a Milano. Un calciatore diventato più un oggetto del mistero che un simbolo di questa squadra.Simbolo, però, lo era di tutte quelle promesse, calcistiche e non, mai mantenute. Alberto, romano e romanista, più volte indicato come un possibile antagonista di De Rossi per l'eredità di capitano che Francesco Totti dovrà lasciare nel (speriamo lontanissimo) 2014, lascia la Capitale per approdare al Liverpool, proprio una di quelle squadre all'indice del tifo giallorosso.Vanno via con lui le ultime dichiarazioni fasulle della Presidente Rosella Sensi, sempre più capro espiatorio di una situazione economica, se non fallimentare, per lo meno imbarazzante. "Non venderemo mai un giocatore romano e romanista, almeno fino a che io sarò alla Roma", diceva qualche tempo fa la Sensi. Che sia lo spiraglio per una prossima dipartita?Difficile dirlo; molto più facile pensare che Alberto sia l'emblema del tramonto di un'epoca: quella del vivaio giallorosso che ha regalato tanti sorrisi a noi tifosi e qualche amara lacrima. Di quello splendido settore giovanile, resta solo lo sfolgorante splendore di Daniele De Rossi. Alberto Aquilani non è più una stella destinata a brillare nell'Olimpo romanista, ma solo una promessa infranta che speriamo di non dover rimpiangere.Good luck, Alberto!