Don Tito Bassi è stato il parroco della mia infanzia e della mia giovinezza. Per tanti anni sono stato il suo capo chierichetto, e da adulto lui è stato il mio padre spirituale. L'ho conosciuto più profondamente durante la sua dolorosa malattia e l'ho assistito fino alla notte della sua morte, il 14 dicembre 1977. Ho parlato di lui in occasione di un Convegno storico sul clero di Ortonovo. Ho raccontato ciò che lui mi aveva confidato: la guerra, le violenze, la sua cattura il 29 novembre 1944, le torture nella caserma del XXI Fanteria alla Spezia, poi la liberazione. Ma anche il dopoguerra per lui fu durissimo, pieno di ansie e di paure. Questa volta erano i comunisti locali che non tolleravano il suo parlare franco in difesa della libertà. Lo minacciarono più volte, addirittura spararono colpi di moschetto contro la canonica e contro la facciata della chiesa. Quante volte fu preso a sassate dalla ragazzaglia indottrinata ed istigata che dal Pianello gli tirava pietre mentre parcheggiava la sua Vespa nel fondo sottostrada! Ma don Tito sorrideva, perdonava e tirava avanti! Dall'altare con la sua voce potente predicava contro l'ideologia marxista anticristiana che stava avvelenando buona parte del suo gregge; ma poi, quando noi chierichetti andavamo con lui a benedire le case, vedevamo con sorpresa che aiutava di nascosto le famiglie dei "mangiapreti" in difficoltà economica. Mai una parola di odio è uscita dalla sua bocca contro i suoi persecutori, rossi o neri che fossero. Anzi! Nel 1947 andò a Roma in Corte d'Assise per testimoniare a favore di un colonnello delle Brigate Nere della Spezia, condannato a morte, riuscendo a fargli evitare l'esecuzione. Neppure più si ricordava delle angherie subite da quel personaggio! Questo è il don Tito che mi ricordo: sacerdote integerrimo, benevolo, colto, gioviale, che mi ha trasmesso una fede forte, senza compromessi. Leggo che il 25 aprile il Comune gli intitolerà una piazzetta. Noi che lo abbiamo conosciuto e amato, dopo la S. Messa di suffragio celebrata alle 10 davanti all'Asilo nido, ci porteremo nel cimitero di Nicola per deporre una rosa sopra la sua tomba.
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