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Sometimes you're the bug

Post n°12 pubblicato il 17 Marzo 2006 da rockreed

A torto od a ragione che sia, un certo tipo di tradizione credulona ci ha tramandato ciò che si può definire la convinzione dell'influenza di certa numerologia sul destino umano. Non vorrei fare l'apostolo dello scetticismo a tutti i costi o l'agnostico per partito preso ma, francamente, non ho mai pensato che gli eventi della vita di ciascun uomo potessero essere modificati o deviati in parte da eventi prodotti da una "longa manu" fatale in corrispondenza di ben precisi giorni del calendario.
E' altresì vero che questo tipo di credenza popolare ha una diffusione quantomeno obliqua, toccando la razza umana senza distinzione di età e ceto (dal bambino all'anziano, dal panettiere al manager).
Oggi è Venerdì 17, ricorrenza che fonde la fama e nomea negativa di un numero ampiamente considerato tale dalla smorfia e tradizione popolare pagana con l'accezione negativa del simbolo di morte tramandata dalle scritture religiose: ripeto, francamente ritengo che una persona di buon senso non possa abbassarsi a tali convinzioni e giustificare gli eventi negativi della propria vita rassegnandosi a giustificare la presenza di influssi maligni o portatori di calamità in un giorno specifico.

Dove mettiamo l'homo faber, costruttore delle proprie fortune e disgrazie?

Oggi è stata una giornata assolutamente "normale" per il sottoscritto, nella più diffusa accezione del termine. Elenco brevemente tutti gli eventi accaduti oggi nella vita del vostro scrittore:

- Ore 8.00: entrata in ufficio, saluto ai colleghi, battuta per stemperare gli animi e accensione pc: il boot iniziale dura preoccupantemente più del dovuto dopodichè una miriade di finestrelle di errore attaccano il monitor come uno squadrone di locuste affamate. Soltanto 30 minuti più tardi si saprà che dopo una breve e fulminante crisi è spirato il mio hard disk. Documenti e relazioni persi in un lasso di tempo d'un orgasmo. Dico che può capitare e mi lascio alle spalle il triste evento.

- Ore 8.45: nell'arco di 25 minuti ricevo 7 telefonate da fornitori e clienti che vogliono convincermi di avere i più gravi problemi che affliggono la galassia: mi armo di pazienza (virtù che dovrei comprare a kg ma che oggi costa più di un cestino di fragole in inverno) e me la sbrigo piuttosto bene in 40 minuti circa.

- Ore 10.00: il mio capo (boss lavorativo) mi chiama nel suo ufficio dove, alla presenza di tutti i responsabili di reparto, inizia la sua lezione di "catechesi industriale" che oggi ha come tema "modalità ed efficienza nelle risposte per la soddisfazione del cliente. Il vostro affezionato tenta un paio di volte di far valere ed esporre una propria visione e di obiettare a qualche affermazione poco chiara: il risultato è soltanto quello di scatenare il Godzilla che è in ogni capo che si rispetti dopo che lo stesso aveva iniziato il suo sermone travestito da San Francesco di Sales....ma si sa, ogni uomo ha un lato santo ed uno demoniaco. Al termine della predica, dopo che tutti i responsabili si congedano con la faccia truce, io mi ritrovo con gli occhi addosso, colpevole di un sorrisino ebete e perso nel vuoto perchè con il pensiero al concerto di Gilmour del prossimo week-end: questa estasi ed astrazione mi permette di uscire indenne quando gli altri escono con il morale a pezzi.

Ore 14.00: Dopo la pausa pranzo mi comunicano che dovrò fare il boia e l'impiccato perchè un collega si è slogato una caviglia salendo in macchina e distruggendo con l'arto la leva della frizione con una manovra degna del miglior Mark Spitz.

Ore 16.00: Telefonata "monstre" con il collega di una consociata che dice di avere un "casino di proporzioni immani con un cliente americano": mi vomita addosso con la solita arrogante irruenza tutte quelle che sono le sue preoccupazioni per la situazione e mi chiede di intervenire per porvi rimedio. Sulle prime mi verrebbe voglia di regalargli un biglietto di sola andata per quel paese...poi invece, facendo appello a quel residuo di tolleranza ed umanità ancora rimastami, lo tranquillizzo dicendogli che la situazione sarà presa immediatamente in considerazione ed il problema risolto con la massima solerzia.

Ore 17.45: quando ormai la giornata volgeva al termine, mi affaccio dal mio ufficio e noto che i magazzinieri stanno percorrendo in lungo ed il largo la zona dell'accettazione. Osservando meglio la mia incredulità per la situazione viene completamente soggiogata da un senso di impotenza quando vedo che il perimetro del mio ufficio è stato completamente circondato da un letto di telai, bancali e cassoni contenente materiale per la produzione da verificare. L'ottimismo per il Sabato festivo, per il piacevole tour fuori porta che mi aspettava, per il prolungato riposo mattutino lasciavano spazio ad un senso di impotenza e rassegnazione la pensiero di un'altra caotica giornata di extra-lavoro.

Ore 19.30: quando pensavo di avere concluso il mio pensiero quotidiano per voi "famelici" visitatori del blog....viene a mancare l'energia elettrica per una frazione di secondo: il mio laptop si spegne....e (sull'inquadratura del mio viso parte una musica celestiale.....)

Alla luce di tutti gli accadimenti, da perfetto scettico posso senz'ombra di dubbio affermare che il fatto che oggi sia Venerdì 17 non può essere la causa di ogni disavventura: è altresì vero che il sospetto che le mie giornate siano tutte Venerdì 17 si stia tramutando in un orribile realtà sta prendendo sempre più corpo...
Parafrasando una celebre canzone: "sometimes you are the windshield, sometimes you're the bug...."
Fare la parte dell'insetto che incoccia in un parabrezza non è sinceramente nei miei più recondidi desideri....

Currently listening to:
Yo La Tengo "Autumn Sweater"
(from "You can hear the heart beating as one" 1997)

 
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Commenti al Post:
lottergs
lottergs il 24/03/09 alle 14:56 via WEB
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