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UCCISO a 22 anni

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« 22 MESI dall'UCCISIONE ...NON SI ARCHIVIA L'OMICI... »

NON SI ARCHIVIA L'OMICIDIO di MANUEL

Orbene, come è possibile che un cadavere abbia potuto stringere nelle proprie mani un oggetto (la bomboletta) per 6 – 8 ore, senza che essa sia caduta a terra?

Inoltre, non si comprende come mai la Polizia Penitenziaria, in data 25/07/2008, alle ore 09.30, procedeva al sequestro di un fornellino di colore verde e di una bomboletta di colore blu, staccata dal fornellino, rinvenuti sul lavandino del cucinino della cella.

Trattasi della medesima bomboletta che sarebbe stata utilizzata da ELIANTONIO Manuel e che, dunque, avrebbe dovuto essere rinvenuta nel bidone della spazzatura del bagno?

Perché non sono stati sequestrati anche gli altri due fornellini presenti nella cella, in uno con le relative bombolette?

Ma soprattutto, perché tale bomboletta non è stata analizzata?

E’ del tutto evidente, infatti, che da una sua analisi si sarebbe potuto appurare se (e se sì in quale quantità) il gas contenuto nella stessa fosse stato effettivamente spruzzato.

Sul punto, deve peraltro evidenziarsi che, come fatto prontamente rilevare dai familiari, ELIANTONIO Manuelnon si sarebbe neppure avvicinato ad una bomboletta di gas” in quanto aveva una vera e propria fobia verso tale sostanza, dovuta ad un evento traumatico patito dallo stesso nell’infanzia: l’incendio del forno di casa a seguito dello scoppio del medesimo.

La madre del deceduto ELIANTONIO Maria ha evidenziato, nella denuncia, che, a causa di tale fobia, Manuel utilizzava accendini ricaricabili che, una volta scarichi, lasciava a casa della mamma, riprendendoli soltanto dopo che la stessa li aveva ricaricati.

ELIANTONIO Manuel, inoltre, preparava la caffetteria e poi chiedeva alla madre di accendere il gas, allontanandosi nel frattempo; piuttosto che accendere i fornelli, infatti, preferiva mangiare i cibi freddi e se non c’era nulla di pronto addirittura non mangiava.

A fronte di quanto sopra, appare dunque alquanto improbabile che il deceduto ELIANTONIO Manuel abbia utilizzato la bomboletta di cui sopra, maneggiando senza alcun timore il fornellino a cui la stessa era collegata.

Ad ogni modo, la circostanza ora riferita avrebbe dovuto essere comunque vagliata dagli inquirenti, ma così non è stato.

Si fa, inoltre, evidenziare che nessun compagno di cella ha mai visto ELIANTONIO Manuel “sniffare gas”.

Sulle condizioni psicologiche di ELIANTONIO Manuel e sulle denunce di maltrattamenti effettuate dal medesimo.

Si rileva come anche tali dati non siano stati vagliati con completezza, dagli inquirenti.

Anzitutto, la lettera scritta, in data 15/07/2008, da ELIANTONIO Manuel ai familiari, ricevuta dalla madre in data 24/07/2008 (giorno precedente al decesso).

In tale missiva, Manuel denunciava: “mi riempiono di botte almeno una volta alla settimana…mi riempiono di psicofarmaci…se non li prendo mi ricattano con le lettere e le domandine che faccio…Sono in isolamento almeno quattro giorni alla settimana…”.

A chi e cosa si riferiva il detenuto? A quale “trattamento” veniva sottoposto? Da parte di chi?

V’è poi la denuncia sporta dal sig. ELIANTONIO Angelo, nonno di Manuel, il quale ha riferito di aver ricevuto, in data 20/07/2008, una telefonata del nipote dal carcere, nella quale Manuel faceva presente al proprio congiunto di essere preoccupato perché i compagni di cella, di etnia romena, lo avevano massacrato di botte, gli avevano sottratto con la forza la spesa e lo costringevano a spendere i soldi disponibili sul suo libretto.

ELIANTONIO Angelo aveva allora domandato al nipote i nomi dei responsabili di tali fatti, ma la comunicazione si era “misteriosamente” interrotta.

A fronte di tali denunce, risulta evidente la carenza di indagini sul punto; in particolare, nessuno di tali detenuti romeni è stato interrogato.

Eppure, i loro nomi erano facilmente rinvenibili, trattandosi dei precedenti compagni di cella di ELIANTONIO Manuel.

Tenuto altresì conto del fatto che, pur trovandosi in celle diverse, durante il giorno tutti i detenuti vengono “in contatto” tra loro.

Inoltre, si rileva che il C.T.U. ha precisato ed evidenziato quanto emergente dalla cartella sanitaria del deceduto ELIANTONIO Manuel, la quale in data 7 luglio 2008 evidenzia due ipotesi di “autolesionismo” di cui una, alle ore 15.00, “contusione in regione nasale, con richiesta di esame Rx naso”; l’altra, alle ore 23.10, “lesione a livello della base della fronte”.

Quanto richiamato induce questo difensore a ritenere che il deceduto, nelle occasioni di cui sopra, abbia subito lesioni riconducibili all’azione violenta di terzi e che, solo per uso dell’ambiente carcerario, ELIANTONIO Manuel abbia omesso di denunciare la persona e/o le persone responsabili.

Inoltre, nessuna indagine è stata espletata in ordine alla denuncia fatta dai familiari di ELIANTONIO Manuel, circa il trattamento sanitario a cui questi era sottoposto e circa i ricatti subiti dal medesimo.

E’, peraltro, evidente che l’assunzione di alcuni farmaci (tra cui gli psicofarmaci rinvenuti nel corpo del defunto) era senz’altro incompatibile con il suo stato di salute (soggetto affetto da Epatite C, diagnosticata già nel 2007).

D’altronde, un vero e proprio indizio (davvero inquietante) di detta incompatibilità è rappresentato dal rinvenimento, in sede di autopsia, di una pastiglia di forma quadrata, colore rosa, nel prepuzio del deceduto.

Si fa, comunque, rilevare (come traspare dalla lettera di cui sopra, così come dal colloquio avuto il giorno precedente al decesso con la Dott.ssa Isa Vilma BRUSETTI, assistente sociale psicologa del SerT) che ELIANTONIO Manuel era in buone condizioni emotive, felice per l’imminente scarcerazione, che sarebbe avvenuta, per fine pena, il giorno 2/08/2008.

In ordine all’autopsia eseguita dal Dott. Andrea GIANELLI CASTIGLIONE ed agli esiti della stessa.

Come già evidenziato, il C.T.U. ha ritenuto che la causa del decesso di ELIANTONIO Manuel sia stata: “arresto cardiaco conseguente ad inalazione da butano”.

Secondo il consulente tecnico, “risulta del tutto evidente il ruolo svolto dall’inalazione di idrocarburi alifatici nel determinismo della morte dell’ELIANTONIO”.

Lo stesso C.T.U., però, evidenzia subito dopo che “solo pochi casi sono segnalati in letteratura di morte correlata ad incidenti dovuti ad inalazione di sostanze volatili e, in particolare, di idrocarburi alifatici come il propano ed il butano”; anche se poi è costretto a soffermarsi a lungo su tali pochi per sostenere la sua tesi.

Si noti, peraltro, che un presunto precedente episodio di inalazione di gas da parte del detenuto, il 20 giugno 2008, non aveva causato nessuna conseguenza a ELIANTONIO Manuel.

Inoltre, le quantità di gas rinvenute nel corpo del deceduto sono minime: meno di 0,5 mcg/ml di butano e soltanto “tracce” di isobutano e butene.

Peraltro, non vi è neppure la certezza che l’inalazione, se davvero vi è stata, sia stata spontanea.

In ogni caso, il C.T.U. ha omesso di indicare quale quantità di gas è necessario inalare per aversi un evento mortale e se la quantità rinvenuta nel corpo di ELIANTONIO Manuel avrebbe potuto effettivamente condurre al suo decesso o, comunque, esser causa di un arresto cardiaco.

Inoltre, si è già evidenziato come il C.T.U. abbia indicato un orario della morte assolutamente incompatibile con le dichiarazioni dei detenuti compagni di cella di ELIANTONIO Manuel e con le annotazioni della Polizia Penitenziaria.

Inoltre, si rileva che il C.T.U. non ha rinvenuto la presenza di “segni di lesività traumatica, ecchimosi, ferito o lesioni che possano far ricondurre il decesso ad altre cause”.

L’unica lesione riscontrata dal medico legale, a livello occipitale, veniva ritenuta del tutto ininfluente in ordine all’avvenuto decesso.

Queste, in breve, le determinazioni del C.T.U..

Sul punto, deve evidenziarsi quanto segue:

ELIANTONIO Maria ed altri familiari di ELIANTONIO Manuel, in data 25 luglio 2008, nel primo pomeriggio, si recavano presso l’obitorio ove potevano prendere visione del congiunto deceduto; ivi, fotografavano il corpo senza vita di ELIANTONIO Manuel.

Tali fotografie sono già state prodotte in atti; dalle stesse sembra emergere una condizione del cadavere differente da quella ritenuta dal C.T.U. a seguito dell’autopsia successivamente esperita il giorno successivo (26 luglio 2008).

In particolare:

Il viso ed il collo appaiono gonfi e con presenza di ematomi; il naso sembra deformato come se fratturato e dalla narice fuoriesce una colata di sangue coagulato che giunge sino al capo.

Il labbro superiore appare escoriato e tumido e l’occhio sinistro offeso, livido in fase regressiva, con il relativo zigomo deformato.

Sul viso, i capillari sono esplosi e vi sono segni di unghiate tra il naso e le labbra.

La gabbia toracica risulta apparentemente gonfia ed il ventre disidratato, con lividi sul lato sinistro color senape e rosso; sul braccio sinistro sono presenti molte striature e nel fianco sinistro, in corrispondenza della milza, un timbro.

La mano destra è arrossata e gonfia, con sospetta frattura del dito mignolo.

Infine, la postura tende sulla sinistra, il collo non è in asse con il capo e con le spalle, come se il deceduto avesse il collo spezzato o una paralisi del lato sinistro del corpo.

Si fa, inoltre, rilevare che, all’obitorio, ELIANTONIO Manuel indossava una nuova maglietta non sua e che, prima dell’autopsia, il suo corpo è stato ripulito con cura dagli addetti del servizio, tanto da apparire diverso in sede di C.T.U..

In ordine a quanto sopra dedotto, si

CHIEDE

Che l’ Ill.mo G.I.P. Dott.ssa Annalisa GIACALONE, presso l’Ufficio dei G.I.P. del Tribunale Ordinario di Genova,

VOGLIA

Respingere la richiesta di archiviazione del P.M. Dott. Francesco CARDONA ALBINI;

Disporre la restituzione degli atti alla Procura affinchè sia effettuata un’integrazione delle indagini preliminari;

In particolare, disporre la rinnovazione della C.T.U. medico legale, al fine di accertare la causa effettiva della morte di ELIANTONIO Manuel nonchè gli eventuali responsabili della stessa, valutando altresì l’opportunità di escutere, quali persone informate dei fatti, i congiunti parenti, gli agenti di custodia, i sanitari e gli psicologi che hanno seguito il detenuto, nonché gli altri soggetti all’epoca detenuti presso la Sezione del carcere di Marassi ove si trovava il defunto.

Si designa sin da ora il Prof. Dott. Carlo TORRE, dell’Università di Torino, Medicina Legale, quale C.T.P., per l’espletamento della rinnovanda C.T.U., per l’accertamento delle cause effettive del decesso.   

Con perfetta osservanza.

Torino, addì 11 gennaio 2010.

 
 
 
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INGIUSTA ARCHIVIAZIONE DEL CASO

24/03/2009 - 17:59

L'avvocato ha comunicato ieri sera alla signora Maria Eliantonio , che l'archiviazione e' prevista per il 26 marzo 2009 : non viene data la possibilita' di un ricorso , visto che mancano solo poche ore alla archiviazione del caso Manuel . L'avvocato si giustifica dicendo di aver visto in ritardo la pratica, comunque pervenuta in data 16 marzo 2009. Al di la' delle responsabilita' oggettive dell'avvocato di Manuel e della sua discutibilissima deontologia professionale , visto il ritardo con cui ha avvisato la signora Maria , troviamo ignobile e ingiusta tale archiviazione, che per noi rimane aperta, ci chiediamo  le interrogazioni parlamentari sul Caso Manuel  che fine hanno fatto ? Comunque l'avvocato ha riferito alla mamma di Manuel , che sono state riscontrate all'esame tossicologico solo tracce di butano , e non abbiamo piu' le parole giuste per continuare a commentare una storia senza precedenti , dove chi detiene il potere sa sempre dove , come e quando decidere le sorti dei poveri morti in carcere per cause misteriose , ma e' possibile che tutti muoiono di suicidio o accidentalmente? Mazzeo , il direttore del Marassi forse ha vinto la sua partita su Manuel , ma non vincera' mai sulle convinzioni di chi scrive e di chi ha seguito questo terribile caso di omicidio in carcere . Mazzeo non ha vinto con l'opinione pubblica e anche se questo caso verra' archiviato , la sua coscienza ne rispondera' nel profondo del suo io . La coscienza nessuno potra' archiviarla mai . Manuel non ti dimenticheremo , a nome di tutti gli utenti che hanno seguito questo caso , e che mi auguro interverranno a commentare , i voti non servono . Serve la verita'e la giustizia .

oiligriv

 

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