Mah!!!Non avevo niente da dire e non me l'hanno fatto dire. |
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IL CAPODANNO
Post n°69 pubblicato il 31 Dicembre 2006 da MARCOX7501
IN QUANTI modi, piacevoli e no, si può passare il trentun dicembre? Ecco un breve elenco di coloro che non esiterei a definire gli ardimentosi eroi del Capodanno. Il Solitario Il Solitario, una settimana prima della notte fatidica, viene colto dalla sindrome di San Silvestro, uno strano miscuglio di spleen, misantropia e odio per l'umanità. Dichiara agli amici che non parteciperà a questo rito noioso e sempre uguale, e che per lui Capodanno è una notte come le altre. A tutti coloro che gli chiedono "cosa fai il trentuno" risponde con omelie e invettive.
Tutte queste ipotesi si rivelano impraticabili. Gli amici sono già usciti, al casello c'è sciopero, nel bar si è ammessi solo su prenotazione perché c'è un cenone di ottantasei portate con anguille al posto dei grissini. Il ristorante è guardato a vista da tre buttafuori che hanno già respinto decine di solitari disperati. Al vecchio numero della compagna di scuola risponde un ristorante cinese che ripete «è tutto plenotato». Da Gazzotti c'è la segreteria con Jingle Bells. L'Ansioso Per lui il problema del Capodanno nasce all'alba del due gennaio. Da quel momento, egli comincerà a organizzare la serata, massacrando amici, consultando orari, prenotando ristoranti, e comprando un arsenale di fuochi artificiali. Per stare tranquillo, si farà firmare un impegno scritto dagli organizzatori di almeno sei feste, tutte a orari diversi. La settimana prima di Capodanno, l'Ansioso viene evitato come la peste. È agitato perché per problemi di approvvigionamento, gli è saltata la festa delle tre e mezzo, e inoltre c'è un problema di neve per raggiungere una baita sul Cervino. Ma tutto si aggiusta con l'acquisto di tremila pizzette e di un gatto delle nevi. Anzi, il trentuno pomeriggio, egli riceve numerose telefonate di amici dell'ultima ora, che vengono smistati in varie feste della regione. Vestito di tutto punto e con quattro megatoni di botti nel cofano, l'ansioso parte in macchina. Ha appuntamento alle dieci con una comitiva di amici in camper per andare a un ristorante dove si farà mezzanotte per poi andare a una festa al mare da dove si partirà in carovana verso un locale da cui alle tre si prenderà un treno speciale per andare alla festa nella baita in montagna da cui alle sei si scenderà in slitta fino all'autostrada dove un pullman riporterà tutti in città per prendere il cappuccino e concludere la nottata a casa di Gazzotti. Tutto procede bene, a parte la deflagrazione di un petardo che gli incendia metà macchina, ma il nostro eroe riesce a giungere al ristorante alle undici e mezzo, e qua inizia a mangiare in piedi tenendo i collegamenti via cellulare con vari gruppi sparsi e con la baita del Cervino. Ma alle undici e cinquanta lo stress degli ultimi giorni si scarica in una violenta colica renale. Imbottito di antidolorifici, viene scaricato dagli amici irriconoscenti al Pronto soccorso, dove il medico, mentre lo palpa, fa esplodere il petardo che teneva in tasca. Medicato d'urgenza, brinderà nel letto vicino al Solitario. L'Esotico Costui non può passare un Capodanno normale, ma deve organizzarne uno da raccontare agli amici. In un castello della Loira, su un catamarano in mare, in una miniera abbandonata in Sardegna. Leggendario un Capodanno su una chiatta ancorata sul Po, con disancoramento e risveglio a mezzogiorno a Spalato. Quest'anno è stato scelto il Capodanno in Cappadocia, in un monastero in cima a una roccia. Ci saranno canti di monaci, cibi tipici, e pernottamento in ceste matrimoniali sospese sul baratro. È obbligatorio un saio scuro, e possibilmente il cilicio. Si parte dalla Malpensa alle dieci. Alle dieci e mezzo, appare subito la scritta, «volo annullato». La comitiva passerà il Capodanno in piazza, sotto la neve, masticando panettone e noccioline seduta sui gradini. Alle tre, tutti da Gazzotti. Gli Innamorati Per tutto dicembre si sono fatti un giuramento. Capodanno solo tra loro, cenetta intima, e notte erotica. Lei si esibirà in uno strip e lui cucinerà il tacchino alle noci. Lui prepara la casa con ogni cura, compra candele rosse e lenzuola di seta, e prepara una vasca da bagno con petali di rosa. Lei acquista un completino di pizzo sexy da un milione e si allena per lo strip con le musiche più eccitanti per lui: Joe Cocker e la sigla della Domenica Sportiva. Agli amici che chiedono cosa faranno a Capodanno, rispondono «chissà, non abbiamo ancora deciso», e si scambiano un sorrisino complice. Alle dieci, tutto è pronto. Lui ha preparato la cena con l'aiuto del ricettario, il tacchino farcito è ottimamente riuscito anche se forse avrebbe fatto meglio a togliere le noci dal guscio. Gazzotti Gazzotti non ne vuole sapere di organizzare la festa di Capodanno, ma ha una casa grande, una cantina piena di vini, e soprattutto è molto mite e non sa dire di no. Si calcola che, in vent'anni, abbia ospitato diecimila persone, offerto mezzo milione di bottiglie, pulito cento ettari di vomito e mai, dico, mai, cuccato una volta. I danni alla casa ammontano, ogni volta, a svariati milioni. Gazzotti è assicurato, ma la polizza gli scade sempre a mezzanotte del trentuno. Omaggio a Stefano Benni. |
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