Creato da lupodigubbio il 30/03/2006
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ALLORA, ADESSO UN QUESITO FACILE

Post n°2 pubblicato il 30 Marzo 2006 da lupodigubbio

Il negromante smise di rimestare la nera pozione che si riscaldava nel calderone e volse lo sguardo in fondo all’oscura caverna a mala pena rischiarata dalla luce delle fiamme che lambivano il pentolone.

I riflessi del fuoco trasformavano i suoi occhi in carboni ardenti e creavano sui suoi capelli, lunghi e sbiancati dalla tarda età, strani giochi di luci e colori.

Akubens l’apprendista cercò di sostenere quello sguardo e ascoltò le parole del grande negromante.

“Akubens, sono anni che mi servi fedelmente ed hai già imparato tutti gli incantesimi e superato tutte le prove…

Sei il primo ad esserci riuscito negli ultimi cento anni, ora potrai bere la pozione del potere che ti darà i poteri magici più grandi, potrai comandare sulle cose, sugli animali e sugli uomini, fermare il tempo e guarire tutte le malattie… .

Però questa pozione è anche la tua ultima prova.

Quando comincerà a bollire la lascerai bollire per 45 minuti esatti poi spegnerai il fuoco, la lascerai raffreddare e ne berrai una coppa.

Così il potere sarà tuo.

Ma attenzione ! Se la lascerai bollire un minuto in più od in meno la pozione metterà fine alla tua vita e finirai nel regno degli inferi….”

-“ Ma, supremo maestro, in questa caverna non ci sono clessidre o altri strumenti per calcolare il tempo e fuori nella fredda notte il cielo è coperto dalle nuvole, è buio e non ci sono le stelle.

Come potrò calcolare il tempo?”

Il negromante prese qualcosa da una piega del pesante mantello e la gettò ai piedi dell’apprendista:

- “Userai queste due corde incatramate, ognuna di esse brucia in un ora esatta” .

Così detto con la mano destra disegnò un grande cerchio nell’aria e sparì.

Akubens raccolse le due corde incatramate e vide che erano irregolari e di diverso spessore e lunghezza.

Si avvicinò al calderone e vide che il calore aumentava, mancava poco tempo.

Si mise a pensare agli insegnamenti del sommo maestro e alla fine, quando già la pozione stava cominciando a bollire capì . . .

Come ha fatto Akubens a calcolare 45 minuti esatti con solo due corde incatramate da un’ora l’una?

 
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CATALOGANDO CATALOGANDO....

Post n°1 pubblicato il 30 Marzo 2006 da lupodigubbio

- C'è un tale che ha una biblioteca vastissima, migliaia e migliaia di volumi; questa biblioteca ha solo un grave difetto: i libri non sono ordinati secondo alcun ordine logico, e ciò crea una gran confusione. Così, un giorno, questo tale decide di fare la cosa che aveva sempre rimandato, decide che è ora di catalogare i suoi libri.
Essendo una persona molto precisa, però, procede in questo modo: cataloga tutti i libri più volte, a seconda di criteri diversi. Per esempio: prima li cataloga per anno di edizione, poi li cataloga per argomento, poi li cataloga per autore, poi per lingua, ecc ecc...'
Per fare ciò procede in questo modo: prende un registro (un catalogo appunto) e comincia a segnare, per esempio, tutti i libri scritti prima del 1900; poi prende un altro catalogo e vi segna tutti i libri scritti dopo il 1900; poi un altro e vi scrive tutti i libri di storia; poi un altro, il catalogo di tutti i libri scritti in italiano; poi il catalogo di tutti i libri scritti in inglese; poi il catalogo di tutti i manoscritti, e via dicendo.
Alla fine di questo immane lavoro (fatto a mano) si ritrova con un centinaio di cataloghi, e d'improvviso si rende conto che anche quelli sono fisicamente dei libri, libri che si sono aggiunti alla sua collezione e che quindi vanno catalogati. E qui nota una cosa: alcuni cataloghi fanno parte dei libri che essi stessi catalogano, altri no.
Per esempio: il catalogo dei libri scritti in italiano è ANCH'ESSO un libro scritto in italiano, e quindi deve essere catalogato in sé stesso, in altre parole l'ultimo libro catalogato nel catalogo dei libri scritti in italiano è "il catalogo dei libri scritti in italiano".
E sono tanti altri i cataloghi che rispettano questa regola; per es. il catalogo dei libri scritti dopo il 1900 è un libro scritto dopo il 1900, e quindi si auto-cataloga; oppure il catalogo dei manoscritti è un manoscritto, quindi si cataloga; e via dicendo.
Altri cataloghi invece non rispettano questa regola; per esempio: il catalogo dei libri di storia NON E' un libro di storia, quindi non aggiunge sé stesso in fondo all'elenco dei libri di storia; il catalogo dei libri scritti in inglese NON E' scritto in inglese, quindi non si cataloga; eccetera.
A questo punto il tale si accorge che manca solo una cosa alla sua opera per poterla ritenere completa: i due cataloghi finali: IL CATALOGO DEI CATALOGHI CHE SI CATALOGANO e IL CATALOGO DEI CATALOGHI CHE NON SI CATALOGANO.
Prende due nuovi cataloghi ed in uno vi segna tutti i cataloghi che aggiungono sé stessi in fondo, e nell'altro segna tutti i cataloghi che non aggiungono sé stessi in fondo.
Ed ora, per finire, deve solo decidere se questi due cataloghi finali si catalogano oppure no.
E qui viene il bello... infatti mentre è logico che IL CATALOGO DEI CATALOGHI CHE SI CATALOGANO si auto-cataloga, il problema sorge con l'altro, IL CATALOGO DEI CATALOGHI CHE NON SI CATALOGANO, perché se lo scrive in fondo a sé stesso allora diventa un catalogo che si cataloga, e quindi non deve scrivercelo essendo quello il catalogo di quelli che non si catalogano, ma se non ce lo scrive diventa un catalogo che non si cataloga, e allora deve scrivercelo, ma se ce lo scrive diventa un catalogo che si cataloga, e allora deve toglierlo.....
Secondo voi c'è una soluzione?

 
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