Creato da maxevale il 19/06/2010

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Considerazioni: tra un commento e l'altro... sulla formica

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strane vendite mobili

Salve vorrei sapere se c'è qualcuno che mi può spiegare come funzionano le vendite di antiquariato (o simili) qui, su questo sito!
Io faccio il rigattiere dal 94 con negozio,e pensavo almeno di conoscere in parte come funziona il mercato, mentre, mi sono accorto vendendo qualche cosina sul sito che non esiste una vera e propria regola:
a volte un mobile cosi',cosi' riesce aspuntare una discreta cifra(anche se giovane) mentre altre volte un mobile di valore molto superiore fatica a decollare... ma perchè tutto questo? a volte noto da altri venditori oggetti molto carini che vanno via a poche decine di euro,non riesco ancora bene a capire... potreste aiutarmi a fare un po' di chiarezza?
grazie a tutti quelli che vorranno rispondere! un saluto Max!

 

la miglior vendita è l'acquisto.
poi i gusti ono gusti se ana cosa piace a te può non piacere ad altri.
Resta il fatto che non si capisce più o quasi nulla .
Non si sa che comperare. x vendere.

 

i pochi che comprano ancora mobili vanno dal resuscitato Aiazzone o all'Ikea

E fanno bene se devono comprarsi un letto su cui dormire una cucina per cucinare e un armadio per custodire i vestiti... parliamoci chiaro: il mobile di antiquariato (vero) è un lusso per chi possiede denaro e metri quadri di tetto coperto. Credo che il problema risieda proprio nella fine di una moda, quella di mettersi in casa inutili cassapanche o di sedersi su scricchiolanti sedie, tenute in vita dal restauratore come una sorta di accanimento terapeutico. Posso capire che coloro che hanno fatto di questa moda la propria attività lavorativa non gioiscano, ma purtroppo le mode nascono e trapassano, non esistono mode migliori o peggiori, esistono mode e basta. Differente è il discorso per il mobile di pregio, parlo di quelli importanti e costruiti per la nobiltà fino ai primi decenni del XIX secolo. Quel tipo di mobili, al di fuori delle mode di ogni tempo, ritorneranno ad essere esclusivo appannaggio di una elite fatta di collezionisti appassionati, facoltosi e un po' stravaganti... così come erano le persone che fino agli anni '50 del secolo scorso acquistavano antiquariato. Dimentichiamo la parentesi modaiola e un po' fanatica del recente passato e riportiamo i mobili vecchi dove li abbiamo trovati... Se la bisnonna aveva deciso di relegarli in soffitta avrà avuto i suoi buoni motivi o no???

 

Credo che dipenda anche da cosa oggi ci si attende dall'arredamento della casa.
Penso che si voglia la praticità, l'essenzialità, la funzionalità e la...libertà di buttare tutto in discarica una volta che ci si stufa.
Insomma, io non credo che oggi i mobili tipo IKEA, dai quali ormai siamo sommersi, diano alla casa quel tono e quel calore che danno i nostri mobili antichi.
Non lo danno, quel calore, ma nemmeno i nostri giovani lo capiscono o lo cercano.
Quind credo che non abbiano l'opportunità di "godersi" le sfumature, gli stili e la storia che i mobili di una volta possono dare.
Credo sia un impoverimento; se non altro culturale.

 

Una volta tanto... avete ragione tutti
Tenete presente che "antiquariato" è tante cose. Il termine non si riferisce a nulla di specifico, ma ad un enorme insieme di oggetti, mobili e accessori vari che hanno in comune solo una cosa, in fondo, cioè il fatto di avere una certa età (fregature escluse). Per la legge, è antiquariato ciò che ha più di 50 anni. Fortunatamente, non ci rientra materiale organico vivente, altrimenti il sottoscritto sarebbe sotto le cure della Soprintendenza
Fattori contingenti influiscono sicuramente nel settore. Le nostre nonne, è vero, mettevano i mobili vecchi in cantina e in soffitta, ma in molti casi solo perché il "vecchiume" era visto come status di povertà. Molta di quella roba fu barattata con cucine di formica. Questo baratto fece la fortuna degli antiquari di qui, che andavano in giro per campagne a scambiare tavoli di ciliegio con tavoli di formica.... Materiale che allora era il simbolo del nuovo benessere e dell'agiatezza raggiunta. Però, è evidente che anche allora c'era chi "mirava" all'antiquariato, moda della formica o meno.
Bisogna semplicemente vedere cosa uno cerca, e perché. E dove deve metterlo. C'è roba che ha solo valore estetico e nessuna funzione pratica. C'è roba che ha una certa funzionalità, e così via. Gli armadi vecchi, si smontino bene o meno, hanno una funzionalità ridotta, se riferita alle case di oggi. Ingombrano più di quel che riescano a contenere, se paragonati agli armadi moderni ben disegnati. Erano destinati ad un guardaroba particolare e limitato, che prevedeva anche l'uso di cassettoni, settimini, cassapanche e comodini vari. Oggi, tutto questo insieme di cose riempie il miniappartamento e non avete dove mettere altro. Non è solo questione di mode, è questione di necessità e funzionalità. La "moda", nell'antiquariato, si ha quando tonnellate di cianfrusaglie improvvisamente vedono il loro valore salire alle stelle. C'è stato un periodo in cui i bicchierini di vetro soffiato di ieri l'altro facevano furore. Ora sono tornati al valore simbolico di un euro. Ma i bicchieri di vetro soffiato veneziani antichi costano sempre parecchio.
Quello che casomai è davvero preoccupante non è tanto il fatto che, a causa dei limiti di funzionalità, certe cose d'uso siano oggi sacrificate, quanto il fatto che non ci sia più amore per ciò che non ha alcuna rilevanza se non estetica e storica, cioè culturale. E' sintomo di abbrutimento ed indica la perdita anche di quella componente di orgoglio che è propria della "memoria storica". Viviamo in un mondo dove si preferisce che al tg della sera non si ricordi quanto detto al tg del pomeriggio, e dove "bello" è qualcosa di fruizione immediata, tipo le chiappe delle veline,e tutto è rapidamente sostibuile e dimenticato. Come le chiappe di cui sopra, sostituite velocemente da altre. Figuriamoci cosa può fregare ai giovani che sono nati in questo mondo di certe cose che per loro sono preistoria senza significato. L'ignoranza appiattisce, riduce a due dimensioni, e crea un vuoto che pochi furbi possono riempire a piacimento. Non a caso, ormai per promuovere la bellezza di qualcosa e renderla appetibile, si deve ricorrere alla formula del quanto-vale e quanto-varrà. E' l'unico argomento che può convincere qualcuno a prendere in considerazione un oggetto. Il collezionista classico non era (e non è, perché ce ne sono ancora) così. Per lui, prima viene l'interesse per l'oggetto, poi si parla del prezzo.
_______________________________________

il vostro amichevole libraio di quartiere

 

 

"era visto come status di povertà. Molta di quella roba fu barattata con cucine di formica. Questo baratto fece la fortuna degli antiquari di qui, che andavano in giro per campagne a scambiare tavoli di ciliegio con tavoli di formica.... Materiale che allora era il simbolo del nuovo benessere e dell'agiatezza raggiunta. Però, è evidente che anche allora c'era chi "mirava" all'antiquariato, moda della formica o meno."

 

Anche se siamo andati fuori tema è venuta su una bella discussione che come al solito è stata sintetizzata da roby in tutte le sue sfumature. Siccome sono stato lontano dal forum per impegni personali, volevo solo precisare il mio intervento provocatorio.
1) il mobile antico di pregio non andrà mai in soffitta perchè in soffitta non ci è mai stato, quindi il discorso sul "vecchiume" riguarda proprio quel tipo di mobili che nel primo dopoguerra venivano sbolognati in cambio di oggetti moderni in formica.
2) il mobile economico in kit di montaggio, così come tutto l'arredamento moderno dozzinale, seguirà la medesima sorte del "vecchiume" di cui sopra, diversa sorte toccherà ai mobili moderni di alto design; quelli costano di più di un mobile antico e continueranno a costare nei secoli, perchè gli oggetti di pregio superano le mode per entrare nella storia dell'arte e del costume.
Detto questo non escludo che tra cento anni, un ritorno di moda induca gli "antiquari" a recuperare dalle cantine i pregiati truciolati prodotti ai giorni nostri perchè "vuoi mettere il truciolato che si produceva nel 2000 con quello del 2100?? quello si che era truciolato!!!".
Per quanto riguarda i miei francobolli... preciso che io acquisto quelli degli stati preunitari e non quelli del regno o quelli della repubblica italiana, per gli stessi motivi che ho espresso... quei pezzetti di carta non sono soggetti a mode e non conosceranno mai la crisi, a differenza delle emissioni successive tirate in in decine di milioni di esemplari

 

Di sicuro fra cent'anni rivaluteranno anche il mobile Ikea come oggetto d'epoca, e i nostri posteri rimpiangeranno la cucina Faktum come uno degli ultimi esempi di design svedese, estintosi insieme a tutto il popolo svedese (nel 2110 la Svezia sarà popolata esclusivamente da cinesi della Manciuria).
L'antiquariato è presbite.
Qualsiasi oggetto deve passare quella fase in cui non è più avvertito come novità e non ha ancora conquistato lo status di "antico", ma prima o poi ciò capita a quasi tutti i manufatti umani, e i tavoli in fòrmica sono nella fase di transizione.
Un pò come me, anch'io mi sento abbastanza tavolo di fòrmica.
.
Voi scherzate... ma nei mercatini si vedono già le tavole in formica(l'inseto che camina )con piedi di ferro e sedie in vero sky similissimo alla plastica vendute ad un centinaio di euro... e una volta mi capito' di ascoltare una signora che parlandone con il venditore diceva:<< Che bellaaa,ma dove la trova tutta questa roba cosi' carina???>> la risposta fu semplice ed onesta... nell'immondizia!!!

 

Tempo fa mi raccontarono di un certo collezionista di oggetti di design che impazziva per una serie di pupazzi di gomma prodotti negli anni 60 (mi sembra di ricordare che si chiamassero "gommolo") per alcuni dei quali era disposto a sborsare migliaia di euro.
Il problema è che quel tipo di gomma tende a degradarsi completamente dopo qualche decennio e il "gommolo" (o comunque si chiami) si sarà trasformato ormai in una informe massa appiccicosa...

 

Beh, il costo di un oggetto antico é dovuto:

-alle sue qualità intrinseche (bellezza, preziosità dei materiali, fattura...)

-alla sua reperibilità sul mercato (per la legge della domanda e dell'offerta)

-alle sue caratteristiche storiche (appartenenza a personaggi importanti...)

-al qulo (voglia smodata delle persone di possederlo ad ogni costo...)
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OroProVobis!

 
 
 
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