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Post n°51 pubblicato il 11 Marzo 2008 da Verginello_71
E poi ci vantiamo di aver portato avanti a Bruxelles la moratoria contro la pena di morte..... Lo vorrei tanto e lo spero... Martedí 11.03.2008 15:21 Condanne complessive per oltre 76 anni di reclusione sono state chieste dai pm, Patrizia Petruzziello e Vittorio Ranieri Miniati, per i 44 imputati nel processo per le violenze e i soprusi nella caserma della polizia di Bolzaneto, durante il G8 a Genova del luglio 2001. Per Giuseppe Fornasiere, ispettore di polizia penitenziaria responsabile dell'ufficio matricole, è stata chiesta l'assoluzione. Le pene variano da un massimo di cinque anni e otto mesi, a sei mesi di reclusione. Nella caserma di Bolzaneto, secondo i pm, furono inflitte alle persone fermate "almeno quattro" delle cinque tecniche di interrogatorio che, secondo la Corte europea sui diritti dell'uomo chiamata a pronunciarsi sulla repressione dei tumulti in Irlanda negli anni Settanta, configurano "trattamenti inumani e degradanti". Durante la requisitoria, i pm avevano descritto la caserma di Bolzaneto durante il G8 come un girone infernale. I reati contestati sono a vario titolo abuso d'ufficio, abuso di autorità contro detenuti o arrestati, falso ideologico, violenza privata, violazione dell'ordinamento penitenziario e della convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali. I pm hanno chiesto inoltre la condanna dei cinque medici presenti nell'area sanitaria. Per Massimo Pigozzi, il poliziotto accusato di lesioni personali lo strappo alla mano subita da un manifestante e suturata senza anestesia, i pm hanno chiesto la pena di 3 anni e 11 mesi di reclusione. RICHIESTE - La pena più pesante è stata chiesta per Antonio Biagio Gugliotta, ispettore della polizia penitenziaria in servizio a Bolzaneto come responsabile della sicurezza. Tra le accuse nei suoi confronti, le percosse con calci, pugni, sberle e manganello in dotazione di arrestati e fermati per identificazione. Tre anni e 6 mesi nei confronti di Alessandro Perugini, ex numero due della Digos di Genova (il funzionario più alto in grado presente nella caserma), per Anna Poggi, commissario capo di polizia, per il generale della polizia penitenziaria Oronzo Doria (responsabile del coordinamento e dell'organizzazione) e per gli ufficiali di custodia Ernesto Cimino e Bruno Pelliccia. IL PM "COMPORTAMENTI MOLTI VICINI ALLA TORTURA"- Prima di formulare le richieste di pena, per complessivi 76 anni, 4 mesi e 20 giorni di reclusione, il pm Patrizia Petruziello ha spiegato: 'Secondo l'accusa durante questo processo sono stati provati comportamenti vessatori, non occasionali ma perduranti e gravemente dolosi. C'è stata quindi, secondo noi, una grave compromissione dei diritti fondamentali. I capi della struttura hanno consentito, che ciò accadesse, con un grave concorso morale nei fatti accaduti. La tolleranza, il silenzio o l'inerzia hanno rafforzato le azioni vessatorie e il senso di impunità'. Sul tema della tortura, Petruziello ha ricordato che, pur non esistendo in Italia il reato specifico, esaminando la giusisprudenza e la letteratura in materia, 'la tortura è stata molto vicina a Bolzaneto dove le sofferenze fisiche e morali continuate furono perpetrate con due fini tra i peggiori e i più gravi: la discriminazione e l'umiliazione delle persone. Non ci sono giustificazioni per quei fatti'. In relazione agli imputati, Petruziello ha spiegato: 'A nostro avviso l'estrema gravita' dei fatti e' dovuta anche ai soggetti che li hanno posti in essere che avevano il compito, invece, di garantire che non si verificassero. Per questo non abbiamo ritenuto di concedere le attenuanti generiche. L'incensuratezza degli imputati, poi, non ha alcun rilievo a fronte della gravita' dei fatti e non e' quindi sufficiente per la concessione delle attuenuanti, dovendo considerare tutte le caratteristiche dei fatti gravi e reiterati. Anzi, per i vertici delle forze dell'ordine, riteniamo che ci sia stato un duplice tradimento: da una parte della fiducia dei cittadini e dall'altra una violazione dei doveri del corpo di appartenenza'. |
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