CRAZY PIC OF THE WEEK
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CALCINCULO
Calcinculo VIRULENTO a tutti quei tg che fanno servizi giornalistici su come la gente si sia lasciata prendere dal panico in merito all'influenza suina. Fatto sta che il panico è venuto perchè i tg ne hanno parlato. Troppo e a sproposito.
PERLE DI STITICHEZZA
"Sono convinto quanto voi dell'accanimento giudiziario contro Berlusconi, ma non dobbiamo lasciare nemmeno il minimo sospetto sulla volonta' del Pdl di accertare la verita' sulle stragi di mafia. Se ci sono elementi nuovi, santo cielo se si devono riaprire le indagini, anche dopo 14-15 anni! .,,
(Gianfranco Fini)
Mdf's Site
LA FRASE DELLA SETTIMANA
"Una vecchia battuta diceva che in Italia tra riformisti e rivoluzionari non c'è gran differenza: i primi non fanno le riforme, i secondi non fanno le rivoluzioni.,,
(Fausto Bertinotti)
IN BREVE...
..NON HO IL DONO DELLA SINTESI. SE DETESTATE I POST LUNGHI, PASSATE PURE AD UN ALTRO BLOG, GRAZIE.
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Che assurda invenzione. Il tempo. Abbiamo affettato l'esistenza come si affetta il salame: sottile. Abbiamo sentito la necessità di inventarci i millenni, i secoli, i lustri. E poi gli anni, i mesi, i giorni. Le ore, i minuti, i secondi. Mio Dio, abbiamo anche sentito l'impellente necessità di andare oltre. Decimi, centesimi, millesimi. Millesimi di secondo... Questa è follia. E con essi, altre fette. Sempre sottili. Sono arrivati il presente, il passato, il futuro; l'ieri, l'oggi e il domani. E a seguirli, come fedeli cani, sono arrivati anche il concetto di inizio e fine. Senza questa assurda invenzione, ora non potremmo dire "non ho tempo", "ci vediamo domani",
"chissà se faccio ancora a tempo", "ieri stavo meglio". Siamo quì. Ora. Che importa cosa eravamo? Cosa saremo? Per quanto saremo? L'invenzione del tempo ci ha resi ciechi e ignoranti: ci ha fatto ignorare la percezione della vita stessa. Siamo. Da sempre. Per sempre. Molto più che da ieri. E oltre un qualsiasi altro domani. Siamo. Senza la percezione del tempo, saremmo coscienti del nostro essere parte dell'eternità, senza inizio o fine. E probabilmente non avremmo l'affanno del pensiero di quello che è passato, o di quello che ci resta. Di ciò che abbiamo o non abbiamo fatto. Avremmo sempre qualcosa da scrivere, pensare, sognare, inventare. Senza preoccuparci del fatto se faremo "a tempo". Non avremmo nemmeno il concetto di giovinezza e vecchiaia? Chi può dirlo. Come sarebbe la nostra presenza in questo dato momento, senza la concezione del tempo? Senza il tempo, forse, sarebbe più facile accettare l'eternità. Siamo. Mi piace pensare che siamo. E che saremo per sempre.